2015-2016, STAGIONE NUMERO 69 DEL PICCOLO
Il tempo, il teatro
Ventidue produzioni; 11 spettacoli in lingua originale da sette Paesi; 20 spettacoli ospiti dalle realtà teatrali italiane più significative; 5 proposte di danza e un nuovo Festival Internazionale; un progetto euromediterraneo che traduce lo spirito di Erasmus in un festival e in masterclass; una rassegna di nuova drammaturgia che lancia un ponte verso la Cina; tre festival di cinema, due dei quali “di casa”; due opere contemporanee in collaborazione produttiva con festival di musica radicati nella città; la Scuola che s’intitola a Luca Ronconi e prosegue il suo lavoro di formazione sotto la guida di un nuovo direttore; programmi educativi e di ricerca con 14 Università, Accademie e Scuole di specializzazione; incontri con gli artisti, conferenze, attività per formare il pubblico di domani; Chiostro sempre aperto come luogo di incontro e quarto palcoscenico; sito che aggiorna in tempo reale notizie e offerte; social media in continuo dialogo con il mondo; web-tv in presa diretta sulle attività del teatro.
É quasi una sfida al tempo che viviamo la Stagione 2015-2016 del Piccolo Teatro, chiamato a rispettare la funzione di Teatro d’Europa conquistata in venticinque anni di lavoro e riconfermata dal Ministero dei beni e delle attività culturali, impegnato a onorare il riconoscimento di Teatro Nazionale che, soprattutto, aggiunge doveri e responsabilità al ruolo istituzionale di un serio e consapevole servizio pubblico. Ruolo in cui rientra un carattere saliente della programmazione del Piccolo: la lunga tenitura degli spettacoli. Le grandi produzioni vivono di norma un mese di recite, due terranno la scena per due mesi, una supererà le settanta repliche, un’altra ancora raggiungerà le 140 rappresentazioni, fra Italia ed estero.
Con puntualità che è quasi un avvertimento, molte riflessioni sul Tempo in ogni sua variante, sul tempo e il teatro, sul tempo del teatro, emergono dalle più di cento proposte del cartellone, che è il sessantanovesimo dalla fondazione del Piccolo e prelude a una ricorrenza storica.
IL TEMPO DELL’OPERA DA TRE SOLDI – Nel 2016 saranno trascorsi 60 anni dalla morte di Brecht e dalla prima italiana di Strehler (Bertolt si spense pochi mesi dopo): è venuto il tempo di un nuovo allestimento dell’Opera da tre soldi, che avrà novant’anni nel 2018. Die Dreigroschenoper nasceva infatti, già provocatoria, in un 1928 in cui l’Europa stava pianificando la sua catastrofe, e il teatro, come sempre, lo presentiva. Ma con questi accumuli di anni molte cose chiedono di essere ripensate, perché nulla è come prima. L’opera da tre soldi , inoltre, non è di Brecht più di quanto sia di Weill, anzi. Così, lo sguardo di Damiano Michieletto, che l’Europa riconosce regista capace di rivitalizzare il repertorio lirico come quello “di parola”, si propone stimolante. E l’impegno di dare a Weill quel che è di Weill, si affida all’Orchestra Verdi in buca e alla direzione di un musicista giovane e stilisticamente attento come Giuseppe Grazioli.
CREDOINUNSOLODIO DI MASSINI, TRE DONNE E UN DIALOGO IMPOSSIBILE – Fra le produzioni, la nuova drammaturgia prende il suo spazio in almeno due proposte che sono punti di forza della Stagione. Una è la prima assoluta di un testo di Stefano Massini, Credoinunsolodio, che chiede a tre straordinarie attrici, anche nel ruolo di registe, Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres – già applaudite al Piccolo con Troiane – di scambiarsi le parti in un sofferto confronto di culture
e religioni, faccia a faccia con il conflitto israelo-palestinese. Tre donne in Terra Santa, si potrebbe sintetizzare, ma in un dialogo impossibile, e ogni sera diverso, che potrà realizzarsi solo quando il destino le unirà senza che nulla si possa più fare.
SANGHENAPULE: LE PAROLE DI SAVIANO, LA LINGUA DI BORRELLI – Un’altra nuova produzione di grande impegno, e forte proposta di nuova drammaturgia, è SANGHENAPULE, un po’ Divina Commedia partenopea in cui due figli della città, Roberto Saviano e Mimmo Borrelli, immaginano uno spettacolo come “un racconto di Napoli attraverso i secoli, con il Santo come mediatore fra bene e male, tra il celeste e il sotterraneo” (Saviano). In scena, la lingua “devastatoria” e la potente presenza scenica di Borrelli.
