Il libro è pubblicato nella collana La Danza Italiana (Quaderno n. 3, 2011) e conta 224 pagine. Come dice l’autore nella sua prefazione “La Danza Italiana” torna ai lettori. Il primo numero (rivista) uscì nel 1984 a cui fecero seguito, fino al 1990, nove numeri divisi in sette volumi mentre nel 1998 e nel 1999 uscirono due “Quaderni della Danza Italiana” (libri) pubblicati da Bulzoni Editore.
Alcuni illustri osservatori, tra cui Lorenzo Tozzi, Alessandro Pontremoli hanno scritto che La Danza Italiana ha dato uno stimolo decisivo per lo sviluppo degli studi della danza in Italia. Questo nuovo libro ha il merito di portare in luce il ruolo della disciplina coreutica nella cultura del nostro paese, una ricerca approfondita per infondere maggiore luce all’arte tersicorea, una luce storica sulla danza italiana che è stata protagonista nei teatri europei dal Settecento fino ai primi del Novecento.
Nella coreografia italiana del Settecento il panorama è molto vario quanto quello musicale. La presente pubblicazione si articola a mo’ di raccolta dove tracciare un percorso di ricerca nell’intera Europa. In particolare, qui, si prende a cuore la Danimarca, la Russia, la Penisola Iberica e la città di Londra. L’elegante libro è arricchito, inoltre, da disegni e fotografie con esaustive tavole sui danzatori e sui coreografi italiani presenti nei vari Paesi menzionati nel periodo 1700/1800 con alcuni titoli dei balli in voga.
Il libro è così composto:
* José Sasportes, “Presentazione”
* Knud Arne Jurgensen, “Il balletto italiano nella Copenhagen del secolo XVIII”
* Jakob von Stählin, “Notizie sull’arte della danza in Russia”
* Sarah McCleave, “Danzatori italiani a Londra nel Settecento”
* José Sasportes, “Il Settecento portoghese rivisitato all’italiana”
* Xoan M. Carreira, “La ricezione del ballet d’action nella penisola iberica (1789-1800)”
Note di lettura:
* Silvia Carandini, “Ornella Di Tondo, La censura sui balli teatrali nella Roma dell’Ottocento”
* Francesca Falcone, Flavia Pappacena, “Il Trattato di danza di Carlo Blasis 1820-1830 / Carlo Blasi’s Treatise on Dance 1820-1830” / Carlo Blasis, “Trattato dell’arte della danza”, edizione critica a cura di Flavia Pappacena
* Lynn Garafola, “Il Balletto Romantico: Tesori della Collezione Sowell”, a cura di Madison U. Sowell, Debra H. Sowell, Francesca Falcone e Patrizia Veroli
* José Sasportes, “The Grotesque dancer on the Eighteenth-Century Stage: Gennaro Magri and his World”, edited by Rebecca Harris-Warrick and Bruce Alan Brown”
* Notizie sui collaboratori
* La Danza Italiana. Sommari della rivista
Scrittore e storico della danza, Josè Sasportes è fondatore e direttore della rivista di saggi La Danza Italiana. Già Ministro della Cultura del Portogallo, ha ricoperto le cariche di Presidente della Commissione Nazionale Portoghese per l’UNESCO, di direttore del dipartimento ACARTE (arti dello spettacolo contemporaneo) alla Fondazione Calouste Gulbenkian di Lisbona, di direttore della Scuola di Danza del Conservatorio di Lisbona, e della Scuola per la Formazione di Professori di Educazione Artistica di Lisbona.
Nel 2005, è stato scelto come Presidente della I Conferenza Mondiale di Educazione Artistica promossa dall’UNESCO. José Sasportes ha pubblicato in Italia nel 2011 il romanzo “Giorni Contati” e ha curato il volume “Storia della danza Italiana dalle origini ai giorni nostri”. Nello stesso anno è uscito in Portogallo il suo terzo romanzo “Os Novos Espectros”.
La storia della casa editrice Bulzoni Editore è la storia di Mario Bulzoni, di sua moglie Ivana e delle figlie Anna e Paola.
Mario diventa editore sviluppando la propria attività di libraio universitario, nello scenario di una Roma provinciale degli anni Sessanta dove i librai universitari vivevano ancora ai confini della piccola editoria, stampando soprattutto i “non-libri”, le “dispense”, fascicoli spesso non rilegati raccolti in una cartellina con il frontespizio, a metà fra gli appunti presi dagli assistenti e i pre-print dei professori.
Bulzoni era uno dei due fornitori di dispense per i corsi di Lettere a Roma. Pubblica il suo primo volume nel 1963, ma a segnare il vero passaggio a editore fu un’opera rara e costosa, teatrale solo nel sottotitolo e per metafora, ben stampata senza essere di lusso, un grosso e rischioso investimento: Marcello e Maurizio Fagiolo dell’Arco, Bernini: una introduzione al “Gran teatro” del Barocco, del 1967.
In quello stesso periodo accoglieva le proposte di Ferruccio Marotti, allora semplice incaricato gratuito di Storia del teatro e dello spettacolo alla facoltà di Lettere dell’Università di Roma, e varava una collana teatrale che oggi raccoglie più di 140 titoli i cui autori sono tra i più apprezzati nel mondo della critica teatrale.
Oggi, nel campo dello spettacolo, la casa editrice ha ampliato i suoi interessi al grande mondo del cinema, del quale pubblica piccoli e grandi volumi di storia e critica accuratamente selezionati.
Tra le sue collane più importanti possiamo menzionare, per la linguistica, le pubblicazioni della Società di Linguistica Italiana, e quelle del Dipartimento di Italianistica di Firenze; per la storia, le pubblicazioni curate dal Centro Studi Europa delle Corti e di Antico Regime.
La casa editrice, oggi, in intesa con quelli che sono stati i principali obiettivi del suo fondatore, opera un diligente lavoro a favore di docenti che operano in tutte le Università italiane.