Inizialmente programmato fino al 30 dicembre al Teatro Nazionale di Milano continuano le repliche ogni domenica mattina (due repliche serali eccezionalmente oggi 30 Gennaio e lunedì 6 febbraio) di “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” per la regia di Chiara Noschese.
Alice sta crescendo, non è più bambina ed è arrivato il momento di compiere un passo importante: diventare grande!
Per farlo deve affrontare un viaggio e tornare nel Paese delle Meraviglie, quel mondo che contraddice le leggi della realtà ed è abitato da personaggi incredibili che diventano i suoi fedeli compagni in questa avventura:
Il tenero ma risoluto, quando si tratta dell’amicizia con Alice, Bianconiglio (interpretato da Matteo Sala), l’angelo custode Cappellaio Matto e all’occorrenza Brucaliffo trascinatore, guida e narratore della storia (Mario Acampa) accompagnano Alice lungo un percorso magico, “dove le emozioni vincono contro le paure, per affrontare la prova più grande”: La Regina di Cuori ( gran cameo di Chiara Noschese).
Dolcezza e talento contraddistinguono le due Alice, la bambina che si dovrà lasciar andare via per “diventare grandi” e quella ormai quasi maggiorenne interpretate con grande sintonia e sincronia da Raffaella Alterio e Elisa Lombardi; una al debutto da professionista, l’altra già habituè di palchi teatrali importanti.
Ottima presenza scenica e preparazione artistica per i quattro protagonisti, capaci di gestire al meglio palco e lo spettacolo anche nell’interazione con il pubblico.
Interazione fondamentale, visto che saranno i bambini sparsi qui e lì in platea a offrire un aiuto fondamentale ad Alice nelle sue avventure e nel suo percorso di crescita.
Le avventure di Alice è una storia per bambini si dirà: sì, fa divertire e giocare i bambini ma colpisce, fa riflettere sul perdono e sul concetto di tempo ed emozionare anche gli adulti (anche la sottoscritta).
Complimenti a Chiara Noschese ed Eleonora Lombardo regista e assistente alla regia e al cast di questo piccolo gioiello che speriamo di vedere girare l’Italia
perdonare e dimenticare o dimenticare e perdonare, non ricordo quale dei due venga prima o in ogni caso sia più conveniente