GOLDONI “VENEZIANISSIMO” PER LA REGIA DI SANGATI – Il Goldoni defilato di Le donne gelose viene raccolto da Giorgio Sangati, regista poco più che trentenne di “scuola Piccolo”, che ha materia attualissima su cui riflettere, anche se Goldoni la definiva “venezianissima”. Scritta in dialetto stretto, tanto da meritare i sottotitoli per coglierne ogni passo, Le donne gelose racconta storie che conosciamo bene: la crisi che morde, le difficoltà economiche, un ceto medio che ha il terrore d’impoverire, l’attrazione fatale verso il gioco d’azzardo, la meschina consolazione nelle disgrazie altrui. Ma non era il 1752?
PIRANDELLO DI TIEZZI, SULLO SFONDO DELLA CRISI – In una produzione del Piccolo Teatro, il Pirandello di Questa sera si recita a soggetto si consegna all’indagine di Federico Tiezzi, che legge la terza opera della trilogia iniziata con i Sei personaggi come un “trattato di regia”. Altra coincidenza del Tempo: Questa sera si recita a soggetto fu scritta nel 1929, quasi nello stesso anno de L’opera da tre soldi, sullo sfondo della medesima crisi mondiale, di cui Pirandello non parla, ma la commedia ne trattiene il “rumore di fondo” (Tiezzi). E un altro filo si annoda dentro la Stagione.
IL GABBIANO DI RIFICI, UNA TRAGEDIA SULL’ACQUA – Carmelo Rifici ripensa il Gabbiano di Čechov come liquida “memoria di un testo amato”, facendolo specchiare nell’acqua del lago su cui la commedia tragica si svolge. “I protagonisti del Gabbiano sono attori, scrittori, registi, e l’umanità che gira attorno a loro, fatta di contadini, di lavoratori, sogna una vita da attori, registi, scrittori”. Illusione: non è vita da sogno quella degli intellettuali del gruppo cechoviano; tutti corrono verso il baratro. Rifici assume la guida della Scuola di Teatro Luca Ronconi dopo la nomina a direttore del Teatro di Lugano, che ha sede nella nuova, meravigliosa struttura in riva all’acqua, di nome LAC.
FIERA E BELLA DI LAURA CURINO – Può una “Campionaria” diventare protagonista di uno spettacolo? Laura Curino ci prova, ma le sue esperienze nel dare consistenza teatrale alla fantasia e al lavoro dell’Italia nel tempo, garantiscono per lei. La Fiera in scena è proprio lei, la vetrina dei saper fare su cui si fonda la storia non piccola della cosiddetta capitale morale. Il palcoscenico è giusto che sia quello del Piccolo, aggettivo di Milano come la Fiera.
CENTOQUARANTA ODYSSEY – È una ripresa, ma il ritorno di Odyssey a Milano ha poco a che fare con i protocolli. Quando lo spettacolo venne coprodotto dal Piccolo con il Teatro Nazionale di Grecia, e andò in scena ad Atene sfidando le leggi dell’economia, la Grecia era “il problema” dell’Europa. Oggi la situazione non è cambiata: ieri il teatro “prevedeva”, oggi costringe ancora a riflettere. Odyssey resta lo spettacolo capolavoro “mediterraneo” di Robert Wilson e al Teatro Strehler compirà il “totale epico di
140 rappresentazioni” (virgolette d’autore).
WINTER’S TALE COME SA FARLO DONNELLAN – La coproduzione è quanto di più europeo si possa immaginare: Piccolo Teatro di Milano, Barbican di Londra, Les Gémeaux, Grand Théâtre du Luxembourg, Centro dramático di Madrid. La compagnia Cheek by Jowl, fondata nel 1982, è “fra le più innovative” secondo il Times. Ed è su un testo fascinosamente sfuggente come Racconto d’inverno che il geniale Declan Donnellan, due volte al Piccolo con spettacoli leggendari, può far valere la sua parola su Shakespeare.
TRIPLO SHAKESPEARE PUNTO.SEDICI – Ancora in inglese, Shakespeare si divide in tre nelle proposte “in lingua” della compagnia scozzese Charioteer Theatre fondata e diretta da Laura Pasetti, attrice formata alla Scuola del Piccolo, insegnante e regista, che offre al pubblico, nei quattrocento anni dalla morte del Bardo, speciali riscritture di Coriolano, un’invenzione sulle “vedove” di William e un breakfast “con lui”.
