Kyle Eastwood conclude a Trieste il suo tour europeo

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“Quando l’Arte è di famiglia”.

Si può dire anche di Kyle Eastwo

od, figlio maggiore del regista Clint Eastwood che si è esibito ieri sera sul palco del Teatro Miela-Bonawentura di Trieste (quasi esaurito in ogni ordine di posto), ultima data italiana del suo tour europeo .

Kyle Eastwood è musicista e compositore affermato, sue sono le colonne sonore degli ultimi film diretti dal padre: Mystic River, Million Dollar Baby, Gran Torino e Invictus tra gli altri.

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Strumenti sul palco, sullo sfondo la scritta “Live jazz” prepara alla serata che si vivrà: una serata di musica suonata meravigliosamente live e un’atmosfera da club americano dove si potrebbero esibire Duke Ellington o Ella Fitzgerald.

Ed è a questi che si ispira Eastwood, a cui però si affiancano durante la serata omaggi ai suoi musicisti preferiti: Herbie Hancock con la “Dolphin dance” o a Chano Dominguez.

Dai suoi viaggi e precisamente da un periodo passato in Nord Africa (Marocco) nasce “Marrakesh” che riporta cuore e mente ai climi e alle atmosfere di quei luoghi.

Eastwood in questo viaggio nei luoghi, nella musica e nel cinema è accompagnato da quattro meravigliosi musicisti di gran gran gran talento: Andrew McCormack al piano, Chris Higginbottom alla batteria, Graeme Blevins al sassofono e Quentin Collins alla tromba e vediamo lui stesso alternarsi tra contrabbasso e basso

Dicevo cinema perché, come accennato, sue sono le colonne sonore dei film del padre:

Ecco un pezzo che ho composto qualche anno fa per un film di mio padre

così veniamo introdotti al main theme di “Lettere da Iwo Jima” (2006) che fa chiudere gli occhi per godere della musica ed entrare noi stessi nell’immaginario del film evocato dal suono.

Tra omaggi ai suoi miti musicali o riproduzione delle colonne sonore create c’è spazio anche per la sua produzione, ci fa ascoltare quindi “Caipirina” dall’album “Timepieces” (2015) e nel finale, come secondo bis, “The promise” dall’album “The view from here” (2013)

Negli ultimi dieci anni, Kyle ha suonato in tutto il mondo, in locali e festival come l’Olympia di Parigi, il Jazz in Marciac, sempre in Francia, il Monterey Jazz Festival in California, il Jurasum Festival in Corea del Sud, il Blue Notes di Tokyo e di New York, il Kampnagel di Amburgo e il Ronnie Scott’s di Londra.

Il teatro Miela per una sera si è trasformato in uno di quei locali dove si suona il jazz e non solo, il tempo si è fermato.
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