A Milano ormai è grande successo per “Dirty Dancing- The Classic Story On Stage” in scena dal 9 ottobre fino al 28 dicembre al Barclays Teatro Nazionale.
Protagonista maschile, già nel cuore del pubblico è Gabrio Gentilini.
Classe 1988 nato a Faenza, grazie a una borsa di studio si diploma presso M.T.S. Musical The School. Dopo un corso professionale alla Goldenstar Accademy di Roma inizia le sue esperienze teatrali.
Un ragazzo giovane ma con idee e progetti ben chiari e ammirevoli.
Tu nasci, artisticamente parlando come ballerino: qual è stata la prima volta che sei salito su un palco per ballare?
La prima volta… ero molto piccolo! A scuola ogni anno si facevano delle feste per il Carnevale, e in questa occasione si preparavano dei balletti. Nel mio primo balletto ero Bert in Mary Poppins, un ruolo che amo moltissimo anche oggi.
Tante esperienze teatrali fino ad oggi. Per citarne qualcuna”Il libro della giungla”, “ Mamma mia”, The Best of Musical”, “Risate sotto le bombe”, “ La famiglia canterina”. Il tuo primo ruolo da protagonista è stato Tony Manero ne “La febbre del sabato sera”. Cosa ricordi della tua prima replica nel ruolo di Tony?
Di solito in queste occasioni si fanno delle anteprime con il pubblico e lì mi sento ancora abbastanza libero, anche se emozionato. Stessa cosa per la prova generale. Il fatto che mi ha stupito la prima volta con il pubblico sono state le risate. La febbre del sabato sera è comunque un film drammatico e anche il personaggio di Tony. Chiara Noschese ha saputo introdurre dei momenti comici nello spettacolo e io non mi aspettavo che il pubblico ridesse dei miei , è stata una gradita sorpresa per me.
Ora sei Johnny Castle, un altro grande personaggio mito del cinema. Come ti sei preparato per questo ruolo?
Prima di tutto ho lavorato molto sulla danza ,sul ballo di coppia e sulle prese.E’ fondamentale nella danza, come nella recitazione, ascoltarsi l’uno con l’altra, cercarsi con lo sguardo e il ballo inizia a crescere sempre di più. Devi prenderti cura della tua partner completamente. Poi c’è stato un grandissimo lavoro sulla recitazione con Simone Leonardi che ha impreziosito ogni personaggio nei minimi dettagli.Lavorare con professionisti come lui e come Chiara Noschese è una grande occasione di crescita professionale e non solo.
Lo posso dire sinceramente: di fronte a dei miti come Travolta o Swayze non ci puoi fare niente.Loro sono loro, e tu sei tu. Io ho cercato di carpire quali fossero gli aspetti, le caratteristiche, i dettagli che hanno fatto di loro delle icone e adattarli su di me, sulla mia persona e sul mio modo di essere per poi portarli in scena, come Gabrio.
Johnny dice “Nessuno può mettere Baby in un angolo” ma tu, chi o cosa metteresti in un angolo?
Io metterei in un angolo tutte quelle persone che si lamentano ogni giorno. Si lamentano della loro vita e non fanno nulla per cambiarla. La negatività non porta a nulla. Ho imparato sulla mia pelle che se voglio cambiare le cose, se voglio ottenere qualcosa devo essere io a cercare di farlo con tutte le mie forze. La vita non cambia da sola! Devi volerlo.. e lamentarsi in continuazione non fa cambiare le cose e allonatani solo le persone che ti sono vicino.
Quali sono i tuoi idoli, i personaggi che segui di più?
Mi piacciono molto gli artisti poliedrici come Hugh Jackman, Justin Timberlake, mi piace molto Beyoncé. Non ce n’è uno in assoluto. E poi adoro Meryl Streep.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Vorrei riuscire a relazionare il mio lavoro con la mia vita personale, realizzarmi, avere una famiglia ed essere un brav’uomo. Non serve a niente avere una brillante carriera se poi come uomo non si vale nulla.
Hai perfettamente ragione!
Grazie Gabrio