Don milani e i suoi ragazzi in cammino in un video dell’epoca.
Così si è aperto “Lettera a una professoressa” uno degli appuntamenti di Spaesati, rassegna di teatro, ma non solo, che si svolgerà fino a Dicembre al teatro Miela- Bonawentura di Trieste.
Uno dei motti di Don Milani, il cosiddetto Priore di Barbiana, era proprio imparar facendo e da lì prende il via il lavoro di Claudio Ascoli e la sua rappresentazione in ogni replica.
Così lungo il corso dello spettacolo si viene a ricreare una piccola Barbiana moderna, costruendo letteralmente la scuola ma ri-truendo anche una memoria di quella che è stata la vitae l’opera del Priore in quel piccolo paese dove mancava una strada, l’elettricità e tante altre cose ma da dove i ragazzi sono usciti conoscendo tre lingue
Un tavolo, una valigia e pezzi di vita Italiani
Da una valigia, posta sul tavolo che simbolicamente riporta a quello attorno al quale si ritrovavano i ragazzi di don Milani per far scuola gli uni agli altri in una comunità educante a tutti gli effetti, viene ricostruita la storia, personale, comunitaria e italiana di quel periodo
Il rapporto del Priore con Pier Paolo Pasolini ad esempio.
I due non si incontrarono mai ma PPP consigliò ai tempi la lettura di “Lettera a una professoressa” che contribuiva
all’aumento della vitalità ed era un simbolo della qualità di vita italiana
Dall’altra parte Don Milani ammirava molto Pasolini, tanto che nella sua biblioteca si trovava anche una sua raccolta di poesie.
La scelta dei pezzi di vita da raccontare è uno spettacolo nello spettacolo perché richiede il contributo fondamentale del pubblico che di replica in replica assiste e contribuisce a questo processo di creazione collettiva.
Da dove nasce l’idea di questo spettacolo?
Come specificato nel flyer di presentazione Lettera a una professoressa è una messinscena liberamente ispirata al libro collettivo degli allievi della scuola di Barbiana e curato da Don Milani.
Il progetto è nato da un lungo lavoro di ricerca condotta appunto con gli allievi e con gli studiosi e ha debuttato a Vicchio (poco lontano da Barbiana) in occasione del 50° Anniversario della morte di don Milani.
Ad accompagnare Claudio Ascoli altre due artiste: Sissi Abbondanza e Monica Fabbri che daranno vita ad altre opere artistiche collettive.
La stessa Monica Fabbri è autrice di “Ho disegnato Lettera a una professoressa”, edito da la conchiglia di Santiago, in cui reinventa in immagini lo storico libro di denuncia della situazione scolastica italiana e che tanto ha influenzato in seguito la vita della scuola nel corso degli anni.
La compagnia: Chille de la Balanza
Chille de la Balanza è una storica compagnia del teatro di ricerca in Italia, fondata nel 1973 a Napoli da Claudio Ascoli appunto.
Attualmente ha sede nell’ex manicomio di San Salvi di Firenze, dove in collaborazione col Comune, ha preso vita una delle più importanti Residenze Artistiche della Regione Toscana.