Ieri sera, 12 agosto, sono andati in scena al Castello di San Giusto di Trieste, i gruppi vincitori del Miela Music Contest, premio fortemente voluto ed organizzato da Francesco De Luca, direttore musicale del Teatro Miela di Trieste.
Genuina ed apprezzabile l’idea di De Luca che la scorsa primavera ha creato un premio per giovani band under35. Tutto il contest si era svolto online e, ieri sera, ai 4 vincitori è stata data la possibilità di esibirsi nell’ambito di TriesteEstate, rassegna estiva organizzata dal Comune di Trieste.
Quattro gruppi per quattro generi completamente differenti gli uni dagli altri.
Il divertente jazz dei Zima Blue Quartet
I primi ad esibirsi sono stati i Zima Blue Quartet, quartetto jazz direttamente proveniente dal Conservatorio Tartini del capoluogo giuliano. Quartetto composto dal clarinetto di Tinto Maestri, dalla chitarra di Simone Di Gennaro, dal contrabbasso di Emanuele Goio e dalla batteria di Davide Fradeloni. Un jazz fresco ed allegro di bechettiana memoria. Avrebbero meritato il bis concesso a tutti gli altri gruppi, e credo che tutto il pubblico ne sarebbe stato felice.
L’energico rock dei Thanks, Welcome Aboard!
Secondo gruppo ad esibirsi, giunto terzo a pari merito con i Zima Quartet, sono stati i Thanks, Welcome Aboard! ecco magari non un nome facilissimo da ricordare ma anche loro meritano. Energia a palate per una band con sonorità che spaziano dall’indie rock all’elettro pop. Il gruppo è formato da : Robert Macovei, Marco Vitrotti, Damiano “Fabio” Gallo, Andrea “Il Bensì” Bensi e Michele Manfredi.
Si balla con il Movimento Cumbiero
I secondi classificati del contest sono gli ormai noti in città Movimento Cumbiero del cantante e chitarrista Baltazar Avila, argentino di Mar de Plata trapiantato a Trieste da qualche anno. Molto interessante il suo gruppo formato da Francesco Pignataro alla tastiera, da Andrea Medeot al contrabbasso ed impreziosito dalla guest star Maurizio Ravalico alle percussioni. Dopo anni di bombardamento dell’inelegante reggaeton, la musica del Movimento Cumbiero consente di far pace con il Sudamerica.
Si sogna con The Holy Smog
A chiudere la serata i giovanissimi The Holy Smog con il loro meraviglioso sound che portano a spasso per le strade della città. Se vi capita di imbattervi in questo quartetto composto da Lucas Gomez alla chitarra e voce, da Andreja Tull alla voce, da Teresa Bisoni al cajon ed alla batteria e da Angelo Vardabasso al basso e contrabbasso, fermatevi e fate un viaggio nella loro musica, non ve ne pentirete.
È stata una serata molto intensa con dell’ottima musica in parte rovinata dalla presentazione di Ivan Zerbinati e Laura Bussani e del loro tentativo, mal riuscito, di creare una via di mezzo tra il Festivalbar anni 80 e una puntata pilota di un pessimo clone di Zelig. Ma per fortuna era una serata di musica ed i ragazzi sono stati impeccabili.