Come dimenticare la loro sorprendente perfomance in “Le Machine de Cirque” a febbraio del 2022, sempre al Rossetti?
Tra lo stupore e gli attimi di puro brivido per le sbalorditive acrobazie che sfidavano la forza di gravità, ero rimasta piacevolmente colpita da questa “macchina” perfettamente “oliata” per far scorrere l’adrenalina.
Motivo per cui ho deciso di tornare a rivederli nel loro nuovo spettacolo “La Galerie”, ambientato tra le pareti di un museo apparentemente convenzionale, pronto ad ospitare una sorta di “arte nell’arte”, una commistione “metartistica” in cui i visitatori/performers diventano l’opera d’arte da ammirare a bocca aperta.
Perché i protagonisti de “La Galerie” non sono “solo” bravi, sono eccezionali.
Non parlo delle loro innegabili abilità fisiche ma della loro incredibile complicità, da cui dipende la riuscita di tutti quei numeri circensi che tengono il pubblico con il fiato sospeso.
Una macchina, appunto, dove ognuno gioca un ruolo fondamentale in un ingranaggio praticamente perfetto: ma oltre a questo, si respirano umanità, poesia, divertimento.
Le aspettative erano alte e sono state superate con un bel triplo salto carpiato, come solo i veri atleti sanno fare.
Ciò che contraddistingue la compagnia con sede a Québec City, creata nel 2013 da Vincent Dubé – artista circense e ingegnere civile – è proprio la sua capacità di superare lo stesso linguaggio circense, intrecciandolo con le varie forme d’arte conosciute.
La musica si sposa con ogni singolo movimento, i corpi trasmettono potenza e poesia allo stesso tempo, le esibizioni acrobatiche diventano un fil rouge per raccontare una storia con grande umorismo, intelligenza e umanità.
Ne “La Galerie” – diretti da Olivier Lépine – i sette bizzarri e funambolici protagonisti, accompagnati da un “musicista elettrizzante” invitano il pubblico in un museo, e lo invadono con il loro spirito circense e fantasioso. La mostra allestita nel museo è “monocromatica”…
ma non resterà tale a lungo: gli artisti vi scatenano un’esplosione di colore e creatività, sfidano ogni convenzione e armati di stravagante curiosità esplorano l’esposizione “al rovescio”.
Tutto viene messo sottosopra e trasfigurato da un’ondata di puro divertimento adrenalinico: il gruppo “Machine de Cirque” disegna con le proprie espressioni e i propri corpi pennellate artistiche indelebili.
In questa “galerie” anomala lo spettatore porta a casa il ricordo di una visita ad un museo dove i quadri non si ammirano in maniera statica ma si muovono al ritmo delle nostre emozioni, tra acrobazie e salti, in un equilibrio precario in cui il nostro cuore cammina su una fune, dondolando tra lo stupore, la meraviglia e un po’ di sana trepidazione.