Dopo una straordinaria tournèe invernale La Febbre Del Sabato Sera torna a far scatenare il pubblico anche d’estate. Il 21 luglio a Verbania e il 24 luglio all’Arena di Verona, il musical diretto da Claudio Insegno, non va in vacanza.
Da diversi giorni sono iniziate le prove per le due grandi date estive. Abbiamo avuto il piacere di intervistare le due protagoniste femminili, due bravissime attrici: Anna Foria e Arianna Galletti nei panni rispettivamente di Stephanie e Annette.
Giovani, belle, talentuose con tanti sogni nel cassetto.. ce li hanno svelati in questa intervista insieme alle loro emozioni.
Torna La Febbre del Sabato Sera e non su un palco qualunque ma all’Arena di Verona. Ci descrivete la vostra emozione…
Anna Foria: Forse non ho ancora realizzato che il 24 Luglio sarò all’Arena di Verona e non oso immaginare quel giorno quanto sarò emozionata. Pensare che lì sono passati i più grandi artisti e pensare di dover cantare da sola su quel palco ho già i brividi e non nascondo che ci sarà anche tanta paura, ma sicuramente sarà un giorno indimenticabile.
È un palco sicuramente importante e mi impegnerò al massimo per far rivivere alle persone che ci verrano a vedere la magia di quegli anni che hanno segnato e formato una generazione.
Il 24 Luglio sarà per me una giornata ricca di emozioni e non vedo l’ora di salire su quel palco.
Arianna Galletti: L’Arena di Verona per me è sempre stata un sogno che vedevo come lontanissimo, irrealizzabile, e ora che sta per concretizzarsi faccio fatica a rendermene conto! L’emozione è indescrivibile, immaginarmi lì, un puntino minuscolo su quel palco immenso mi provoca un senso di felicità e agitazione che credo riuscirò a comprendere davvero solo quando mi ci troverò!
Dei ruoli che vi danno una tanta visibilità. Ma c’è un altro ruolo che avreste preferito fare all’interno di questo lavoro?
Anna: Alle audizioni mi sentivo più adatta per il ruolo di Annette, ma per le mie caratteristiche fisiche potevo interpretare di più Stephanie e infatti è andata così.
Sono Stephanie Mangano e mi piace parecchio, anche perché mi ci rispecchio tanto in questo ruolo. Mi ha dato tanta visibilità e mi ha aiutata a farmi crescere in questi mesi di tournée invernale.
È un ruolo che ho scoperto giorno dopo giorno e ad ogni spettacolo c’era qualcosa di nuovo da scoprire della mia Stephanie.
Ho cercato di farlo crescere con me e spero di poter continuare ad imparare tanto da questo ruolo.
Arianna: Il mio percorso ne “La febbre del sabato sera” è iniziato con Pauline, la fidanzatina di Bobby. Annette è arrivata dopo, e devo dire che ho amato tantissimo entrambi i ruoli perché raccontano un amore pulito, grande, drammatico che segna in maniera inequivocabile le loro storie. Sono davvero felice di aver interpretato e di interpretare questi ruoli, non potrei chiedere di meglio!
Sarete in scena sul un palco importante e tanti altri palcoscenici di valore avete già calcato. Ma il vostro sogno che ancora non si realizza qual è? Dove vorreste esibirvi?
Anna: Ho avuto la possibilità di esibirmi su tanti palchi importanti non solo grazie a questo spettacolo, ma non voglio sognare troppo e preferisco pensare che il destino ha in serbo per me cose belle e importanti qualsiasi esse siano, l’importante è che mi rendano felice e mi aiutino a poter vivere col mio lavoro sempre, anche perché forse sognare di ballare per Beyoncé e girare il mondo è un sogno irrealizzabile.
Arianna: Un sogno molto ambizioso che coltivo da anni e che spero un domani di poter realizzare è quello di lavorare a Londra, nel West End. Per ora mi godo questa meravigliosa opportunità!
Quanto vi somigliano i vostri personaggi?
Anna: Io e Stephanie Mangano abbiamo tante cose in comune, siamo entrambe molto determinate e anche io come lei per cambiare il mio stile di vita e per avere l’opportunità di fare al meglio il mio lavoro mi sono trasferita in un’altra città , lontana dalla mia famiglia e dai miei amici.
