Inaugurata ieri l’edizione 2013 del Festival del Cinema di Roma con la presentazione del film ”L’ultima ruota del carro” di Giovanni Veronesi
“Mamma mia, abbiamo magnato peggio de quando facevo er cuoco all’asilo!”
“Ma come mai? Cos’è questa storia?”
“Lascia perde che se te racconto a vita mia te faccio fa un film!”
“ Beh, da qua a Roma di qualcosa dobbiamo parlare, raccontami com’era la vita tua. Che facevi da ragazzino?”
Da questo dialogo tra Giovanni Veronesi ed Ernesto Fioretti, in auto appena usciti da un autogrill, è nata l’idea che ha portato alla realizzazione del nuovo film“L’ultima ruota del carro”, del regista di Prato.
Così ci hanno raccontato in Sala Petrassi presso l’Auditorium Parco della Musica, cornice anche per quest’anno dell’VIII edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, i protagonisti dello scambio di battute.
La pellicola vede per la prima volta una collaborazione tra Domenico Procacci e Giovanni Veronesi.
“Giovanni per me, per molti anni è stato solo il fratello di Sandro, fin troppo esuberante perché potessimo andare d’accordo, ma mi sbagliavo perché abbiamo davvero lavorato bene insieme, tanto è vero che abbiamo già girato un secondo lungometraggio”, ha spiegato il produttore.
Il film, presentato fuori concorso, prodotto dalla Fandango e Warner Bros. Entertainment Italia in associazione con Ogi Film e la Banca Popolare di Vicenza, è distribuito da Warner Bros. Pictures in 350 copie e sarà nelle sale da giovedì prossimo.
E’ la storia vera di una delle tante persone che spesso non sono raccontate dal cinema perché “fuori moda”. Veronesi svela come ascoltando i racconti di Ernesto Fioretti, un autista di produzione, gli sia sembrato di sentire una di quelle storie cui la grande tradizione della commedia all’italiana con Scola, Risi e Monicelli ci aveva abituato ad attingere.
L’idea è quella di una commedia in cui si ride senza per questo farne un film comico e che attraversa situazioni che vanno dal grottesco al drammatico come capita sempre nella vita. Tutti frangenti a cui spesso la nostra nazione ci mette davanti senza sapere se dover ridere o piangere.
Il cineasta ha detto di aver fatto il “sarto”in questa occasione per quello che ha definito essere stato il film in cui ha inventato meno nella sua vita. Un film anche “politico”, così come visto, elaborato e percepito dal protagonista.
Il protagonista Ernesto è l’ultima ruota del carro. A farglielo capire appena poco più che ragazzino è il padre, interpretato da Massimo Wertmuller: “Qui comando io, tua madre non conta niente e poi ci sei tu. A scuola sei un disastro, a calcio pure, quindi da domani ti metti a lavorare”.
Nasce in una famiglia romana senza troppe pretese, di poca cultura ma allo stesso tempo di grandi lavoratori che è stata ritratta senza cadere in certi triti stereotipi grazie ad una brillante sceneggiatura e alla scelta sapiente del cast.
Un uomo semplice e profondamente onesto che non si lascia mai andare di fronte alle difficoltà cercando di seguire le proprie ambizioni tenendo sempre bene a mente quali siano i valori veri della vita.
Attraverso la sua storia ripercorriamo la storia d’Italia dagli anni 70 ai nostri giorni.
Ci è piaciuto tanto Elio Germano/Ernesto per il quale è stata l’occasione di lavorare su un altro registro attraversando tutte le età del protagonista. Prima di accettare il personaggio, l’attore romano ha voluto passare una serata con Fioretti per capire se sarebbe stato in grado di interpretarlo, trascorsa la quale ci ha messo un attimo per decidere.
Convincente pure Ricky Memphis nei panni di Giacinto, l’amico di una vita di Ernesto.
Un personaggio(anche questo reale sebbene un po’ più romanzato) complesso e non meno interessante che fiuta sempre cosa fare al momento giusto o almeno così crede. Uno che non che non ci vuol stare ad esser ultima ruota del carro, non vuole essere un soldato semplice e per riuscirci le prova tutte.
I due, quando Ernesto preso dall’euforia per la vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio prenderà la difficile decisione di abbandonare il posto fisso come cuoco in una mensa scolastica per aprire una piccola ditta di traslochi, diverranno pure colleghi.
Un rapporto difficile il loro che si dipana tra alterne vicende, ma comunque sempre costante e basato su una profonda amicizia. Un rapporto profondo quasi quanto quello con Angela, sua moglie, interpretata da una sorprendente Alessandra Mastronardi, che non vacilla neppure un attimo.
Un’opera corale che si avvale di caratteristi come Maurizio Battista( lo zio Alberto), Ubaldo Toscano, e dei cammei di Sergio Rubini, scaltro affarista della politica, oltre che di un Alessandro Haber in grandissima forma nei panni del Maestro.
A questo proposito va ricordato che il film si fregia della preziosa quanto inusuale collaborazione completamente gratuita di Mimmo Palladino.
E’ stato proprio Haber, come raccontato da Veronesi, a volere il suo coinvolgimento nelle riprese. Tutte le tele che vedrete nel film sono proprio opera dell’artista di Paduli, maestro della transavanguardia.
Tra l’altro i quadri prestati sono esattamente dell’epoca di cui ci parla il film ed è stato lo stesso Palladino a “dirigere” Haber nella scena in cui dipinge il camion di Ernesto.
Quella tra Ernesto e l’artista “pazzoide” resta forse l’unica relazione umana non toccata da certe patologie.
Ultima chicca la colonna sonora interamente realizzata Elisa, intervenuta pure lei in conferenza stampa e alla sua prima esperienza in queste vesti, che ha confidato come fosse sempre stato un suo sogno nel cassetto.
Gli ingredienti perché “L’ultima ruota del carro” abbia successo ci sono tutti soprattutto per la freschezza ritrovata da Veronesi che dopo i successi da botteghino dei vari “Manuale d’amore” rischiava di far diventare un certo modo di far cinema routine.
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DATI TECNICI
REGIA: GIOVANNI VERONESI
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: GIOVANNI VERONESI, UGO CHITI, FILIPPO BOLOGNA, ERNESTO FIORETTI
MONTAGGIO: PATRIZIO MARONE
PRODOTTO DA: DOMENICO PROCACCI
UNA PRODUZIONE FANDANGO, WARNER BROS. ENTERTEINMENT ITALIA in associazione con OGI FILM
DISTRIBUZIONE: WARNER BROS. PICTURES
CAST: ELIO GERMANO, RICKY MEMPHIS, ALESSANDRA MASTRONARDI, VIRGINIA RAFFAELE, UBALDO PANTANI, MASSIMO WERTMULLER, MAURIZIO BATTISTA, DALIDA DI LAZZARO, ALESSANDRO HABER, SERGIO RUBINI, ELENA DI CIOCCIO