La giornata del 13 settembre sarà dedicata a Bosso. Verrà aperta nel pomeriggio al Ridotto Victor De Sabata dalle ore 17.00 con i dialoghi “Ezio Bosso, uomo di musica e di parola – come si racconta la musica” con la partecipazione di Giuseppina Manin, giornalista del Corriere della Sera e scrittrice – Stefano Jacini, scrittore e critico musicale – Luca Ciammarughi, pianista, critico musicale e scrittore – Alberto Mattioli, giornalista de La Stampa e scrittore
A tre anni dalla scomparsa di Ezio Bosso, a cinque anni dalla sua nomina triestina nel settembre del 2017 e in occasione del suo cinquantaduesimo non-compleanno, il Teatro Verdi di Trieste ospita in via eccezionale la prima esecuzione mondiale dal vivo del progetto che il virtuoso del pianoforte e raffinato intellettuale in musica Francesco Libetta ha dedicato al lavoro del compositore torinese per piano solo e orchestra
Dopo l’omaggio ad Ezio dell’estate 2023 su iniziativa di Domenico Lazzaroni, primo trombone del Teatro Verdi e primo anche nella EPO, l’orchestra fondata da Ezio Bosso protagonista dei programmi Rai3, prosegue il ricordo dell’artista in quella che fu per un breve ma intenso periodo, la sua prima casa musicale in Italia, Trieste. Il protagonista dell’attesissimo appuntamento settembrino sarà il pianista Francesco Libetta, uno degli interpreti più stimati del panorama internazionale non solo per le sue finissime doti di musicista, ma per l’infinita cultura, sensibilità ed intelligenza musicale che egli profonde in ogni sua iniziativa, sia essa la riscoperta di repertori poco frequentati o dimenticati, oppure la rilettura di figure fondanti la contemporaneità musicale italiana, come in passato il progetto dedicato a Franco Battiato, con cui aveva collaborato in vita, e oggi quello dedicato a Bosso.
Il progetto su Bosso, realizzato in collaborazione con la famiglia del Maestro in vista della pubblicazione delle nuove incisioni per Sony Music, include sia alcune composizioni per piano solo sia una versione pianistica della prima Sinfonia, la più monumentale delle trascrizioni di Libetta da opere di Bosso per orchestra e trii e ha visto l’attiva partecipazione di amici e professionisti fondamentali nella vista artistica di Ezio come lo storico fonico e produttore Michael Seberich e il suo accordatore di fiducia Giulio Passadori per Steinway.
Ma poiché Bosso fu uomo di musica ma anche uomo di parola sulla musica, la giornata del 13 settembre sarà coronata al Ridotto Victor de Sabata dalle ore 17.00 dagli incontri con alcuni degli scrittori che maggiormente hanno lavorato nel loro percorso sull’intreccio tra letteratura e musica sia in forma di divulgazione saggistica, come Alberto Mattioli e Luca Ciammarughi, sia utilizzando la musica come attore e protagonista attivo del meccanismo narrativo dei loro romanzi, come Giuseppina Manin e Stefano Jacini.
L’accesso agli incontri pomeridiani sarà libero e gratuito, mentre il concerto serale avrà gli stessi costi e modalità d’acquisto della stagione sinfonica.
Arrivando a Trieste nel settembre 2017 Ezio scrisse la seguente lettera aperta ai cittadini pubblicata dal quotidiano Il Piccolo e qui riportata in parte:
“E’ per me un onore meraviglioso trovare oggi a Trieste la casa ideale per la musica che amo, quella che preferisco definire ‘libera’ e non bloccarla nella definizione di “classica” perché credo che esprima meglio il senso di patrimonio comune attraverso i secoli che essa rappresenta per tutti noi.
Spenderò ogni mia energia per dare a questo teatro e alla città tutta il meglio di me, i sogni che ho cullato per anni preparandomi con la meticolosità che chi mi conosce davvero sa essere la mia prima caratteristica come musicista: studio, impegno, nessun risparmio di me stesso di fronte all’obiettivo artistico. Dedicandomi quotidianamente e spendendo tempo insieme al teatro, ai suoi preziosi lavoratori e a Trieste e i suoi cittadini. Città che amo, come ben si sa. Faccio fatica a trovare le parole per dirvi quanto io sia felice e motivato, con quel senso di gratitudine più profondo, quello che non basta dire ma esiste nei gesti, e commosso ma con le lacrime!
Da oggi mi sento di appartenere a un teatro e una città che ama la cultura e la musica a cui appartengo. E non vedo l’ora che i nostri gesti, il nostro lavoro e soprattutto la musica a cui apparteniamo e che ci appartiene, parlino al posto mio con tutta la forza, l’energia, la poesia, la vita che essa porta con sé attraverso i secoli fino a noi. Da oggi, se volete, chiamatemi pure Mulo Musicante.”
Tommaso Bosso, amministratore dell’eredità artistica Bosso, per la prima volta impegnato su un progetto a Trieste in collaborazione con Sony Classical, manda un saluto alla città: “Siamo stati felicissimi dell’iniziativa estiva dell’orchestra e quando l’entusiasmante progetto di Francesco Libetta è entrato nel vivo, abbiamo capito che la prima città ove presentarlo era proprio quella Trieste e quel suo teatro che Ezio aveva amato alla follia, scegliendo di vivere proprio di fronte ad esso, al Tergesteo. Speriamo che il pubblico di Ezio torni a festeggiare con noi questo passo avanti nella divulgazione della sua arte ad un mondo sempre più vasto, quello che da Trieste percorre le vene danubiane in ogni direzione”.