di Stefano Piccirillo
Il suo romanzo “999 – l’ultimo custode” è stato uno strepitoso successo di vendite ed è stato tradotto in ben 16 lingue. Il suo nuovo libro , “L’ eretico“, un thriller storico ambientato nella Firenze del 1497, sta viaggiando nella stessa direzione. Il suo nome è Carlo Martigli, ex dirigente di banca, ora uno degli scrittori italiani più apprezzati anche all’estero. Compie gli studi classici a Livorno e poi si laurea a Pisa in Filosofia del Diritto. Inizia a lavorare come giornalista al Tirreno di Livorno e collabora con riviste specializzate per conto dell’Istituto di Filosofia del Diritto di Pisa. Abbandonata la carriera universitaria, si impiega in banca e raggiunge ottimi risultati presso banche nazionali ed estere. Frequenta un master all’Università Bocconi. Con Spazio Teatro di Livorno vince il primo premio come migliore attore non protagonista al Festival del Teatro di Pesaro con la Donna di Garbo di Goldoni. Poi la madre di tutte le decisioni: via dal posto sicuro in banca per essere libero e dedicarsi alla scrittura.
Chissà, forse cambierà ancora vita per dedicarsi ad un’altra sua grande passione, le mozzarelle. Speriamo, però, il più tardi possibile.
Carlo quanti anni avevi quando hai scritto qualcosa per la prima volta?
Sedici, scrivevo poesie…
Dalla passione alla professione, quale il collegamento ?
Nel 1995 cercavo un libro un libro di favole in rima per mia figlia. Volevo regalarglielo per il compleanno ma non riuscivo a trovare nulla di appropriato. Decisi di scriverlo io in modo che i genitori potessero leggere le favole ai loro figli
Poi il grande passo, il cambiamento epocale, l‘abbandono di un posto di lavoro sicuro per fare lo scrittore a tempo pieno….
Provavo un po’ di schifo per il mio lavoro in banca, che peraltro procedeva in modo proficuo, ero un dirigente che si occupava di prodotti finanziari. Sentivo la stessa crisi di Hoffenheiner, colui che lavorava tanto ma i suoi lavori portavano alla costruzione della bomba atomica. Così nel 2007 diedi le mie dimissioni con grande paura e un pizzico di follia. Ma volevo provarci. Mi ero dato tre anni di tempo, altrimenti avrei aperto un laboratorio artigianale di mozzarelle chiamato “Mamo Martigli”, che sta per Martigli Mozzarelle ma anche che mi amo tanto.
L’ idea delle mozzarelle non è niente male, realizzerai anche questo progetto ?
C’è un pazzo, un amico, un manager della Danone che adesso vuole realizzare un progetto del genere. Chissà,mai dire mai.
Torniamo alla scrittura. Il consenso del pubblico è arrivato con “999 L’ ultimo custode“
La Castelvecchi Editore mi è stata di grande supporto. In una riunione strategica l’ editore disse a chiare lettere ai auoi collaboratori che quel libro doveva essere la madre di tutte le battaglie. Così grazie al lavoro dell’ufficio stampa Chiara Moscardelli e naturalmente al tam tam dei lettori, l’opera è stata tradotta in 16 lingue. Ho saputo che verrà tradotto anhe in Cina… non conoscendo bene la lingua mi fiderò del traduttore.
Qual è la versione tradotta che ti ha incuriosito di più ?
Ho avuto qualche difficoltà con l’israeliano, ho girato il libro quattro volte prima di capire da che parte si leggesse, ho scoperto che è una versione tipo manga rovesciato.
“L’eretico” , il tuo nuovo libro, è nato sotto forti pressioni considerando il successo dell’ opera precedente.
E’ la sindrome da secondo libro , tutti ti stanno addosso, pronti per dire: vediamo se è un caso oppure c’è la conferma. L’ eretico sta viaggiando sulle 100000 copie, almeno in Italia. Adesso chiaramente ho la sindrome del terzo libro.
Chi è l’ eretico ?
L’ eretico in senso moderno è il vero romanzo popolare. E’ la storia di tante persone che acchiappano il lettore sulla loro vita privata . Questa l’ emozione dei singoli personaggi , se pensi che la struttura è la stessa dei promessi sposi , la grande storia che parla di una storia semplice. L’ amore e le emozioni, le angosce e la felicità dei singoli personaggi , non appartiene al classico genere , tutti fanno i libri del mistero alzando l’ asticella del misterioso. La mia è una storia vera, 18 anni della vita di Gesu’ è il primo romanzo al mondo che tratta un argomento del genere.
Quali i primi commenti sul l ibro da parte di chi lo ha letto ti hanno particolarmente colpito ?
Due persone mi hanno dato conferma :una lettrice mi ha scritto che anche in questo libro aveva i lucciconi perchè le storie d’ amore che scrivo, secondo lei, sono bellissime. E’ poi un Gesuita , nonostante la Chiesa mi abbia lanciato un interdetto , mi ha confessato che nonostante avrebbe voluto tirarmi le orecchie diecimila volte la storia che racconto gli ha suscitato emozioni
Allora a quando il prossimo cambiamento di vita e di lavoro ?
Non ci si inventa un mestiere, non ho detto di andare a fare l’agricoltore perché non saprei farlo purtroppo. Penso che mi suiciderei se dovessi cambiare ancora, scrivendo ho trovato il mio karma. Leggere rendere liberi ed essere eretici ti dà la possibilità di scegliere. Ho trovato la strada a me congeniale ma questo non significa che ho raggiunto l’ obiettivo. La bellezza è camminare su questa strada. Non è importante il Graal ma il sentiero che porta allo stesso.
Questa però l’avevo già sentita in altre versioni: non è la meta ma il viaggio che conta.