Ieri mattina presso la Sala degli Arazzi della Rai di viale Mazzini si è svolta la proiezione per la stampa del film tv che oggi andrà in onda in prima serata su Rai 1 dal titolo” Il bambino cattivo” per la regia di Pupi Avati.
Non è un caso la scelta della data odierna per la messa in onda in quanto si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Scritto dallo stesso regista insieme al fratello Tommaso e Claudio Piersanti, il progetto si è avvalso della consulenza scientifica di Luigi Cancrini e Francesca Romana De Gregorio.
“Il bambino cattivo” racconta la storia di Brando, un bambino di appena 11 anni che si trova in mezzo alle vicende di una famiglia che cade in pezzi.
I problemi tra i suoi genitori, acuiti dalla dipendenza dall’alcol della madre Flora( Donatella Finocchiaro), deflagrano quando il papà Michele, interpretato da Luigi Lo Cascio, si legherà a Lilletta( Eleonora Sergio).
Venuta a conoscenza del tradimento del marito, Flora tenterà il suicidio. Un atto dal quale non si riprenderà più.
Brando si trova in mezzo agli eventi e con una madre “fuori uso” e un padre assente, immaturo e impreparato, verrà prima dato in affidamento alla nonna paterna, una brava Erica Blanc, e poi affidato ad una casa famiglia.
A seguire la proiezione si sono svolte due conferenze stampa distinte. La prima alla presenza del Direttore Generale della Rai Luigi Gubitosi, del Vicedirettore della Rai Antonio Marano e dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora.
Gubitosi ha ricordato come durante tutta la giornata di oggi verrà passato uno spot, mostrato ai presenti, preparato dall’Autorithy appositamente. Giornata che terminerà con l’opera del Maestro Avati. “Sarà il sigillo di una giornata che dovrebbe far pensare quanto poco facciamo perché i bambini possano godere del diritto all’infanzia”.
Spadafora ha ribadito la solida partnership con Rai e Rai Fiction ringraziando Avati che col suo film consentirà di aprire un dibattito culturale nel nostro paese. “È un tema per il quale riceviamo il maggior numero di segnalazioni. È un invito all’ascolto dei ragazzi e mai come ora l’azienda Rai è stata così attenta e sensibile ai temi dell’infanzia integrate all’interno di un piano che ha la volontà di fare cultura. Questa fiction servirà per aprire un dibattito con il Governo, il Parlamento e le istituzioni sul tema della giustizia minorile e delle comunità di accoglienza in Italia. L’investimento nelle politica dell’infanzia sono importantissime”.
Marano ha invece segnalato come “Uno mattina” e “La vita in diretta” toccheranno questo argomento, su Rai 2 se ne occuperanno “Sulla via di Damasco” e “I fatti vostri”, su Rai 3 la puntata di “Chi l’ha visto”,mentre Rai Gulp avrà un programma ad hoc. “Per noi è sempre 20 novembre. L’impegno editoriale della Rai con canali specifici come Rai Gulp e Rai Yoyo sono sotto l’occhio di tutti. Non ci sentiremo mai di dire che abbiamo fatto il massimo, ma che abbiamo iniziato in questa direzione”.
Per Avati questo è stato un film con peculiarità tali per cui è quello in cui c’è stato meno apporto della fantasia non avendo immaginato nulla ma avendo rappresentato solo la realtà. “Il comportamento indecente di questi adulti è evidente ma non hanno commesso nulla di penalmente rilevante pur avendo rischiato di distruggere un bambino. Qui non si parla più di leggi ma di coscienza personale”.
Nella seconda parte della conferenza stampa si è approfondito il dibattito sul film in generale.
Fanno parte del cast e sono intervenuti alla conferenza stampa Luigi Lo Cascio, Donatella Finocchiaro,Leonardo Della Bianca, Pino Quartullo ed Erica Blanc.
Tutto il percorso di produzione del progetto è stato seguito in parallelo con l’Autorità Garante. Una storia che nasce pensandola dall’inizio con la collaborazione di Rai 1 che l’ha fortemente voluta.
La fiction racconta spesso il mondo degli adolescenti con lo sguardo degli adulti. Qui c’è una inversione dello sguardo e tutto è raccontato dalla voce del bambino che fa vedere il mondo degli adulti nell’incapacità di uscire dagli egoismi togliendo la possibilità ai bambini di sognare e diventare adulti migliori.
Interessante il punto di vista del Direttore di Rai 1 Giancarlo Leone che ha confidato di non essere appassionato del genere fiction/ tv movie, perché cerca di avvicinarsi al cinema senza riuscirci. “In questo caso ha pensato solo al cinema”. Una considerazione che sento di condividere solo in parte.
Maestro, come si è documentato per raccontare questa realtà, che idea si è fatto?
“Quale società di produzione italiana mi avrebbe dato modo di fare questo film? Nessuna , ho pagato solo un prezzo… Stavo facendo per gli altri ma non per me della fiction … Bisognerebbe trovare una nuova definizione al posto di fiction che è veramente tremenda! Questo è realmente un film, abbiamo girato nelle condizioni identiche alle quali siamo abituati da anni. La deflagrazione dei contesti familiari è sotto gli occhi di tutti. Già il fatto che questi bambini figli unici siano costretti ad non avere fratelli è una grossa penalizzazione. So che sarò impopolare ma concepire l’idea di un figlio solo dopo avere risolto certi problemi come avere una casa, una macchina, l’abbonamento a Sky non lo accetto. Nell’ordine delle priorità i figli dovrebbero anticipare tutto. Avere un fratello assicura al bambino avere qualcuno con cui crescere e competere. Nascerebbero le parentele orizzontali, che invece vanno sparendo. La famiglia moderna diventa asfittica. Un tavolo con tre gambe con una che è sempre più debole e che si sta defilando. La figura paterna, cui nella mia carriera ho già dedicato tre film, la vedo sempre più deresponsabilizzata”.
L’abbandono viene da famiglia colta e abbastanza benestante, una cosa che non ti aspetti , avviene tutto così come lo avete raccontato?
Ho idea dell’intellettuale molto modesta, penso che abbia grande cervello e piccolissimo cuore. Luigi Cancrini ci ha dato i consigli sulla plausibilità della scelta. Cancrini ha spiegato che vedendo il film le esperienze dimostrano che è tutto plausibile. “Queste storie avvengono per famiglie che dal punto di vista intellettuale ed economico sembrerebbero protette. Credo che il messaggio forte sia: meglio una casa famiglia con tutto il dolore che può portare che un inferno familiare. Spero che i giudici e gli operatori possano studiare le scene di questo film”.
Secondo Luigi Lo Cascio tutto accade in un contesto in cui non ci sono percosse ma qualcosa di più sottile e devastante con un padre totalmente disattento e concentrato su di sé
In definitiva un’opera che parte con buonissime intenzioni ma che sembra peccare davvero dal lato artistico con una sceneggiatura che sorregge poco il lavoro degli attori che non brillano di certo. Abbagliante è lo scadimento che avvolge artisti del valore di Luigi Lo Cascio che in questa occasione ci lascia diversi dubbi. Tra i pochi a convincere Erica Blanc, Donatella Finocchiaro e Isabella Aldovini nel ruolo di Laura, la donna che accoglierà il piccolo Brando nella sua nuova famiglia.
Stasera, se lo vorrete, il giudizio passa a voi.