Presentata la stagione teatrale 2013-2014 al Teatro Vascello di Roma
Nel cuore della città un teatro-laboratorio, fondamentale crocevia dove musica, danza, letteratura trovano spazio e soprattutto si esercitano in una convivenza possibile al di là di etichette, mode, e pregiudizi.
Tutti a teatro con una lente di ingrandimento. Come dice la direttrice Manuela Kusterman, «una volta a teatro ci si andava con il binocolo per vedere meglio quello che da lontano si vedeva poco e male…».
Quest’anno tutti gli spettatori che assisteranno alle rappresentazioni del Vascello saranno invece dotati di una lente di ingrandimento. Sarà ovviamente una lente simbolo che avrà lo scopo di cogliere il fulcro dei processi creativi dei vari artisti presenti in cartellone. La direttrice del teatro continua la sua presentazione illustrando le diversità insite proprio nelle compagnie che calcheranno quelle tavole. Ogni compagnia porterà più di uno spettacolo in questa nuova ed interessantissima stagione, ed il pubblico potrà quindi giudicare, sezionare, amare oppure no ogni spettacolo nella sua particolare rappresentazione. E da tutto questi nuovi spettacoli nasceranno laboratori, incontri e filmati che racconteranno al meglio i percorsi artistici delle diverse compagnie.
Il senso di tutto questo, continua la Kustermann, è affermare che il teatro è prima di tutto uno strumento di conoscenza individuale che si trasforma, magicamente, in una emozione collettiva, dove ognuno è protagonista. Questa magia è possibile se si è partecipi di tutti i passaggi della creazione, che superino etichette, generi e mode.
Nel corso di questa stagione verranno festeggiate alcune compagnie che hanno fatto la storia del Teatro:da TeatriUniti, con due testi di Pau Mirò e uno spettacolo da Giuseppe Montesano, allaRaffaello Sanzio, con due spettacoli di Chiara Guidi; dal Teatro di Pontedera, con undoppio omaggio a Roberto Bacci e Jerzy Grotowski, al Metastasio di Prato, conl’Horváth di Paolo Magelli, il Pinter di Peter Stein e lo Ionesco del compianto Massimo Castri, fino a Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa. Nello stesso momento si potranno conoscere meglio il lavoro di alcune nuove compagnie che si impegnano per la creazione di un nuovo pubblico contaminando più generi. Quindi insieme alla musica, la danza, le arti visive, la poetica , la letteratura e le arti performative.
Si parte con l’interessante lavoro di Andrea Pietrangeli “Rievoluzione” un viaggio fantastico attraverso i Pink Floyd, il progetto di Elena Arcuri e Eleonora Pippo con “Cinque allegri ragazzi morti – il musical Lo-Fi”, il Collettivo Cinetico (in collaborazione con Le vie dei Festival) fino al gruppo di Roberto Rustioni del quale lo stesso Teatro Vascello co-produrrà Being Norwegian di David Greig).
Ma il cuore pulsante della stagione sarà L’ultima intervista di Pier Paolo Pasolini di Daniele Salvo. Certamente non è casuale la scelta di un testo così drammatico. Quest’anno si compiono quasi quarant’anni dall’ efferato omicidio di uno dei più intensi, scomodi e lucidi intellettuali italiani.
Non solo teatro per Pasolini, il Vascello darà vita anche a laboratori ed ad una maratona con tutti i film del regista scomparso.
E poi ancora il nuovo spettacolo di Andrea Rivera, un Gabbiano di Cechov poco convenzionale con la regia di Fabiana Iacozzili del gruppo Lafabbrica, e poi Maurizio Lombardi e la compagnia giovane per il Vascello dei Piccoli, e ancora il lavoro di Andrea De Magistris di Dynamis teatro.
Poi, in ordine sparso, saranno al Teatro Vascello Marco Solari con uno spettacolo su Enrico Filippini, Massimo Popolizio con uno spettacolo di Roberto Cotroneo su Chet Backer, Gaetano Bruno e Francesco Villano con Genesi41, Caterina Venturini con la sua esplorazione sempre interessante verso il teatro sociale con “Mar del Plata nipoten.500” con Isa Barzizza, il teatro ragazzi con il progetto per le scuole Madame Curie con la regia di Riccardo Diana con Barbara Scoppa, progetto sostenuto dal Miur.
Senza dimenticare la danza con i nuovi spettacoli di Michela Barasciutti, Motus danza,gruppo E-Motion, EgriBianco, Giorgio Rossi con i Sosta Palmizi, Mauro Astolfi con la Spellbound Contemporary Ballet e Loris Petrillo. E poi i colloqui del Vascello condotti da Edoardo Camurri, gli incontri al bar di EyesWine Shot di Giuseppe Gandini, il Vascello dei Piccoli, i laboratori di teatro, danza e scrittura…
E sul finale occorre ricordare che lo scopo primario del Teatro Vascello, aggiunge ancora, Manuela Kustermann è formare le coscienze, emozionare e promuovere la conoscenza del contemporaneo . «Il nostro è un progetto da “teatro pubblico” che perseguiamo da anni, da sempre, fin dalla nostra nascita. Un progetto del quale noi e i nostri spettatori andiamo fieri. Un progetto di teatro che trova la complicità di alcuni nostri compagni di viaggio: Romaeuropa Festival, Le Vie dei Festival, da quest’anno anche il Festival Teatri di Vetro; la preziosa collaborazione con Regione Lazio per ilcontributo alla nostra consueta e storica rassegna di danza Contemporanea, il Comune di Roma con La Casa dei teatri e l’Università di Roma per gli approfondimenti gli incontri e dibattiti con gli autori, il Municipio XII di Roma Capitale per il sostegno alla nostra attività»