Con oltre cento repliche in Francia ed oltre 350.000 spettatori, “Il matrimonio nuoce gravemente alla salute” arriva anche in Italia. In giorni di “family day” e decreti per i diritti civili, non poteva esserci periodo più adatto per portare in scena un testo che scava nelle dinamiche matrimoniali, le inverte, le sconvolge e dà voce anche a chi la vede diversamente.

Il matrimonio nuoce gravemente alla salute, in scena al Teatro Marconi di Roma, vede diretti da Massimo Natale, quattro straordinari attori che danno vita ad un’ora e mezza di spettacolo dove la risata la fa da padrona. Se l’intento di Felice della Corte, direttore artistico del giovane e promettente Teatro Marconi, era divertire, inserendo nel già ricco cartellone il testo di Pierre Leandri e Elodie Wallace, ha fatto decisamente centro. Fabio Ferrari, Silvia Delfino, Pia Engleberth e Maurizio D’Agostino portano in scena una scoppiettante commedia degli equivoci con ritmo e leggerezza tanto da meritarsi diversi applausi a scena aperta.

- Advertisement -

La trama de Il matrimonio nuoce gravemente alla salute è solo apparentemente semplice. La leggerezza che il testo e la regia regalano ai personaggi nasconde riflessioni ben più profonde, le stesse che in questi giorni stanno occupando le pagine dei giornali in Italia. Ma mentre nella realtà siamo ancora intenti a capire se è giusto o meno concedere legittimi diritti alle coppie di fatto e se un padre è in grado di fare da madre e viceversa, nella finzione scenica dello spettacolo, la drammaturgia si limita ad un capovolgimento di ruoli tra uomo e donna.

E mentre lei, Sofia, interpretata da Silvia Delfino, è intenta a far carriera, rinnega il matrimonio e sarebbe ben felice di avere una vita sessuale più intensa e fantasiosa con il suo uomo, lui, Romeo (portato in scena da uno strepitoso e credibilissimo Fabio Ferrari) si dedica totalmente alle faccende domestiche, alle piante, alla pulizia della casa e …. a sua madre, ma soprattutto ha una gran voglia di sposarsi.

Pia Engleberth dà volto a Michelina la perfida suocera ed invadente mamma che vuol mettere bocca su tutto e che soprattutto non accetta che sia la donna a provvedere al sostentamento economico della famiglia. Ed è qui che si innescano tutti gli equivoci del caso, dovuti all’idea di non far scoprire a Michelina la verità. Durante un autoinvito a casa del figlio, i due piccioncini si cambiano i ruoli e mentre Sofia si improvvisa regina della casa, Romeo finge di essere un pubblicitario in carriera. Sarà l’arrivo del capo di lei, l’eccellente Maurizio D’Agostino, a scombinare i piani della coppia in un crescendo di malintesi, bugie e risate.

I personaggi sono ben diretti da Massimo Natale, le musiche son perfette e anche la costruzione della storia regala ritmo alla rappresentazione. Ciò che spiazza è il totale abbattimento della quarta parete in quello che dovrebbe essere il classico intervallo e che si trasforma in quel metateatro che avvicina il pubblico agli attori.

Ci si diverte, dicevamo, ma verso la fine non mancano momenti più toccanti. Si torna a casa dopo aver trascorso una piacevole serata, con un confronto di idee decisamente avviato, con il sorriso e una domanda:

ma la burocratizzazione di una relazione ha davvero a che fare con l’amore e i sentimenti?

- Advertisement -

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.