I Ghostbusters a Roma.
Intervista a Edoardo Stoppacciaro, ideatore del fan movie sugli Acchiappafantasmi
I Ghostbusters stanno per tornare. Da alcuni mesi, la città di Roma è stata invasa dal cast & crew di un nuovo progetto cinematografico interamente italiano e dedicato ad uno dei grandi successi degli anni ’80: Ghostubusters, appunto, il film del 1984 diretto da Ivan Reitman.
Real!, è questo il titolo del film ideato da Edoardo Stoppacciaro, attore e doppiatore da sempre appassionato della saga dedicata agli Acchiappafantasmi. Il progetto, senza scopo di lucro, sarà prodotto da e per i fan e verrà finanziato mediante una campagna di crowdfunding, prevista per il prossimo autunno, sulla piattaforma Kickstarter. Edoardo Stoppacciaro, che i fan de Il trono di spade ricorderanno come la voce di Robb Stark, nel film ricoprirà il ruolo di uno degli scalcinati ricercatori dell’occulto, al fianco di Fabio Cavalieri e Marco Fumarola. Il cast, che vedrà la partecipazione straordinaria di alcuni dei doppiatori dei personaggi originali della saga, può contare su attori professionisti e su una troupe professionale per le riprese.
Edoardo Stoppaccio come nasce l’idea di Real!?
L’idea c’è sempre stata: nasce insieme al mio amore sconfinato per i Ghostbusters, il che significa durante la mia infanzia. Io sogno di fare l’attore da quando avevo dieci anni. E sogno di fare il mio film sugli Acchiappafantasmi da quando ne avevo Sette! È sempre stato il mio più grande sogno nel cassetto, uno di quelli alla cui palese irrealizzabilità impari a rassegnarti presto, ma che restano lì, acquattati da qualche parte dentro di te, in attesa che qualcosa arrivi a farli esplodere di nuovo. Quel qualcosa è stato il regalo che la mia meravigliosa fidanzata mi ha fatto per i trent’anni: uno zaino protonico. Quello è stato l’interruttore che ha fatto ripartire ogni cosa. In una settimana ho sviluppato il soggetto e poi, poco a poco, ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura, prima da solo, poi con Cristian Calabretta (co-regista di “REAL!”) e Valerio Albasini Di Giorgio, amico, genio poliedrico e vera autorità onnisciente in tema di Ghostbusters.
Perché hai deciso di realizzare proprio ora questo fan movie?
Perché era il momento giusto. La prima bozza della sceneggiatura risale a tre anni fa, ma essendo un progetto senza un budget di partenza, la gestazione è stata lunga (e divertente). Molti tasselli hanno iniziato a mettersi a posto da soli: ho sempre avuto un’idea abbastanza precisa del disegno generale, ma a un certo punto, il mosaico ha iniziato a prendere forma davanti ai miei occhi come se avesse vita propria. Quando qualcosa ci va improvvisamente bene in un modo che non avevamo immaginato, scherzando (fino a un certo punto) tra di noi, ci piace dire che è Harold Ramis a darci qualche pacca d’incoraggiamento spirituale.
A Hollywood è in lavorazione un primo reboot della saga, una coincidenza?
Assolutamente sì. Quando abbiamo iniziato a lavorare concretamente al film, l’abbiamo fatto con un certo senso di responsabilità: Harold Ramis era mancato da poco, e la straordinaria quantità di voci contrastanti da Hollywood facevano pensare solo a una cosa: l’idea di un terzo capitolo della saga dei Ghostbusters era naufragata per l’ennesima (e probabilmente definitiva) volta. È stato più o meno a quel punto che ho detto: «Sta’ tranquillo, Harold: te lo realizzo io, il film sui Ghostbusters». E come dicevo, da allora abbiamo avuto tanti “segni di apprezzamento” dal nostro Harold. Piccoli o grandi, ma sempre molto divertenti, nel suo stile. Sarà che, a forza di lavorare al film, stiamo iniziando a credere ai fantasmi! Quando il cast di “REAL!” era già definito e avevamo iniziato a lavorare ai primi video promozionali, è arrivata la notizia del reboot, quindi sì, la concomitanza è stata assolutamente un caso.
Quali sono le più grandi affinità del tuo fan movie con il film?
