Si può sempre ricominciare, non è mai troppo tardi per recuperare o riparare ad un errore. E’ questo il messaggio nascosto ne IL GIARDINO SEGRETO di Miriam Foresti, il primo album della giovane cantautrice, romana di nascita e aquilana di adozione.
Dieci brani autobiografici, dei quali ha scritto musica e testi; storie, sensazioni e riflessioni, fissate in momenti diversi della vita ma accomunate da un solo messaggio: si può rinascere, così come succede, appunto, alle piante di quel “giardino segreto” con il passar delle stagioni.
Cambiamenti e rinascite che passano attraverso sonorità folk, pop e jazz. IL GIARDINO SEGRETO, in definitiva, è un compendio del percorso musicale di Miriam Foresti con omaggi e citazioni: da Joni Mitchell in “Persa nel blu” a Nick Drake, al quale è dedicata “I know a place”, all’universo jazz con “Quella sera” (costruita sugli accordi dello standard “There will never be another you” di Harry Warren e Mack Gordon) ed a quello gospel con “Father”.
È la chitarra acustica ad assumere un ruolo centrale in tutti i brani:
“Devo molto a questo strumento – dichiara la cantautrice – ne amo il suono e le possibilità compositive che offre, grazie anche alle accordature alternative. Non sono una chitarrista, sia chiaro. L’ho studiata da autodidatta, ma sento che mi completa”.
Ospite d’eccezione dell’album è Javier Girotto, sassofonista e compositore jazz di fama internazionale.
Il disco, che esce per l’etichetta ISOLA TOBIA LABEL e che vede la partecipazione di oltre 15 musicisti, è suonato quasi interamente live (pochissime le sovraincisioni) per ottenere un effetto da “sessione jazz” più che da incisione di un disco pop. “Ci sono dei difetti e delle imprecisioni – spiega Miriam Foresti – ma è una fotografia di quei giorni in studio alla Casa del jazz di Roma. Se registrassimo di nuovo l’album sarebbe diverso”.
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