Montalbano, Maresciallo Rocca, Cagliostro e tanti altri. Il filone del “giallo” sta vivendo un nuovo successo grazie alla televisione, foriera di indagini su delitti et similia. Ma prima di loro c’è stato qualcosa?
Da questa domanda è partita la riflessione sull’argomento gialli teatrali su cui hanno dialogato lunedì sera, all’Hangar Teatri di Trieste, Gioia Battista (drammaturga) e Paolo Quazzolo (docente di Storia del teatro all’università degli Studi di Trieste).
Il “giallo teatrale”
Il giallo teatrale italiano, genere legato al poliziesco di origine anglosassone, ebbe successo dagli anni 30.
Un successo tale che i gialli erano più rappresentati, ad esempio, di Pirandello, anche per le sue molteplici sfumature.
Uno degli esponenti di questo genere è Giuseppe Romualdi, alle cui opere sono state dedicate le letture dei ragazzi di Hangar Teatri.
I brani estratti provenivano da “La casa del parco” del 1928, dramma giallo in tre atti, e “Glisenti calibro 9″.
I gialli essendosi formati in un periodo particolare avevano dovuto fronteggiare la censura fascista e alcune particolari linee guida.
Solo per citarne due: il colpevole non poteva essere un italiano (ma un italiano con origine straniera si) o il fatto che un italiano non potesse commettere suicidio.
Un ingente e importante fonte di notizie sulla censura ci viene da Leopoldo Zurlo e “Le memorie inutili” della sua attività da censore.
I due relatori hanno però citato anche il “Settebello” di Varaldo, primo poliziesco italiano, l’opera di Arturo Lanocita e i molteplici lavori di Guglielmo Giannini.
Compagnie specializzate e declino del genere
Il giallo teatrale ha visto un periodo di grande ascesa ma anche di naturale declino, fino alla scomparsa intorno agli anni Cinquanta. Perché?
Fino a quel momento il giallo teatrale era portato in scena da compagnie addirittura specializzate nel genere, al cui interno tutti gli attori potevano sperimentare una grande palestra professionale.
Poi però le compagnie specializzate cominciarono a sciogliersi e i titoli a scomparire.
Una con-causa, insieme alla difficoltà di mettere in scena opere con tantissimi personaggi, fu anche la crescente concorrenza di cinema e televisione.
Il Fantasma della Ferriera
L’incontro ha preso il via dallo spettacolo/giallo teatrale, andato in scena lo scorso fine settimana: Il fantasma della Ferriera.
Uno spettacolo che vuole far risuonare un campanello d’allarme e puntare i riflettori su un luogo che tanto fa discutere la città.
In più l’opera si inserisce in un progetto triennale di lavori a riguardo, uno per anno.
Lo spettacolo è tratto dall’omonimo libro di Chiara Bernardoni, edito da Mgs Press Trieste, diretto da Fulvio Falzarano mentre Gioia Battista ne firma la drammaturgia.
Nuove repliche per lo spettacolo
Ottime notizie per chi si fosse perso le prime repliche.
È notizia di qualche giorno fa che “Il Fantasma della Ferriera” tornerà in scena il 22, 23 e 24 Febbraio, sempre al l’Hangar Teatri.
In scena gli attori del Teatro degli Sterpi: Kevin Bianco, Riccardo Bonan, Elena Delithanassis, Valentina Fiammetta Milan, Marco Palazzoni, Sergio Pancaldi, Ilaria Santostefano, con la partecipazione di Michela Cembran e Alessandro Predonzan.