Lo spettacolo più atteso della stagione… e non poteva essere altrimenti, dati i nomi in locandina. Dal cast alla regia, passando per i “tecnici”, la qualità è talmente alta che incuriosisce e crea un’aspettativa altissima , che non viene minimamente delusa. Al contrario, entusiasma ed eccita lo Zio Vanja di Marco Bellocchio che, sotto tutti i punti di vista, può essere definito un vero capolavoro.
Uno degli spettacoli più belli che abbia mai visto, perfetto nell’insieme e toccante nell’interpretazione. Bellocchio è riuscito a portare il cinema a teatro, mettendo in scena un Čechov umanissimo, sottovoce, restituendo a Zio Vanja l’aspetto di una commedia che disarma ed intristisce in sé, ma che, di fatto, è animata da personaggi spassosissimi nella loro esasperata ridicolezza.
Si sa che Čechov non è tra gli autori più semplici da mettere in scena, ma, nonostante ciò, questo spettacolo ha tutte le carte in regola per ridare al teatro di oggi una ventata di aria fresca e sana, il vero valore istruttivo e il compito di emozionare e divertire.
Un vero capolavoro di cui parlare sembrerebbe sminuire, perché va visto, non raccontato. Sergio Rubini, con il suo Vanja, è un clown tragico che entra nel cuore prima ancora di entrare in scena. Michele Placido veste il suo Professor Serebriakoff di una tale goffaggine, fittizia rispettabilità e cerimoniali a sproposito che intenerisce. Sembra quasi il protagonista soprattutto perché rispecchia una grande percentuale di persone che popolano questo Paese. In questo personaggio potremmo leggere, forse, l’aspetto politico della regia che, qui, si distingue per la sua eleganza in laicità e imparzialità.
Con la stessa eleganza vengono curati tutti i personaggi, i cambi scena a vista, i costumi (Daria Calvelli), le luci e le scene (Giovanni Carluccio) che fanno vivere il clima afoso e, al contempo, la pesantezza d’animo di ogni componente di questa famiglia di possidenti ormai decaduta.
Si esce da teatro con la voglia di rivederlo, anche subito, come la videocassetta del tuo cartone preferito che da piccolo vedevi anche due volte al giorno.
In scena al Teatro Quirino fino al 15 dicembre 2013.
ZIO VANJA
di
Anton Čechov
Adattamento e regia
Marco Bellocchio
con
Zio Vanja Sergio Rubini
Serebriakoff Michele Placido
Astroff Pier Giorgio Bellocchio
Sonia Anna della Rosa
Elena Lidiya Liberman
Telieghin Bruno Cariello
Operaio Marco Trebian
Balia Maria Lovetti
Madre Lucia Ragni
Scene e disegno luci
Giovanni Carluccio
Musiche
Carlo Crivelli
Costumi
Daria Calvelli