Usciva il 20 dicembre 1946 (in Italia il 24 giugno del ’48) quello che per molti è il film di Natale per antonomasia : La vita è meravigliosa, diretto da Frank Capra.
Siamo alla Vigilia di Natale ed a George Bailey (il grandissimo James Stewart) vengono sottratti i soldi che potevano salvare la sua azienda che ereditò alla morte del padre. L’uomo, preso dalla disperazione, decide di suicidarsi pensando che non ci sia più nulla da fare. A quel punto, dal cielo arriva Clarence (Henry Travers), un angelo che gli mostrerà cosa sarebbe successo se l’uomo non fosse mai nato.
Ognuno di noi è importante
Il messaggio del film è semplice e diretto: nessun individuo si deve sentire escluso perché ognuno è fondamentale a modo suo e nel suo piccolo.
Lasciandosi ispirare da un racconto di Philip Van Doren Stern del 1939, Frank Capra costruisce un film sui sentimenti umani riuscendo a bilanciare in modo perfetto il risultato con l’inserimenti di alcuni momenti molto ironici aiutato senza dubbio dalla bravura del cast che oltre a Stewart e Travers, conta su Donna Reed (Mary Hatch Bailey), Lionel Barrymore (Henry Potter), Thomas Mitchell (Billy Bailey), Samuel S. Hinds (Peter Bailey) e Gloria Grahame (Violet Bick).
Il finale
Il famoso finale è strappalacrime, ma sono generalmente lacrime accompagnate da un sorriso perché molto positivo è il messaggio del film che all’uscita fu recensito come eccessivamente sentimentale ma l’Academy degli Oscar non la pensò allo stesso modo conferendogli 5 nomination (Miglior film, Miglior regia, Migliore attore protagonista, Miglior montaggio e Miglior sonoro) anche se alla fine non ne portò a casa nemmeno uno dovendosela vedere con “I migliori anni della nostra vita”, di William Wyler, che ne vinse 8.