La grande stagione del balletto russo di Elena Randi
Fra Ottocento e Novecento: tradizione e avanguardia
“Nell’Ottocento in Russia i teatri più prestigiosi sono quelli imperiali, fra i quali si distinguono, per il balletto, il Mariinskij a San Pietroburgo e il Bol’šoj a Mosca.
Inizialmente il primato spetta al Mariinskij, San Pietroburgo essendo la sede degli zar, che finanziano di più e seguono con un occhio di riguardo le sale della loro splendida città. Solo gradualmente, nel corso del secolo, la compagnia del Bol’šoj va a raggiungere, per importanza, la troupe del centro baltico”.
Il volume focalizza l’attenzione sul balletto russo tra gli ultimi decenni del XIX secolo e i primi trent’anni circa del Novecento, ossia sulla stagione straordinariamente vivace che va da Petipa e Ivanov fino ai “Ballets Russes” di Sergej Djagilev.
L’autrice prende le mosse dall’importantissima produzione classica che vede la creazione di opere immortali come Il “Lago dei cigni” o come “La bella addormentata”, ma anche dai riallestimenti russi, più o meno filologici, di capitali produzioni romantiche quali “Giselle”. Passando attraverso eventi di rilievo come “I milioni di Arlecchino”, arriva fino ai capolavori di Fokine, di Nijinsky e degli altri grandi coreografi ingaggiati da Djagilev.
Elena Randi evidenzia come, fra il balletto più regolarmente classico e le innovazioni introdotte dalla compagnia di Djagilev, si scopra un’influenza notevole soprattutto di Petipa su Fokine, Nijinskij, Balanchine, pur con cospicue varianti.
Il libro è suddiviso in tre capitoli di carattere tematico: “Fra tecnica classica e ribellione al codice”, “Il mito dell’opera d’arte totale” e “Il nodo gordiano della trasmissione”. Il terzo introduce la questione quanto mai spinosa del modo in cui le coreografie del passato (e specificamente quelle dell’epoca e dell’area geografica in oggetto) si siano tramandate fino a noi.
L’autrice
L’autrice, Elena Randi, è professore ordinario all’Università di Padova, dove insegna Storia della Danza e Storia del Teatro e dello Spettacolo. Le sue pubblicazioni concernono da un lato il teatro romantico, dall’altro la danza, soprattutto primonovecentesca.
Fra le sue ultime monografie, “Protagonisti della danza del XX secolo” (Carocci, 2014) e “La modern dance. Teorie e protagonisti” (Carocci, 2018). Con Dino Audino editore ha pubblicato la traduzione italiana di Ted Shawn, “Ogni più piccolo movimento” (2018) e “Il corpo pensato” (2020).