Sala del teatro Bobbio quasi al completo e lunghi applausi, sia a scena aperta che in conclusione di spettacolo, hanno accolto Il Fu Mattia Pascal di Giorgio Marchesi.

  • Posso dire che da allora ho fatto il gusto a ridere di tutte le mie sciagure e di ogni mio tormento.”

Pirandello o lo ami o lo odi. Se lo ami non puoi non amare il Mattia Pascal.

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La possibilità di vivere due vite, completamente diverse l’una dall’altra.

La libertà di non dover rispondere più a nessuno. Ma anche il rovescio della medaglia, che la pièce ben sottolinea: il diventare l’ombra di sé stessi, incalpestabile e quindi effimera.

Mi trasformerò con paziente studio sicché, alla fine, io possa dire non solo di aver vissuto due volte ma di essere stato due uomini diversi.

Ecco, lo spettacolo di Marchesi, diretto dallo stesso insieme a Simonetta Solder e prodotto dal Teatro Ghione, fa amare ancora di più l’opera Pirandelliana a chi già la amava.

Ma offre anche una rilettura moderna, leggera e ricca di ritmo, capace di far apprezzare la genialità di Pirandello e l’ironia del testo a tutti.

Anche grazie alla musica dal vivo del contrabbasso di Raffaele Toninelli (Musica da Ripostiglio), coprotagonista di questo adattamento.

Uscendo da teatro viene da pensare “Ecco uno spettacolo che avrebbe meritato una replica ad hoc per gli studenti” per svecchiare una certa visione dei classici. E apprezzare il vero teatro.

Elegante. Educativo. Divertente.

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