Levante incanta Villa Ada 

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Villa Ada ha inaugurato la sua stagione di concerti Roma incontra il mondo con una frizzante brezza estiva soffiata da Levante.

Sappiamo che le cose belle si fanno attendere e il concerto slitta rispetto alla tabella di marcia. Prima di accogliere la cantautrice ventinovenne Claudia Lagona, in arte Levante, sangue siciliano nelle vene ma cresciuta a Torino, si esibisce Viva Lion, che prepara l’atmosfera con le sue ballate folk.

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Calano le luci, nel silenzio i battiti sono sincronizzati. Levante sussurra all’orecchio le sue istruzioni per l’uso, l’ABC del concerto: “Contro i più cinici, che altro non sono che i codardi della vita,quelli che non hanno avuto il coraggio di alzarsi in piedi e gridare: Voglio essere felice!… L’amore è l’unica cura.”

Passo sicuro, con la schiena dritta – solo lei può sapere quanto le gambe tremino d’emozione – Levante fa il suo ingresso accolta dagli applausi, la voce esplode in un’intensa, coinvolgente Abbi cura di te. “Ciao…Come state?” Ora meglio, l’endorfina sta andando in circolo.

Si alternano momenti intimi e toccanti a quelli in cui, scatenata, con la sua chitarra “aggressiva” e un timbro vigoroso, avvolgente, sprizza energia rock da tutti i pori: Le lacrime non macchiano, Ciao per sempre, La rivincita dei buoni, Finché morte non ci separi, tra i brani tratti dai suoi due album Manuale distruzione e Abbi cura di te. Levante canta di sconfitte in amore, malinconie e addii che sapranno diventare vittorie, purché si riparta dall’amore verso se stessi.

Alfonso, il suo singolo d’esordio

Alfonso, il suo singolo d’esordio nel 2013, unisce tutti nel coro “Che vita di merda!”, è come partecipare a un rituale di catarsi collettiva. Il concerto, senza accorgersene, volge al termine con Biglietto per viaggi illimitati, come dovrebbero essere i minuti in sua compagnia. Questa “zingaraccia” – si definisce così – va via e porta con sé la sua carovana, non senza aver conquistato nuovi pezzi di cuore. Scandisce uno a uno i nomi della squadra che ha contribuito a rendere lo show unico, pochi fronzoli e tanti grazie. Di riflesso, la sua gratitudine è la stessa di chi, in una sera d’estate, dimenticando le coordinate spazio-temporali, ha potuto mettere sotto chiave quei mostri che, forse, si ripresenteranno l’indomani, ma dovranno combattere prima che l’antidoto lasci campo libero.

Levante ha dimostrato sul palco di Roma incontra il Mondo, con la grinta mescolata alla dolcezza, di saper meritare attraverso la bravura, l’umiltà e la perseveranza quella felicità pura, che deve passare attraverso la sofferenza per essere riconosciuta in modo tangibile. Ogni singola parola e nota contenuta nella sua giovane discografia in ascesa è un inno alla vita, con uno sguardo rivolto al cielo stellato, dove i sogni aspettano di creare la propria costellazione.

Un messaggio d’apertura che ben si sposa con l’idea di “Isola che c’è!” e accompagnerà l’estate di Villa Ada.

Alla voce musica del dizionario dovrebbe esserci scritto: rimedio taumaturgico per l’anima. Abbi cura di noi.  

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1 commento

  1. Parole meravigliose scritte da chi denota animo sensibile e aperto alle emozioni. Solo chi si approccia in questo modo all’ascolto, può cogliere la vera essenza ed il vero talento di Levante. Grazie di cuore !!!

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