Spesso e volentieri come Stephanie indosso una maschera per apparire forte ma sono pur sempre una ragazza di 25 anni con le mie debolezze, i miei sogni e le mie speranze in una vita migliore.
Non che questa non mi piaccia, anzi io amo la mia vita e non la cambierei per nulla al mondo, però c’è sempre da migliorarsi ed è per questo che mi definisco una spugna che assorbe da tutto e tutti quelli che mi circondano ed è quello che ho cercato di fare in questo lavoro.
Arianna: Annette e io siamo molto simili. Lei è alle prese con un amore più grande di lei che piano piano la trasforma, segnando il passaggio da ragazzina ingenua a giovane donna drammaticamente consapevole. Mi ci sono sempre rispecchiata molto.
Quante ore di lavoro ci sono dietro ad uno spettacolo così imponente?
Anna: Per allestire spettacoli importanti come questo è necessario almeno un mese di preparazione tra coreografie, regia, cori ecc…
C’è bisogno di tante ore di lavoro per poter far coordinare il tutto, è una macchina che cresce di giorno in giorno conciliando tante persone e varie discipline insieme ed è un lavoro abbastanza faticoso e duro ma che alla fine ti porta grandi soddisfazioni.
Arianna: Uno spettacolo del genere richiede circa un mese di preparazione, con otto ore lavorative fino al giorno prima del debutto. Poi, ogni volta che si va in scena generalmente riceviamo la convocazione circa due ore e mezza prima dell’inizio dello spettacolo per il riscaldamento fisico e vocale, e la preparazione di trucco e parrucco.
Parliamo della regia e della coreografia. Com’è il vostro rapporto artistico con Claudio Insegno e Valeriano Longoni.
Anna: Il mio rapporto artistico con il regista Claudio Insegno e con il coreografo Valeriano Longoni è un rapporto basato sulla fiducia. Li ringrazio innanzitutto per aver creduto in me e per avermi dato questa opportunità insieme alla produzione del Teatro Nuovo di Milano, il produttore Lorenzo Vitali e anche il direttore musicale Angelo Racz.
Io mi sono fidata di loro e soprattutto loro si sono fidati di me, solo così si possono ottenere grandi risultati.
È bello lavorare con persone che hanno fatto tanto nella loro carriera e che sai che possono insegnarti tante cose. La stima è alla base e ognuna di queste persone elencate mi ha lasciato un qualcosa che ha aiutato alla crescita non solo del mio personaggio ma anche della mia persona.Sono molto contenta di aver avuto l’opportunità di poterli vedere lavorare. Felice di farne parte.
Arianna: Sono davvero felice di lavorare con Claudio e Valeriano, sono due professionisti che stimo moltissimo e spero di avere occasione di lavorare di nuovo insieme.
Un musical che avete nel cuore?
Anna: Tra i vari musical a cui ho preso parte vi è uno in particolare che mi è rimasto nel cuore ed è “C’era una volta Scugnizzi” con la regia di Claudio Mattone.
Un Musical legato alla mia città dove ho vissuto dei momenti indimenticabili e unici.
Un Musical che ha aperto la mia anima e il mio cuore dove ogni sera tremavo dall’emozione di poter cantare quelle meravigliose canzoni, un Musical e che spero tanto possa ritornare in scena per farlo conoscere a tante persone che non hanno avuto la possibilità di vederlo.
Anche se avevo sempre sognato di poter un giorno prender parte ad uno dei musical più conosciuti della storia,”Grease” e ci sono riuscita.
Arianna: Lo spettacolo che ho nel cuore è sicuramente RENT, ho avuto la fortuna di interpretare Mimì nell’ultima edizione italiana ed è stato un lavoro che ho amato e che mi ha fatto crescere tanto sia dal punto di vista artistico che umano.
Il musical a cui non avete ancora mai lavorato e che vi piacerebbe interpretare?
Anna: Il Musical a cui non ho ancora mai lavorato e spero in un ritorno in Italia è “Chicago”.
Arianna: Ci sono tantissimi musical in cui vorrei lavorare, tanti dei quali purtroppo non sono ancora mai stati portati in Italia. Il mio dream role per eccellenza è Eponine de Les Miserables.