#MALEDANCER di Deborah D’Orta
A distanza di qualche anno dal precedente volume #Dancer – nato da una grande passione dell’autrice per la Danza – che per rendere omaggio alla nobile disciplina aveva raccolto dieci interviste ad altrettante dieci ballerine (Buckfast Edizioni, pagine 188) il viaggio continua…
L’intento è sempre quello di accompagnare il lettore in un affascinante viaggio capace di regalare le medesime emozioni che si provano quando, da spettatore, si assiste ad un balletto o ad una performance coreutica. E ciò avviene grazie al nuovo libro che raccoglie le testimonianze di tersicorei al maschile.
Il disegno è dell’artista Giada Cetrola (cugina di Christian Fagetti) protagonista insieme ad Alessandro Macario (primo ballerino freelance con importanti esperienze al San Carlo di Napoli, alla Scala di Milano, all’Opera di Roma), Alessandro Riga (primo ballerino presso la Compañía Nacional de Danza di Madrid), Alessio Rezza (étoile del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma), Alejandro Parente (primo ballerino presso il Teatro Colón di Buenos Aires), Danilo Notaro (danzatore del Teatro San Carlo di Napoli), Francesco Mariottini (primo solista a Les Ballets de Monte-Carlo diretti da Jean-Christophe Maillot), Giorgio Azzone (coreografo, diplomato alla London Contemporary Dance School), Giuseppe Stancanelli (danzatore presso il Grand Teatr Wielki w Łodzi in Polonia), Hektor Budlla (danzatore e coreografo di Aterballetto), Marco Agostino (primo ballerino al Teatro alla Scala), Mick Zeni (primo ballerino al Teatro alla Scala) e il duo Sasha Riva e Simone Repele (già danzatori del Ballet du Grand Théatre de Genève) di questo libro-intervista (Buckfast Edizioni, pagine 196).
Contro ogni pregiudizio. Contro chi ritiene “strano” che un maschio si avvicini al mondo della danza. Perché l’Arte non è una questione di genere.
La prefazione autorevole è firmata dal Maestro Giuseppe Carbone (già primo ballerino, coreografo e Direttore di ballo presso il Teatro alla Scala di Milano, Arena di Verona, Opera di Roma, San Carlo di Napoli).
Ogni intervista è accompagnata da una immagine dell’artista e da una breve significativa nota biografica.