“La zattera di nessuno” di Piera Principe
Diario di una danzatrice tra abilità e disabilità
Il presente libro (Editore Titivillus, uscito in prima edizione nel 2013, composto da 96 pagine con illustrazioni) è autorevole veicolo di informazione e prosperità, poiché quest’ultima mediante la danza favorisce l’espressione artistica di chi ha differenti abilità. La danza, la più antica, storica e autentica forma espressiva già a beneficio della natura, narra l’evoluzione dell’uomo e del corpo integro o costretto a confrontarsi con un limite, limite inteso quale diverso punto di partenza che, a maggior ragione, vale la pena di esprimere e condividere.
Pagina dopo pagina, Piera Principe, riscopre sulla propria esperienza quello scopo primario e sostanziale al dialogo tra dissimili capacità ed inclinazioni mediante l’arte teatrale – in particolare quella coreutica – per raggiungere traguardi e al contempo abbattere barriere, dando luce ad un accrescimento, un ampliamento, un’espansione, un incremento, un potenziamento, ed un progressivo sviluppo di supposizioni applicate al movimento, che permettano così alle persone di relazionarsi e comunicare tramite il corpo. Sperimentando come la differenza possa tramutarsi in un riflesso sulla bellezza il presente diario, o meglio definito quaderno, ci restituisce il concetto basilare che il teatro atto alla cultura deve rendere accessibile l’arte della rappresentazione senza discriminazioni sulla realtà, di chi lo rappresenta e lo porta in scena, per continuare nella sua tradizione di interpretare anche il quotidiano reale, con tutte le accezioni del caso.
L’autrice spiega: “L’idea che nei primi anni di studio della danza mi ero fatta di come volevo che andassero le cose, mi rese più difficile accettarne di colpo l’arresto. La professione, le relazioni, i progetti, la mia stessa vita furono messi in serio pericolo dallo scontro in auto con un viaggiatore che procedeva in senso opposto. Negli anni solitari post-incidente imparai a rispettare il mio corpo. I suoi tempi e i suoi silenzi divennero opportunità straordinarie per cercare le fonti reali del movimento. Il mio gesto paziente ritrovò Armonia e tornammo a danzare con tutta l’abilità della mia disabilità.
Il mio corpo ed io da allora siamo complici. Questo percorso è stato il punto di partenza per avventurarmi con altri corpi complici nel viaggio de ‘La zattera di Nessuno’.” (…) “Per riuscire a ‘danzare più nel limite che nell’abilità’ mi basta ricordare la differenza aristotelica tra i termini agire e fare, dove l’agire (nell’arte come nella vita) significa mettere il proprio atto in relazione con il senso, consapevoli della propria diversità totalmente concentrati sul desiderio. L’artista che improvvisa in palcoscenico deve scegliere come intervenire in tempo reale in ogni frazione di tempo e di spazio. La tecnica dell’improvvisazione totale non si risolve né si gratifica della mera esibizione tecnica, benché sia indispensabile la padronanza del proprio vocabolario espressivo per approcciare l’inedito che si svela in quel momento in tutta la sua complessità”.
L’autrice
Piera Principe, dopo gli anni di formazione iniziata in Italia nel 1974, si perfeziona a Parigi, New York e Boston. Fin dagli anni Ottanta apre la sua ricerca artistica all’improvvisazione danzando con diversi musicisti del panorama internazionale come Stefano Battaglia, Giorgio Gaslini, Daniele di Gregorio e Guido Mazzon. Dal 1999 al 2010 fa parte della compagnia “Sosta Palmizi” diretta dalla danzatrice Raffaella Giordano con cui si esibisce in Italia e all’estero.
Coreografa e autrice dall’esperienza gestuale particolare (poli fratturata a causa di un gravissimo incidente stradale), tornò in palcoscenico nel 1989 dopo due anni di immobilità totale, vincendo lo Spazio Nuove Proposte al Concorso VignaleDanza con l’assolo “Riservato” poi ripreso nel 1992 con la regia di Stefano Monti. Dedica dai primi anni Novanta la sua ricerca anche al limite-come-diversa-opportunità sia in campo formativo che artistico.
“Guardami” (2014) il suo lavoro coreografico contiene pagine lette dal diario “La zattera di Nessuno”. Negli ultimi ha portato in scena nuove creazioni, e nuovi incontri si sono tenuti sui temi ai lei cari applicati alla danza e alle arti performative, abili nella disabilità.