Una macchina del tempo ci catapulta negli anni ’30 e ci fa porre questo quesito: cosa sarebbe stato della nostra musica quotidiana se il jazz avesse regnato sovrano?
Con grande maestria ci rispondono i Postmodern Jukebox, fenomeno della rete, che in pochi anni sono passati dal fare musica con pochi amici nel Queens di New York a calcare palchi in ben quattro continenti.
Questo scoppiettante spettacolo soddisfa le anime più vintage, ha ritmi scatenati e il pubblico si trova ad assistere a un miracolo musicale. Non capita proprio ogni giorno di sentire gli NSYNC in pieno stile Chordettes, impensabile poi sentirsi un invitato al magnifico party del Great Gatsby!
I tempi sono meravigliosamente calibrati, le pause hanno sketch comici che fanno simpatizzare il pubblico con gli artisti e soprattutto indubbio è il talento di questi ragazzi, musicisti puntuali e preparati che sfruttano la loro tecnica con l’unico fine di svincolarsi e creare.
Kalia Vandever, timidissima, si erge col suo trombone tuonante. Andrew Cox, ironico, gioca col suo sassofono (e clarinetto). Tom Jorgensen, folle batterista, su quel palco è una presenza di spicco: ipnotico.
Adam Kubota al contrabbasso (e basso) è il cardine dei musicisti, presente addirittura nella formazione originaria. Non ultimo è Tuomo Uusitalo, irriverente pianista che si diverte su quei tasti bianchi e neri e coinvolge un pubblico che resta ammaliato dalla rapidità posseduta dalle sue dita.
Anissa Lee, prorompente ballerina, ci delizia col suo serrato tip tap che ci racconta la storia della musica, una meraviglia per gli occhi.
Infine c’è un magico quartetto di cantanti. Parola d’ordine:eleganza. Dez Duron, voce perfetta per un film di James Bond. Se Brittnie Prices muove le masse, Joey Cook le spettina. Mario Jose lascia a bocca aperta per il sound, tutto degno della sua stazza. Ma perla rara è Emma Hatton, con Creep lo spettacolo raggiunge l’apoteosi.
Il pubblico è in piedi, estasiato. E si alza ancora e ancora perché ogni canzone è un piccolo pezzo di paradiso. Il finale è col botto,l’intera platea, gallerie, ballano a ritmo di uno swing che resterà addosso ancora per un poco.
Serata spumeggiante, per chi lo avesse perso… ovunque siano,non mancate quest’occasione!