L’ULTIMA SPIAGGIA
un film di
Thanos Anastopoulos e Davide Del Degan
una produzione
Mansarda Production (Italia), Fantasia Ltd (Grecia), Arizona Productions (Francia)
in collaborazione con
Rai Cinema
con il supporto di
Friuli Venezia Giulia Film Commission, Fondo Audiovisivo FVG, Greek Film Centre, Centre National du Cinéma et de l’image animée – Aide à la coproduction d’oeuvres cinématographiques franco-grecques
Un anno trascorso in una spiaggia popolare a Trieste, dove un muro di tre metri separa ancora oggi gli uomini dalle donne. Una riflessione sui confini, le identità, le generazioni. Una tragicommedia sulla natura umana.
Il film L’ultima spiaggia partecipa alla 69ª edizione del festival del cinema di Cannes nella sezione delle Proiezioni Speciali fuori concorso
L’ultima spiaggia è
un documentario “non convenzionale”, “senza interviste” ma con una forte impronta narrativa. “
come lo definisce Anastopoulos parlando durante un’intervista all’Ansa.
Un film – prosegue l’autore – sui confini, sulle identità, le discriminazioni, le diversità ma soprattutto un film sulla natura umana che può essere comica, tragica e sempre sorprendente”
Proprio in questi giorni di bel tempo, Thanos Anastopoulos e Davide Del Degan, sono tornati a Trieste, proprio in questa spiaggia a festeggiare con i “protagonisti” la comunicazione ufficiale della chiamata a Cannes.
Un documentario che spinge verso grandi riflessioni sulla diversità, sulla separazione; sui muri a volte fisici e altri mentali. Un documentario che arriva in un contesto storico dove, a causa delle emergenze migranti, di muri se ne costruiscono forse troppi.
Il muro triestino, che separa la spiaggia del bagno in due, sezione uomo sezione donna, è piuttosto antico:risale al 1903 ai tempi della Trieste austriaca.
Quello il bagno che nel film è L’ultima spiaggia, nella realtà oggi si presenta ristrutturato con le sembianze originarie. È un bagno comunale, Lanterna o Pedocin, con un costo di ingresso di un euro ed è stato mantenuto l’ingresso separato degli uomini da quello delle donne. Uno spazio che è davvero l’espressione dell’anima Mittleuropea di Trieste, città di confine.
E sempre in merito alle commistioni culturali, la stessa produzione è un Melting pot culturale, infatti è italo-greca-francese in collaborazione con Rai Cinema.