Si chiude con “Se non posso ballare… non è la mia rivoluzione”, una straordinaria e irresistibile carrellata di donne che hanno cambiato la storia dell’umanità, la stagione 2022/2023 del Teatro La Contrada di Trieste.

Donne le protagoniste del testo, come di donne è composta la squadra creativa.

- Advertisement -

Ispirata a “Il catalogo delle donne valorose” di Serena Dandini, protagonista di “Se non posso ballare… non è la mia rivoluzione” è infatti Lella Costa, mentre la regia è a cura di Serena Sinigaglia.

Delle “valorose” sappiamo poco quando non addirittura nulla. Le loro storie non sono nei libri di storia né tra i nomi di vie stradali, semplicemente non esistono. Eppure la Storia l’hanno fatta e l’hanno cambiata.

dalle note di regia

Incredibile e straordinaria, sono le prime parole che vengono in mente mentre il sipario si chiude dopo il lungo applauso tributato alla Costa in chiusura dello spettacolo.

Numerosi anche gli applausi a scena aperta nell’ironico, e a tratti commovente, excursus che vede nominate indicativamente un centinaio di donne in poco più di un’ora.

Non tutte sono note, non tutte vengono ricordate e raccontate, difficilmente appaiono nei libri di storia e difficilmente sono riconosciute come maestre e pioniere.

Allegria, grazia, felicità

Eccellenze in tutti i campi dello scibile umano e dell’arte: le invenzioni di Mary Anderson, Lillian Gilbreth e Maria Telkes. Marie Curie, Nobel per la fisica, e Olympe De Gouges, che scrisse la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina.

La peculiarità nello spettacolo di Judy Garland, Pina Bausch, Monica Vitti, Edith Piaf, Martha Graham, Maria Callas, Anna Magnani, Marilyn, Marlene Dietrich e Renata Tebaldi.

Ci sono Tina Anselmi, primo ministro della Repubblica italiana, Teresa Mattei e Ruth Bader Ginsburg, ex Giudice associato della Corte suprema degli Stati Uniti d’America.

La resistenza di Josephine Baker e Rosa Parks; la capacità di individuare ed enunciare la banalità del male di Hannah Arendt e il nuovo, e originale, femminismo italiano di Carla Lonzi.

Il giornalismo coraggioso di Ilaria Alpi, Anna Politkovskaja e, in precedenza, di Nellie Bly.

E ancora: l’arte poetica di Emily Dickinson, le sorelle Bell, Vanessa e naturalmente Virginia, la Woolf.

Mae West, Anna Frank, Artemisia Gentileschi: le Valorose si aggirano come fossero, finalmente, felici tutte, per dirla con Elsa Morante che è lì con loro. Perchè, come disse magistralmente e per sempre una di loro, Emma Goldman “Emma la rossa”, se non posso ballare questa non è la mia rivoluzione.

Si può ascoltare la voce e si possono conoscere le gesta di Valorosa ancora questo pomeriggio, 30 Aprile, al Bobbio di Trieste.

Con l’augurio che siano di ispirazione, per tutte e tutti.

Noi siamo per l’allegria e la grazia, ossia la felicità

Elsa Morante
- Advertisement -

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.