Il 6 novembre al teatro Rossetti è approdato uno dei più grandi rocker italiani, grande esperto nell’infiammare le folle: Edoardo Bennato.
Edoardo Bennato è arrivato a Trieste col suo concerto “Pinocchio & co” e ha portato con sé sul palco la sua grande energia e la sua forza poetica
Ebbene sì, Trieste è stata la città eletta per il debutto del nuovo emozionante tour di Edoardo Bennato “Pinocchio & co”. Per chi non lo conoscesse, Edoardo Bennato è “forte, bello e imbattibile”, in poche parole è un cantautore.
Si tratta di un lampante esempio di artista che con semplicità crea opere potenti e dalla grande forza poetica. Infatti ogni sua canzone è una perla senza tempo. Alcune sono impetuose, altre quasi fiabe musicate e in questo tour ce n’è per tutti i gusti.
Non a caso Bennato si fa accompagnare dal Quartetto Flegreo, un quartetto di archi, ma anche dalla sua inseparabile band formata da chitarre, batteria, tastiere e basso. E poi c’è lui, occhiali da sole e chitarra alla mano, gli basta sfiorare l’armonica con le labbra per mandare in visibilio il pubblico.
Un pubblico, per altro, costantemente coinvolto in quello che è stato un vero e proprio concerto rock.
Edoardo Bennato ha animato il palco con grande teatralità e intermezzi musicali, e soprattutto senza mai prendersi troppo sul serio. Inoltre era di altissimo livello anche l’accompagnamento dei musicisti, a cui è stato lasciato molto spazio durante il concerto.
Sullo sfondo passavano video e immagini e i giochi di luce erano notevoli. Insomma, a chi dice che il Rock è ormai morto raccomando una dose di Bennato a colazione, pranzo e cena. Tra una canzone e l’altra, però, il suo lato sensibile è emerso. Si è espresso, infatti, in piccole riflessioni molto profonde e personali sulla vita e sul mondo contemporaneo.
Purtroppo il concerto è durato “solo” quasi tre ore e non c’è stato tempo di integrare tutti i capolavori di Bennato. Però tra i suoi indimenticabili classici ci sono stati anche pezzi nuovi come “Mastro Geppetto” o “Lucignolo”. Alla fine sono stati richiesti due bis, a riprova della potenza di questo “rinnegato”, come si definisce Bennato stesso.
“Altrimenti non farei Rock and roll”.