Preceduto da una serie di sold out a Milano e Roma, approda anche al Politeama Rossetti “Indagini Live” di e con Stefano Nazzi. Lo spettacolo racconta il caso di San Felice al Circeo, avvenuto a fine settembre nel 1975 portando sul palco la voce più famosa del true crime italiano.

La tournée

Dopo ben sei date sold-out, e apprezzatissime, tra Milano e Roma, la tournée di “Indagini live” del giornalista, scrittore e podcaster – dalla voce ormai inconfondibile – Stefano Nazzi è arrivata al Politeama Rossetti di Trieste il 14 maggio.

- Advertisement -

Lo spettacolo di un’ora e mezza che porta a Trieste, su un palco essenziale con la sola presenza di schermi che aiutano la narrazione, è incentrato su un particolare fatto di cronaca: il delitto del Circeo consumatosi tra il 29 e il 30 settembre del 1975 a San Felice Circeo.

“Il podcast che state ascoltando si intitola Indagini”

“Io mi chiamo Stefano Nazzi e faccio il giornalista da tanti anni. Nel corso della mia carriera mi sono occupato di tante storie come questa: quelle che nel tempo vi sono diventate famigliari, e altre che potreste non aver mai sentito nominare. Storie di cronaca, cronaca nera, cronaca giudiziaria. Il podcast che state ascoltando si intitola Indagini. ”

Il podcast – pubblicato da il Post – da cui nasce lo spettacolo, è segnato dallo stile narrativo di Stefano Nazzi: sempre oggettivo, approfondito e puntuale. Nel suo lavoro, centrale è la ricerca, la ricostruzione dei veri fatti. In particolare, però, riporta tutto quello che è successo dopo: analizza le indagini, i processi, come si è cercato di ricostruire la verità ma anche “il modo in cui le indagini hanno influenzato la reazione dei media e della società e il modo in cui i media e la società hanno influenzato le indagini” come spiega lo stesso giornalista nell’intro di ogni puntata. Si può intuire, quindi, come si distingua nettamente da altri true crime altrettanto famosi. Nello spettacolo dal vivo tutta questa analisi non manca, anzi: il suo racconto diventa ancora più coinvolgente e l’attenzione del pubblico ad ogni sua parola è palpabile. A tratti il racconto, sempre imparziale rispetto i fatti, lascia senza parole per la crudeltà e per il comportamento – non proprio ottimo – che gli avvocati, gli inquirenti, la polizia, i penitenziari e gli stessi famigliari degli imputati hanno tenuto negli anni.

Il delitto del Circeo

Durante lo spettacolo il giornalista non narra solo dei due terribili giorni di quel settembre di quasi cinquant’anni fa, cercando di tralasciare e lasciare immaginare agli spettatori i momenti terribili passati dalle due ragazze Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, loro malgrado, protagoniste. Nazzi si concentra anche, e soprattutto, su quello che ne è seguito: le indagini – appunto – attraverso le testimonianze, le carte giudiziarie, il racconto dei media riguardo i tre indagati (Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira).

Nazzi racconta che «quella del delitto del Circeo è una delle storie che più hanno segnato l’Italia. Non solo per la crudeltà e la sospensione di umanità che fu messa in atto dai tre ragazzi protagonisti di quella violenza senza limiti ma anche per ciò che avvenne dopo. E cioè come durante il processo gli avvocati difensori tentarono di attribuire parte di responsabilità alle vittime, ed è una mentalità che in forme diverse e magari non esplicite come allora è ancora, a volte, attuale. E anche alcuni organi di stampa si adeguarono con frasi del tipo «Ma se le ragazze non avessero seguito quei tre, se non avessero cercato la bella vita…». Ma è anche la storia di coperture e protezioni su cui poterono contare i tre responsabili del delitto, di fughe improbabili e facili, di come uno dei condannati riuscì a svanire nel nulla, un altro a nascondersi per anni in Sudamerica e un altro ancora a prendere in giro procure di mezza Italia per poi uscire dal carcere e uccidere ancora». Un caso che – nonostante il tempo trascorso – presenta elementi ancora tristemente attuali.

Infine, lo spettacolo è dedicato a Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, le due donne attirate con l’inganno in un incubo che non ha mai trovato, forse, vera giustizia.

- Advertisement -

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.