I naufraghi de ‘La tempesta’ shakespeariana approdano al Teatro Ghione, nel cuore di Roma. La regia è di Daniele Salvo e il cast di attori è impreziosito dalla presenza di un grande nome del teatro italiano: Giorgio Albertazzi, nel ruolo di Prospero.
Prospero, legittimo Duca di Milano, è stato deposto dal fratello Antonio (Federigo Ceci, che interpreta anche Caliban) ed è costretto all’esilio su un’isola insieme alla figlia Miranda (Selene Gandini). Durante un viaggio via mare di Antonio, Prospero organizza la sua vendetta. Grazie alle sue arti magiche, scatena una tempesta e causa il naufragio della nave. Ad aiutarlo c’è il suo fedele servitore Ariel.
A seguito del naufragio, Antonio viene separato dal figlio Ferdinando (Marco Imparato) che si dispera credendo che il genitore sia rimasto vittima della tempesta. Troverà conforto nell’incontro con Miranda. Tra i due giovani sboccia l’amore e la storia avrà il suo lieto fine.
Daniele Salvo, in questo suo ultimo lavoro, conserva l’originalità che lo aveva precedentemente contraddistinto nella messa in scena di ‘Giulio Cesare’ e ‘King Lear’.
L’abilità del regista, è quella di impreziosire la rappresentazione con delle pennellate di modernità: il disorientamento dell’uomo contemporaneo, lo stato confusionale in cui l’essere umano spesso vaga in una società sempre più frenetica e ostile. Prospero si muove sulla scena con una sedia a rotelle, ricordando, come dice lo stesso Salvo, Hamm in ‘Finale di partita’ di Samuel Beckett. Aiutato dal suo fedele servitore Ariel, Prospero muove a suo piacimento i fili della sorte e studia le mosse da giocare come se si trattasse di una partita a scacchi.
L’atmosfera assume delle tinte gothic rock: le luci soffuse e le penombre si confondono con una realtà onirica che a tratti ricorda i dipinti neri di Francisco Goya. Ariel, durante gli incantesimi, si lascia andare a vere e proprie performance vocali degne di un cantante rock. Compare anche un teschio che completa l’artificio magico, rendendolo ancora più suggestivo.
L’Ariel di Melania Giglio è un personaggio dalle molte sfaccettature, incostante come l’aria, a tratti potente a tratti buono e delicato, quasi infantile. Daniele Salvo sceglie nel suo adattamento di tagliare alcune parti puramente comiche della versione originale esaltando l’aspetto esoterico e la magia continuamente sospesa tra il bene e il male.
“La tempesta. Il sogno di Prospero”
da William Shakespeare
rielaborazione e regia Daniele Salvo
scene Fabiana Di Marco
costumi Daniele Gelsi
maschere Michele Guaschino
luci Luca Palmieri
con: Giorgio Albertazzi, Selene Gandini, Melania Giglio, Marco Imparato, Federigo Ceci, Massimiliano Giovanetti, Mario Scerbo, Simone Ciampi, Francesca Annunziata, Giovanna Cappuccio.