Vi abbiamo raccontato quella del 2015; non potevamo mancare alla seconda edizione de La Notte Blu dei Teatri di Trieste inserita all’interno dell’ampio programma della Barcolana.
Questa manifestazione nasce dalla sinergia fra Fondazione Teatro lirico “Giuseppe Verdi”, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, SSG – Teatro Stabile Sloveno, La Contrada – Teatro Stabile di Trieste, Bonawentura/Teatro Miela, e grazie al sostegno del Comune di Trieste a dimostrazione che, anche nella cultura, la collaborazione porta solo e sempre del bene a tutti.
E quindi eccoci pronti ad iniziare la nostra maratonina culturale in giro per i teatri triestini per assistere a spettacoli dedicati al mare.
1a tappa : Teatro Lirico Giuseppe Verdi
Prima tappa il Teatro Lirico Giuseppe Verdi dove ad attenderci troviamo l’Orchestra della Fondazione del Teatro diretta dal M° Francesco Quattrocchi.
In programma un concerto dal titolo “Sogni sulle Onde“.
E di vero sogno si è trattato sulle note di Gioachino Rossini con la Sinfonia da “Guillaume Tell” e Sinfonia da “La gazza ladra”; a seguire Giuseppe Verdi con la Sinfonia da “La forza del destino”; Amilcare Ponchielli, Danza delle ore da “La gioconda”; Giacomo Puccini, Intermezzo da “Manon Lescaut” per finire con Giuseppe Verdi Scena del trionfo e ballabili da “Aida”.
Inutile dire che Il Teatro Verdi era stracolmo fino al loggione, ma il vero piacere, oltre alla indiscutibile bravura dell’Orchestra e del suo Direttore, è stato il vedere tanti bambini, alcuni piccolissimi, ad assistere rapiti dalla bellezza dei suoni.
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2a tappa: La Contrada
Lunghissimo l’applauso finale al Verdi ma dobbiamo ricacciare velocemente le nostre emozioni in tasca perché ci attende la seconda tappa : il Teatro Norberto Bobbio dove troviamo Sara Alzetta, accompagnata al pianoforte da Alessandro Gilleri, pronta a lanciarsi nel monologo di Pietro Spirito “La cameriera del Rex“.
E’ il racconto di Alice, imbarcata come cameriera sul Rex fin dal suo viaggio inaugurale.
Varato nel 1932 i transatlantico Rex era il vanto della marineria italiana durante il ventennio fascista e conquistò il Nastro Azzurro nell’agosto del 1933 coprendo la distanza fra Genova e New York, strappando il record precedentemente detenuto dal transatlantico tedesco Europa.
Alice era la più giovane e la più bella tra le 800 persone dell’equipaggio.
Come in un film ci proiettiamo nel tempo e ritroviamo Alice che dalla collina di Semedella, dodici anni più tardi, l’8 settembre del ’44, osserva lo scafo reclinato sul fianco, affondato dagli aerei della Raf, informati dai partigiani, mentre, spostato dal porto di Trieste, si trovava ormeggiato al riparo poco distante dalla costa fra Isola e Capodistria.
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3a tappa : Teatro Stabile Sloveno
Finito di vedere affondare il Rex attraverso gli occhi di un’intensa Sara Alzetta ci dirigiamo al vicino Teatro Sloveno e qui, visto che allo Sloveno cercano sempre di sorprendere il pubblico , siamo accolti dal Coro maschile Lipa diretto da Anastasia Purič sistemato sulla maestosa scala del teatro.
Se pensate che lo spettacolo sia tutto qui nulla di più errato, questo era solo l’antipasto (ed il dolce ma questo lo vediamo dopo). Accompagnati quindi dal coro ci dirigiamo verso la sala grande. Un palco spoglio: un pianoforte a coda, un proiettori di lucidi, un “loop” poggiato a terra, un microfono. Leggiamo il programma e c’è scritto “Deep Blue“, progetto di Igor Pison. La curiosità aumenta.
Entra in scena Patrizia Jurinčič ed inizia la poesia. Estratti da (Il mio) Novecento di A. Baricco messi in “musica”, necessariamente tra virgolette perché l’interprete, con il solo ausilio del loop, ricrea meravigliosamente l’atmosfera musicale e sonora del Virginian.
E il pianoforte ? E lì la poesia diventa magia perché, grazie al proiettore di lucidi, la Jurinčič proietta, tramite un gioco di ombre cinesi, il pianista e la sua fidanzata. Credetemi è difficile da spiegare ma se vedete che lo danno in qualche teatro non esitate ad entrare ed anche di corsa. Cotanta bellezza è liberatoria e ci si sente migliori all’uscita.
A proposito dell’uscita, e rifacendoci al dolce di cui sopra, il Coro di Lipa, sistemato sulla grande terrazza del teatro, accompagna un pubblico entusiasta.
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4a tappa : Politeama Rossetti
Ma ancora una volta i tempi sono strettissimi e via di corsa al Rossetti dove ascolteremo “Racconti di Costa e di Mare“, testi di Marisa Madieri, Claudio Magris, Nelida Milani, Antonio Quarantotti Gambini, Milan Rakovac, Paolo Rumiz, Giani Stuparich interpretati da Andrea Germani, Lara Komar, Bruno Nacinovich ed Elvia Nacinovich accompagnati dal Quartetto Iris ad interpretare musiche di Jan Sibelius e Johann Strauß.
Il palco sembra un molo con cassette, reti da pescatore, una bitta per l’attracco e come sfondo la rada di Trieste ed ecco quindi i quattro attori alternarsi nell’interpretazione dei testi che raccontano di sole e sale e, grazie anche al quartetto d’archi, rendono alla perfezione il ritmo del mare.
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5a tappa : Teatro Miela
Siamo giunti all’ultima tappa della nostra maratona culturale, entriamo al Teatro Miela per assistere a “La crociera dello Snark” di Jack London, un reading musicale del Pupkin Kabarett accompagnati al pianoforte da Massimo Navone.
Jack London racconta la sua traversata del Pacifico a vela compiuta agli inizi del ‘900: un viaggio che il cantore della corsa all’oro visse come la scoperta di sé e dei propri limiti navigando tra terre e popolazioni pressoché ignote
La barca fu battezzata col nome di “Snark” perché non riuscimmo a trovarne uno migliore – questa informazione è a beneficio di quelli che altrimenti potrebbero sospettare qualcosa di misterioso in questo nome.
Ecco, questo è lo spirito del testo che riassume perfettamente la lucida e simpatica follia del trio dei Pupkin Kabarett che ci accompagnano da par loro nel viaggio dell’autore.
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E’ notte inoltrata e si conclude qui questa seconda edizione della Notte Blu ed anche noi ci congediamo con addosso suoni di note e parole che sanno di mare. All’anno prossimo e buon vento a tutti.