GIORDANO BRUNO SI FA OPERA, CON FILIDEI PER MILANO MUSICA – Anche Giordano Bruno, opera nuova del giovane compositore Francesco Filidei, è una coproduzione internazionale di Milano Musica in cui il Piccolo è parte. Non è forse un caso che Luca Ronconi abbia realizzato un grande spettacolo dal Candelaio di Giordano Bruno.
PRODUZIONI, RIPRESE – Di ciò che il Piccolo ha prodotto con successo negli ultimi anni, diverse sono le riprese: tornano il Natale in casa Cupiello di Eduardo nella solitaria trascrizione di Fausto Russo Alesi (dicembre 2015 e tournée), il sempre vivo Arlecchino servitore di due padroni (3-22 maggio e poi anch’esso in tournée), La barca dei comici di Stefano de Luca dai Mémoires di Goldoni (8-20 marzo e tournée), Attori, mercanti e corsari ancora di de Luca (Chiostro Nina Vinchi, 9-30 settembre 2015), l’eccentrica Resilienza d’amore, pièce dali-surreal-cubista di Rossy De Palma, che l’ha inventata per il Piccolo con successo incredibile e ora la porta in Europa, a grande richiesta.
Svetta ancora Lehman Trilogy, ultimo capolavoro di Luca Ronconi, che nell’autunno del 2016 andrà in tournée (anche all’estero) e nel gennaio 2017 tornerà sul palcoscenico del Teatro Grassi, dov’è nato. Collegato a questo ritorno, “Il lavoro teatrale di Luca Ronconi”, corso dell’Università degli Studi di Milano, tenuto dal professor Alberto Bentoglio.
PRODUZIONI, NUOVE PROPOSTE – Lo spazio della Scatola Magica ha da offrire nuove proposte: quattro appuntamenti che rientrano nel progetto Osservatorio sul presente, nato l’anno scorso come collaborazione fra il Piccolo e l’Università Statale di Milano, in particolare con il Corso di Sociologia della criminalità organizzata di Nando dalla Chiesa, e che diventa appuntamento fisso a cadenza regolare nell’anno accademico e teatrale; Iliade, mito e guerra, che ci porta con Omero sui luoghi della madre di tutte le guerre (12-31 gennaio 2016); C’era una volta…, in cui Flavio Albanese si addentra fra stelle e pianeti (16-28 febbraio 2016) e infine Il mestiere del teatro, per Benvenuti al Piccolo (autunno 2015 – primavera 2016).
SPETTACOLI IN LINGUA ORIGINALE – A Odyssey, a Winter’s Tale, ai tre momenti di WORDSANDSOUNDS, al festival Milano incontra la Grecia, si uniscono cinque ospitalità dal mondo nel ciclo degli spettacoli in lingua originale, ovviamente corredati di sovratitoli, per un totale di 11 appuntamenti da sette Paesi. Si inizia con Violence(s), regia di Fadhel Jaïbi, artista che il Piccolo ha fatto conoscere in Italia nel 2004, e che ora torna, con il Teatro Nazionale di Tunisia di cui è direttore, mostrando le crisi irrisolte del dopo-primavera araba (4 e 5 settembre 2015). Segue Le Kung-Fu, spettacolo del franco-congolese Dieudonné Niangouna, storia un po’ tecno di una passione cinefila tra padre e figlio (2 e 3 ottobre 2015). Nel giusto tempo del dicembre 2015 – gennaio 2016, torna il mitico SLAVA’S SNOWSHOW, spettacolo per tutti che continua a incantare spettatori di ogni età disposti a stupirsi. Ammirato quanto amato, Lev Dodin torna al Piccolo con Gaudeamus, spettacolo di culto del Maly Teatr di San Pietroburgo, andato in scena all’indomani della caduta del muro di Berlino; capolavoro di regia e festa di attori. E dopo la Grecia, la Gran Bretagna, la Tunisia, la Russia, la Francia e il Congo, il festival Tramedautore, rassegna di nuove drammaturgie accolta nella programmazione del Piccolo, completa il viaggio nel mondo dedicando la sua 15° edizione alla Cina (dal 9 al 20 settembre).
