di Carla Torriani
L’ULTIMA STREGA
Teatro Nuovo Milano – 21 e 22 Settembre.
Signore e Signori, si riparte. Con le due repliche de “L’ultima Strega”, in scena lo scorso fine settimana al Teatro Nuovo di Milano, la stagione del teatro musicale 2013/2014 è ufficialmente iniziata. Brillantemente iniziata.
Prodotto da “Giulia Eventi”, una società giovanissima di San Benedetto del Tronto (marchigiani, come la più nota “Compagnia della Rancia”), il musical narra la storia realmente accaduta di Anna Goeldi, ultima donna ad essere condannata a morte per stregoneria in Svizzera nel 1782 (e riabilitata solo pochi anni fa).
Ma la storia inizia ai giorni nostri, una vigilia di Natale. Due giornalisti, interpretati dagli ottimi e simpatici Andrea Standardi (Fabien) e Claudio Zanelli (Peter), si ritrovano, loro malgrado, a dover scrivere una storia accattivante per il loro quotidiano. Tra i regali di Natale sparsi sulle loro scrivanie Fabien trova un libro intitolato “L’ultima Strega” che narra la triste storia di Anna Goeldi. Intenzionato a ricavarne l’articolo richiesto trascina l’ironico collega Peter nella storia catapultati (un po’ come in “Non ci resta che piangere”) indietro nel tempo, proprio sulla fine del diciottesimo secolo, protagonisti – e non semplici spettatori – della vicenda.
Nella cittadina di Glarona, situata nell’omonimo piccolo cantone della svizzera tedesca, in un giorno di festa arriva non senza farsi subito notare Anna Goeldi (Valeria Monetti). Qui attira subito le simpatia del giovane fabbro Lukas (Andrea Fazio), innamorato della figlia adolescente del giudice di Glarona, Sara (Daniela Simula). Anna fa avvicinare i due giovani mentre l’estroso fornaio Leopold (Gerry Gherardi), resta ammaliato dalla bellezza di Anna.
I genitori di Sara, il dottor Johann Jacob Tschudi (Cristian Ruiz) e la moglie Teresa (Valentina Arena) incuriositi dalla donna la invitano nella loro casa dove verrà assunta come governante. Ma già dal primo colloquio si apre l’armadio con dentro lo scheletro. Anna si affeziona subito a Sara che prova per lei un sentimento quasi materno. Anna non ha marito e non ha figli, anzi, racconta di averne avuta una morta subito dopo il parto.
L’amore tra Lukas e Sara va avanti nonostante la differenza sociale tra i due giovani. Mentre il fornaio Leopold riesce a strappare un appuntamento ad Anna portandola in un luogo, richiesto dalla stessa Anna dove la leggenda vuole, un tempo si radunassero le streghe.
Anna non piace a Teresa Tschudi che vede qualcosa di strano in una coincidenza. Anni prima infatti la donna era stata a servizio di un medico in una cittadina visitata dalla coppia nello stesso periodo e proprio nello stesso Anna avrebbe dato alla luce la sua bambina.
Teresa, in preda alla paura ne parla con il marito. La sua paura è che la donna sia la madre della loro figlia Sara che hanno “rapito” grazie all’aiuto del dottore, ex datore di lavoro di Anna e morto in seguito in circostanze misteriose.
Jacob, attratto da Anna, indaga con la stessa che dirà che sua figlia Evelyn avrebbe avuto la stessa età di Sara. Da quel momento strane cose accadono in casa Tschudi: i chiodi che il fabbrio Lukas aveva donato a Sara perché risolvesse un rompicapo, si trovano nei posti più strani come nel letto di Teresa o nelle tazze da thé. Anna viene allontanata da casa sospettata di stregoneria, richiamata subito dopo per guarire Sara misteriosamente ammalata.
La gente del paese mormora. Il fornaio Leopold prende le difese di Anna ma un improvviso attacco di cuore lo fa spirare proprio nelle braccia dell’amata. Anche questo incidente viene scambiato per “stregoneria” e viene deciso che la donna deve essere processata. In un drammatico confronto Anna è costretta a confessare il suo stato per poter salvare la vita a Lukas che verrebbe accusato di tentato omicidio di Sara
La sentenza è inequivocabile: morte per decapitazione.
Ma siamo sicuri che le streghe si siano davvero estinte?
“L’ultima strega”, ben scritto e diretto da Andrea Palotto è uno spettacolo gradevole. Molto recitato (molto ben recitato da tutti), tanto che, a nostro giudizio alcune canzoni (genere pop melodico, vicino alle sonorità de Les Miresables) potrebbero anche essere tolte perché spezzano il ritmo e l’attenzione. Pochissimo danzato. Più che danza sono movimenti coreografici. La musica di Marco Spatuzzi è dal vivo con un’orchestra di pochi ed essenziali elementi, forse un po’ troppo alta nelle parti di accompagnamento alla scena tanto da non riuscire a capire i dialoghi recitati.
Gli interpreti sono di ottimo livello e tutti bene nella parte come i protagonisti Valeria Monetti (Anna), vista un paio di stagioni fa in Rain Man, Cristin Ruiz (Jacob). Il finale ricorda purtroppo il processo e la morte della più celebre Esmeralda di Notre Dame De Paris. Un peccato perché fino a quel momento lo spettacolo risultava fresco e originale.
In ogni caso un bravo di incoraggiamento alla giovane produzione Giulia Eventi che ora si accinge a fare il bis (come per L’Ultima Strega sia a Roma al Teatro Italia il 5 e 6 ottobre che a Milano al Teatro della Luna il 25 e 26 ottobre) con l’altro nuovo titolo “America”.