Un testo di successo, in Francia, soprattutto a Parigi. Due attrici grandiose che lo reciteranno come fosse stato scritto per loro. Questo è 2 donne in fuga, tratto da Le fuggitive di Pierre Palmade e Christophe Duthuron, per l’adattamento di Mario Scaletta e la regia di Nicasio Anzelmo.
Due donne si incontrano di notte su una strada statale mentre fanno l’autostop. Entrambe fuggono dalla loro vita: Margot da 30 anni di vita di casalinga, moglie e madre repressa; Claude dalla casa di riposo “Il Baobab” dove il figlio l’ha parcheggiata dopo la morte del marito. L’incontro suscita le battute più divertenti, per il luogo e l’ora equivoci.
Claude ha un temperamento forte e, nonostante l’età, non si lascia intimidire da Margot, più giovane ma anche più sprovveduta.
È l’inizio di un’avventura che vede le due donne viaggiare in autostop, interpretando una commedia dalle battute felici che non sono mai fini a loro stesse ma servono a costruire con ironia i caratteri diversissimi delle due donne.
Così mentre la progressione narrativa della commedia, sviluppata per brevi scene autonome, eleganti e funzionali, vede le due donne avventurarsi in situazioni diversissime (dalla strada provinciale al cimitero, dalla fattoria alla casa di estranei nella quale entrano come due ladre…), dalle quali scaturiscono battute e situazioni divertentissime, ogni scena aggiunge un tassello alla vita e alla psicologia delle due protagoniste, mostrando allo spettatore il nascere di una vera amicizia. Si ride di gusto per l’ironia e l’arguzia delle battute e si sorride nel riconoscere, nelle due protagoniste, alcuni aspetti della nostra vita, a volte pavida, altre volte più temeraria, in un perfetto equilibrio tra commedia e vita (vera), niente affatto retorico.
Uno spettacolo perfetto, da vedere e portare nel cuore per il resto della vita.