Al Teatro Delfino di Milano è in scena fino al 7 dicembre “Come Erika e Omar- E’ tutto uno show” il diversamente musical firmato da Enzo Iacchetti con le musiche di Francesco Lori e le liriche di Tobia Rossi.
Tra i protagonisti Paola Lavini, affermata attrice di cinema, fiction, teatro e musical. Ha lavorato con grandissimi nomi come Saverio Marconi, Gigi Proietti, Michele Guardì, Massimo Romeo Piparo, Pupi Avati, Vincenzo Salemme e altri ancora. Nello spettacolo interpreta Sandra, la madre di Jessica.
Paola come sei venuta a conoscenza di questo progetto?
Ho conosciuto Enzo una sera quando ero in scena con “Nunsense”con la regia di Fabrizio Angelini. Abbiamo mantenuto un bel rapporto d’amicizia e lui è venuto a vedermi in vari spettacoli. Quando ho letto su internet di questo progetto l’ho chiamato e gli ho chiesto di cosa si trattava. Lui mi disse subito che era intenzionato a farlo ma non c’erano soldi.
Abbiamo provato a fare una lettura chiamando un po’ di persone e poi è stato fatto un piccolo showcase a Milano per cercare di trovare anche degli sponsor. Enzo era talmente entusiasta di questo spettacolo che ha deciso di produrlo lui e noi abbiamo abbracciato il progetto consapevoli di tutte le difficoltà soprattutto a livello economico.
Cosa ti ha colpito di più nel copione?
Innazitutto il titolo ovviamente, è la prima cosa che salta all’occhio. Mi piacciono i progetti coraggiosi. All’inizio leggendo il copione da sola ho pensato che gli autori fossero dei folli a voler mettere in scena una cosa del genere ma poi, quando abbiamo fatto la prima lettura e ho sentito le parole in bocca ad ogni personaggio, ho capito che il tutto filava perfettamente. Io sono orgogliosa di far parte di questo progetto perchè è socialmente utile oltre che d’intrattenimento. Il nostro autore, Tobia Rossi, è di Novi ligure e lui l’ha vissuta in prima persona questa storia, certo nello spettacolo è un po’ romanzata ovviamente , ma non è contestabile perché i fatti salienti sono accaduti come vengono descritti.
Parlaci del tuo personaggio.
Io sono la mamma di Jessica. Una mamma che cerca in qualche modo di giustificare i comportamenti ribelli della figlia; dico delle cose molto dure per colpa dell’esasperazione a cui sono arrivata.Una mamma che mente a se stessa. Questa donna, come tante donne, fingono di avere una famiglia “sana” quando invece dentro ci sono delle problematiche forti; ho un figlio che non è normale e faccio finta che lo sia, inveisco contro mia figlia invece di provare ad ascoltarla. Secondo me Sandra rappresenta proprio una mamma come ce ne sono tante.
E’ una famiglia che sta bene economicamente e a cui non manca nulla e , generalmente, proprio in questo tipo di famiglie si nascondo i problemi più gravi.Questi ragazzi hanno tutto ma non hanno niente. Quello che nasce in famiglia è lo stampo, nel bene e nel male.
Quale messaggio vuole dare lo spettacolo?
Intanto, come tu già sai, la storia è liberamente ispirata a Erika e Omar. Alcuni aspetti sono stati romanzati come il fratellino che qui è quindicenne, il fatto che uscita dal carcere Jessica ritorni da Christian, ma gli avvenimenti sono quelli. Si racconta il disagio giovanile, l’incomunicabilità tra genitori e figlia che porta al massacro della famiglia. Ovviamente la storia non ha un lieto fine come tu hai visto, ma lancia proprio un messaggio ben preciso e di grande impatto. Nelle liriche Tobia Rossi usa proprio un linguaggio giovanile e quotidiano che arriva dritto al nocciolo del problema.
Una storia che ha segnato l’inizio di un fenomeno di spetacolarizzazione mediatica che purtoppo va sempre più in crescendo. Questa ragazza passa da omicida spietata a star delle copertine e della televisione, riceve centinaia di lettere di ammiratori, ma tutto questo alla fine le si riotorcerà contro e ne uscirà da perdente.
La televisone sta diventando uno strumento pericoloso. A tutte le ore, anche alle quattro del pomeriggio quando i bambini sono a casa, fanno puntate intere di programmi su fatti di cronaca nera. Le persone a furia di vedere queste cose non riescono più a fare distinzione tra il bene e il male. C’è gente che va a fare i selfie davanti a il relitto della Concordia, o davanti al garage di Misseri in Puglia.
Lo star system oggi dà troppa importanza a queste persone, e chi guarda dalla televisione e magari è debole o facilmente soggiogabile, imita il loro comportamente per diventare un divo.
Ieri mattina io e Enzo siamo andati all’Università Bicocca a parlare dello spettacolo. I ragazzi hanno chiesto come si può evitare che la televisione faccio dello sciacallaggio; io ho risposto semplicemente che bisogna usare il telecomando, cambiare canale o spegnere per fare in modo che queste trasmissioni abbiamo sempre meno audience, siamo noi telespettori a decretare il successo o il fallimento di questi programmi.
Nel nostro spettacolo si entra in contatto con la realtà, si riflette,ci si pone delle domande e si ride perchè ci sono anche dei personaggi molto divertenti.
“Come Erika e Omar” fa capire dove finisce la tragedia e dove, purtoppo, diventa “tutto uno show”!
Grazie Paola!
Al Teatro Delfino dal 21 novembre al 7 dicembre 2014 – ore 21, domenica ore 16 (riposo lunedì e martedì)
Biglietto intero euro 20 – ridotto euro 15.00
Info:biglietteria@teatrodelfino.it- 333 5730340