“REAL!” sarà prima di tutto una commedia. Il nostro intento è di mantenere il più possibile lo spirito dei film originali, trasportandolo in una realtà temporalmente e geograficamente molto diversa: la Roma dei giorni nostri. Come in “Ghostbusters”, vogliamo far ridere mostrando le follie, le nevrosi e le contraddizioni della società che fa da background alla storia, raccontando di tre personaggi che non si lasciano sconfiggere dal mondo assurdo in cui vivono, malgrado questo ci provi con tutte le forze. Quello che abbiamo sempre tenuto a mente, in fase di scrittura, è una frase di Harold Ramis: «I miei personaggi non sono perdenti. Sono ribelli. Vincono attraverso il loro rifiuto di giocare secondo le regole di qualcun altro». E poi, ovviamente, ci sarà l’elemento horror. Non dimentichiamoci che parliamo di fantasmi! Una città come Roma offre alcune tra le leggende più sanguinose e macabre dell’intero panorama parapsicologico mondiale: come non approfittarne?
In base a cosa hai scelto i tuo compagni di avventura
Ho trovato i miei due compagni Ghostbusters lavorando insieme a loro a teatro. Era il periodo in cui avevo da poco sviluppato il soggetto del film, ma la storia vera e propria, i dialoghi, ancora mi mancavano. Mi mancavano le facce. Poi, una sera, durante una cena post-spettacolo con i miei colleghi e amici Marco Fumarola e Fabio Cavalieri, mi sono trovato a guardare “da fuori” il nostro tavolo e a pensare: «Cavolo… Eccoli qui, i miei Acchiappafantasmi!» Gli ho proposto il progetto la sera stessa. E da lì ho iniziato a reclutare altri colleghi e amici. Ho la fortuna di fare il doppiatore: nel mio settore c’è un esubero di talenti straordinari. A quel punto, l’unico problema era l’imbarazzo della scelta! Avremo addirittura l’onore di avere tre delle voci originali dei Ghostbusters: Sergio Di Giulio (Ray Stantz), Mario Cordova (Egon Spengler) e Cristiana Lionello (Janine Melnitz).
Per quanto riguarda la troupe e i collaboratori, è stato uno di quei tasselli di cui parlavo prima. Ricordo ancora quando, chiacchierando del progetto con un altro amico e collega, Marco Benvenuto, mi sono sentito dire: «Bèh, quando sarà, sappi che io ho un gruppo che si chiama “Videomatti”. Ci occupiamo di riprese professionali e siamo tutti appassionati di “Ghostbusters”». Avevo già visto diversi loro lavori e li avevo trovati tutti splendidi: una proposta simile è stata un privilegio inaspettato. Lo stesso è accaduto con Cristian Calabretta, che sarà alla regia insieme a Marco Benvenuto e a me. Cristian è un regista e autore con un talento, una preparazione e una sensibilità rarissimi: il suo «Sì» quando gli ho chiesto di entrare nel gruppo è qualcosa della quale gli sarò sempre grato. Con Valerio Albasini Di Giorgio, co-sceneggiatore e problem solver galattico, il sodalizio è nato all’interno di “Ghostbusters Italia”, il fan club nazionale (oggi associazione culturale). Il nostro fantastico direttore della fotografia, Alessandro Mignacca, si è proposto in quanto fan dei Ghostbusters, e lo stesso è stato per i meravigliosi ragazzi di JMMate, i nostri maghi della CGI.
Che risultati vi aspettate dal crowfdfunding?
Non voglio sbilanciarmi troppo, ma siamo ottimisti. Stiamo lavorando sodo per produrre materiale di qualità, e nonostante l’incredibile affollamento di progetti in crowdfunding registrato negli ultimi anni, abbiamo visto che la qualità premia. Speriamo che i fatti ci diano ragione, ma abbiamo in serbo dei video… interessanti, diciamo così!
Sei uno tra i più apprezzati doppiatori in Italia, quale personaggio del gb ti sarebbe piaciuto doppiare?
È come chiedere se vuoi più bene a mamma o papà! Probabilmente mi sarebbe piaciuto doppiare Egon. Nel suo essere così serioso, imbarazzato da qualunque rapporto umano, razionale fino all’irrazionalità più completa, è anche quello che offre gli spunti comici più genuini. Ma devo dire che immaginare uno qualsiasi dei miei eroi con una voce diversa da quella (o quelle) con cui sono cresciuto, mi fa star male!