Sabato 26 ottobre alle 18 vernissage della mostra personale “Autoritratti ameni” di Laura Petra Simone
Siamo a primavera del 2020, più o meno a metà della prima ondata del Covid e siamo chiusi nelle nostre case da qualche mese. Anche Petra è costretta a passare molto tempo fra le mura domestiche. Ad un certo punto Petra si guarda intorno e osserva gli oggetti che fino a qualche mese erano semplici oggetti di affezione o di arredamento. Li osserva per un po’ di tempo e inizia a percepire che con il passare dei giorni e delle settimane ognuno di questi oggetti inizia a prendere una propria forma di vita. Il bisogno di immortalare quei momenti è impellente. Petra prende il suo smartphone e inizia a fare delle fotografie.
Che cosa succederebbe se accanto a questi oggetti aggiungessi anche il mio corpo, per farne un pezzo di scenografia? si chiede Petra dopo un paio di scatti. Ed così che inizia un gioco artistico e fotografico su oggetti e corpi, una sperimentazione di autoritratti che sfocia in una serie di fotografie che vengono inizialmente pubblicate inizialmente su un profilo Instagram e poi esposte in alcune mostre in provincia di Milano, a Pesaro e a Trieste.
A partire da sabato 26 ottobre 2024 una selezione delle fotografie di Laura Petra Simone, 27 anni di origini pugliesi che oggi vive e lavora a Trieste, saranno esposte negli spazi dell’Associazione Parole Controvento all’interno del progetto EmergeArt Under 35.
Sarà possibile ammirare undici autoritratti, ideati e scattati grazie alla collaborazione di amici e conoscenti e dove il vero protagonista non è il soggetto, ma gli oggetti che lo accompagnano e che vengono usati nella scenografia.
“ Mi piace stravolgere l’uso degli oggetti che rappresento, dare loro una nuova vita, una nuova funzione.Molti Miei scatti sono vere e proprie storie narrate, visioni ironiche che mi appartengono. Sono curiosa di vedere come verranno percepite dal pubblico, che spero li trovino stimolanti e, perché no, anche divertenti.
L’uso della fotografia e dell’autoritratto mi permette di esprimere una visione ironica delle vicissitudini della vita di ognuno di noi, esorcizzando così quella che può essere la bruttura della vita.”