Koyo Kouoh è stata recentemente nominata curatrice della 61ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, che si terrà nel 2026. Nomina storica poiché Kouoh è la prima curatrice africana a ricoprire questo prestigioso incarico. 

Chi è Koyo Kouoh?

Nata a Douala in Camerun nel 1967, e cresciuta in Svizzera dove ha studiato amministrazione aziendale e gestione culturale, Kouoh ha alle spalle un’importante esperienza internazionale. La sua carriera artistica è iniziata a Dakar, Senegal, dove ha fondato la RAW Material Company, un centro dedicato all’arte, alla conoscenza e alla società. Dal 2019, è Direttrice Esecutiva e Chief Curator del Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Zeitz MOCAA) a Città del Capo, Sudafrica. Sotto la sua guida, il museo ha ampliato il gruppo curatoriale e ha lanciato programmi di residenza per artisti, diventando un importante punto di riferimento per l’arte contemporanea africana. La sua carriera include anche collaborazioni con eventi artistici di rilievo del calibro di Documenta 12 e 13 e ha, inoltre, contribuito alla riforma della Biennale di Dakar e curato il programma educativo della 1-54 Contemporary African Art Fair a Londra.

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Dal 2014 al 2022, è stata inclusa annualmente nella lista delle 100 persone più influenti nel mondo dell’arte contemporanea da ArtReview, raggiungendo il 32° posto nel 2020. Nel 2020, ha ricevuto il prestigioso Grand Prix Meret Oppenheim per il suo eccellente lavoro nei campi dell’arte, dell’architettura, della critica e curatela.

Il suo approccio curatoriale

Kouoh è nota per il suo approccio curatoriale che intreccia arte, conoscenza e società: il suo lavoro si contraddistingue per la capacità di stimolare riflessioni profonde sulla società contemporanea attraverso l’arte. Ma la sua nomina come curatrice della Biennale di Venezia 2026 rappresenta anche una promozione dell’arte africana e della diaspora, arricchirà il panorama artistico e incoraggerà anche un dialogo globale sulle questioni di razza e identità. Infatti, la sua nomina arriva in un momento di cambiamenti politici e culturali significativi, sia in Italia che nel mondo dell’arte. La sua Biennale potrebbe influenzare positivamente la discussione sull’inclusività e l’innovazione, dimostrando finalmente come l’arte possa essere anche un potente strumento di cambiamento sociale.

La sua nomina a curatrice della Biennale d’Arte di Venezia 2026

La nomina di Kouoh è stata accolta con entusiasmo dal mondo dell’arte. Il presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, ha sottolineato come la sua visione ampia e innovativa sia in linea con la missione della Biennale di essere “la casa del futuro”. Kouoh stessa ha espresso il suo onore e la sua gratitudine per questa opportunità, dichiarando di voler creare una mostra che rifletta il presente e delinei il futuro dell’arte contemporanea, sottolineando il ruolo degli artisti come visionari e scienziati sociali.

Quale biennale ci aspetta?

Con Koyo Kouoh, quindi, alla guida della Biennale assisteremo sicuramente alla nascita di una nuova era di dialogo e innovazione tra arte e società. La sua nomina non solo arricchisce la manifestazione con una prospettiva nuova e unica, ma irrobustisce anche il ruolo della stessa Biennale come polo dell’arte contemporanea a livello globale.

Sarà molto entusiasmante vedere come la sua visione influenzerà la 61ª Esposizione Internazionale d’Arte e il futuro di tutta dell’arte contemporanea.

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