di Sara Tersigni
(Foto di F.Caperchi)
Mannaia, bulli e macchiette riportano in scena i personaggi della Roma antica. Un tentativo, questo, che la commedia musicale L’amore per bene e per male, cerca di riproporre in una versione del tutto insolita attraverso i personaggi romani dell’800 e del ‘900.
Singole storie narrate e musicate con leggerezza che hanno l’intenzione di mostrare l’aspetto umano, nascosto nei mali e nei protagonisti della società, con il tema di fondo dell’amore.
Un amore malato e sbattuto sulla scena tra moine e voci stridule dei personaggi femminili di cui ne rimane complice e vittima anche il boia, Mastro Titta, provando a sostituire la mannaia con un mazzo di fiori per Licia la fruttarola (Sabrina Crocco), mentre lo sbruffone Giggi er Bullo, da sciupafemmine si fa galante con una rosa.
Due momenti separati che terminano con il dicitore raffinato Ettore Petrolini, capocomico di compagnia in giro per il mondo. Ruoli interpretati nelle tre versioni da Stefano Antonucci.
Un contrasto tra memoria e tempo, seppur risanato e sincronizzato a passi di walzer, come monito di una storia che, pur riscrivendola in forme e maniere diverse, non può essere cambiata.
In scena al teatro Anfitrione di Roma fino al 9 dicembre
Commedia musicale di Silvestro Longo, regia e coreografia di Claudio Meloni, musiche di Alberto Laurenti.
con Stefano Antonucci e Sabrina Crocco
e con Fabiola Biancospino, Gianluca Cecconello, Gulia Cencioni, Andrea De Bruyn
Corpo di ballo: Alessandra Bruno, Elisa Bucino, Arianna Ciardo, Ilenia Dagostino
Alcune immagini dello spettacolo (F. Caperchi)
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