Giovedì 2 maggio presso il cinema Adriano a Roma è stata presentato alla stampa il nuovo film di Sergio Rubini Mi Rifaccio Vivo.
Al termine della proiezione era presente il cast pressoché al completo per la conferenza stampa.
Prodotto dalla Fandango con Rai Cinema, un sodalizio già collaudato ma che si sta intensificando proprio ultimamente, il film arriverà nelle sale il 9 maggio distribuito da 01 Distribution.
Un felice ritorno di un gruppo di lavoro se pensiamo che l’esordio alla regia di Rubini nel 1990 fu la prima produzione dell’esordiente Fandango e la sceneggiatura fu curata da Umberto Marino così come in questa occasione.
E’ lo stesso Sergio Rubini, alla sua undicesima regia, a dirci della necessità di un film sulla pacificazione convinto com’è che sia arrivato il momento di deporre le armi e mettere fine agli antagonismi.
Un film, se vogliamo, in linea con i “governissimi” di stringente attualità.
E’ giunto il momento di arrendersi all’idea che il nostro nemico va affrontato e disattivato proprio attraverso la conoscenza.
Molto spesso ciò che ci insospettisce e fa paura è dovuto al fatto che non ci conosciamo veramente. Non è il nemico che ci siamo immaginati, è meno cattivo, meno arrogante e in fondo può essere una persona esattamente come noi e a quel punto può farci anche simpatia.
Questo è quel che accade nella commedia costruita intorno ad Emilio Solfrizzi, con il prezioso gioco di spalla degli altri due protagonisti maschili, Neri Marcorè nei panni di Ottone Di Valerio e Lillo Petrolo in quelli Biagio Bianchetti.
I due si conoscono sin dalle elementari senza esser mai stati amici, schiacciati da eterna rivalità, un gioco al massacro per la palma del migliore in cui è sempre Biagio a soccombere.
Quando anche da imprenditore sarà Ottone ad affossarlo, Biagio decide di farla finita.
Giunto nell’aldilà è scortato presso lo “smistamento”dal tassista Enzo Iacchetti che ci regala un cameo.
Scopre però di aver diritto ad un bonus che gli darà l’opportunità di tornare sulla terra per sette giorni incarnandosi, a sua scelta, nel manager di fama mondiale Dennis Ruffino( lo straripante Emilio Solfrizzi)che sta per concludere un contratto con Di Valerio.
Il destino imprenditoriale di Ottone è ora nelle mani proprio di Ruffino/Biagio …
Tra gag e situazioni al limite del paradossale la vicinanza sempre più stretta tra i due permetterà a Biagio di conoscere “l’altro” Ottone con tutte le sue debolezze e fragilità.
In fondo l’erba del vicino non è sempre la più verde malgrado ci sembri il contrario e ciò soltanto perché non viviamo nella sua stessa casa.
L’antagonismo femminile, già toccato ne “L’Anima Gemella”del 2004 sempre con Valentina Cervi, è più nero e con elementi ancestrali, mentre quello maschile fa ridere perché gli uomini sono mostrati come galli che si azzuffano nell’aia.
Vanessa Incontrada, nel ruolo della moglie di Biagio, va contrapporsi con la sua femminilità leggera ma non superficiale a quella nevrotica e compulsiva della altre due donne del cast: la fedelissima Margherita Buy e Valentina Cervi.
Il regista confida di avere una idea di cinema che non racconti necessariamente la realtà poiché a questa ci pensa già molto bene la televisione.
E’ per questo che usa una componente di fantastico e sfrutta e accentua un tipo di comicità molto più fisica del normale.
Quasi un comicità d’altri tempi hanno tenuto a sottolineare sia lui, Solfrizzi che lo stesso Procacci per il quale si è tentato di cercare una strada nuova all’interno del genere commedia evitando di dare al pubblico quel che vuole o è abituato a vedersi offrire.
Lo stile narrativo scelto per questa commedia è totalmente differente da quelle a cui il cinema italiano è abituato, noi abbiamo trovato il tentativo interessante malgrado alcuni cedimenti.
Per farvi la vostra idea poco meno di una settimana ancora, il 9 maggio si avvicina.