COLLABORAZIONI – Esistono realtà con le quali il Piccolo ha legami storici: la Compagnia di marionette Carlo Colla & Figli, che impreziosisce la stagione con un cavallo di battaglia come Il gatto con gli stivali e un adattamento da Macbeth di Shakespare; Enrico Intra e la Civica Jazz Band che hanno in programma cinque appuntamenti a tema; la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, ormai presenza fissa in dicembre e marzo, molto attesa dal pubblico; il festival MiTo, che ha quattro appuntamenti negli spazi del Piccolo, fra cui Akhnaten di Philip Glass; Milano Per Gaber. E naturalmente Aterballetto, che fa rassegna a sé ma è coinvolto nella programmazione del nuovo Festival Internazionale di Danza. MilanoMusica conferma una sua proposta importante allo Strehler e il cinema ha presenza sempre fortissima con manifestazioni ormai “di casa” come Milano Film Festival, Festival Mix, Souq Film Festival. Speciali media partnership sono confermate con Fondazione Corriere della Sera e Radio24.
OSPITALITÁ ITALIANE – Nella Stagione 2015-2016 il capitolo delle ospitalità è una galleria di grandi nomi della regia italiana. In ordine di apparizione: Emma Dante, Peter Stein, Mario Martone, Luca De Filippo, Massimo Popolizio, Alessandro Gassmann, Francesco Saponaro, Pascal Rambert, Federico Tiezzi, Giampiero Solari, Moni Ovadia, Lina Prosa, Guido de Monticelli, Roberto Latini, ricci/forte. E un lungo festival di grandi attori, fra i quali Luca De Filippo, Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Sandro Lombardi, Ottavia Piccolo, Paolo Rossi, Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon, Laura Marinoni, Maddalena Crippa, Paolo Graziosi, Elia Schilton, Luca Lazzareschi, Andrea Renzi, Graziano Piazza, Gianluigi Fogacci, Pia Lanciotti, Giorgia Senesi, Alvia Reale, Anna Della Rosa, e altri ancora.
Fra le donne di teatro, Emma Dante ha un posto a sé nelle passioni del pubblico del Piccolo, e per il ritorno della compagnia Sud Costa Occidentale Le sorelle Macaluso si uniscono a Operetta burlesca a comporre un dittico (dal 6 al 18 ottobre). È un’anteprima di quel che verrà, perché la sintonia con Emma Dante è tale che nel 2017 nascerà una nuova coproduzione internazionale del Piccolo firmata da lei. Tornano Peter Stein con Der Park di Botho Strauss, tra novembre e dicembre 2015; Mario Martone con La morte di Danton di Büchner nel marzo 2016; Luca De Filippo con l’Eduardo di Non ti pago (10 – 22 novembre). La Compagnia Orsini offre l’Arthur Miller di Il prezzo per la regia di Massimo Popolizio (febbraio 2016). Toccano il Piccolo i 7 minuti di Massini nello spettacolo di Alessandro Gassmann, con Ottavia Piccolo protagonista (febbraio 2016); Teatri Uniti portano Calderón di Pasolini nella regia di Francesco Saponaro (febbraio 2016); Pascal Rambert propone un suo personale lavoro, La prova (aprile
2016); Sandro Lombardi e Federico Tiezzi rileggono lo Schnitzler de Il ritorno di Casanova (maggio
2016); Paolo Rossi si lancia in uno spettacolo che è anche una vera Fantasia musicale, Molière: la recita di Versailles (gennaio 2016); Moni Ovadia è solitario protagonista de Il registro dei peccati, sul mondo khassidico (settembre 2015); due capitoli della bellissima Trilogia del naufragio di Lina Prosa vanno in scena in questa stagione (Lampedusa Beach in ottobre-novembre 2015, Lampedusa Snow nel maggio
2016), mentre la terza parte, Lampedusa Way, andrà in scena nella Stagione 2016-17. Ottobre 2015 è anche il mese di Incendi di Wajdi Mouawad, per la regia di Guido de Monticelli, mentre il Pirandello dei Giganti della Montagna nell’adattamento di Roberto Latini arriva nel maggio 2016. DARLING (Ipotesi per un’Orestea) di ricci/forte è in scena nel febbraio 2016; Virgilio brucia di Anagoor, in gennaio; mentre fra settembre e novembre del 2015 si potranno vedere Francesco povero della Compagnia di San Patrignano & Sanpa Singers, e lo spettacolo vincitore del Playfestival 2014, A tua immagine di Davide Gorla.