Gelsomina Dreams, ultima creazione della Compagnia blucinQue, diretta da Caterina Mochi Sismondi, è lo spettacolo andato in scena nel periodo delle festività natalizie al Teatro Le Serre di Grugliasco (Torino): un viaggio onirico tra amarcord circensi e spiritualità, che testimonia il grande amore per il circo, come raccontato nelle pellicole di Federico Fellini.
Dopo il successo delle repliche natalizie, lo spettacolo andrà in scena sabato 15 gennaio alle ore 21 presso le Fonderie Limone di Moncalieri.
Sorprende piacevolmente venire accolti in sala da Paolo Stratta, il quale nelle vesti di esperto “maestro di cerimonie” (che richiama, a tratti, anche la figura di Zampanò), introduce il pubblico nell’atmosfera onirica dello spettacolo, ambientato in un non-luogo simbolico e senza tempo, nel quale convergono danza, musica e poesia.
Lo spettacolo esplora gli aspetti più emotivi dell’universo felliniano, dal rapporto con la moglie Giulietta Masina, alla sua fascinazione per il soprannaturale, tra amuleti e cartomanti.
In tutto ciò si innestano i linguaggi del teatrodanza e della musica suonata dal vivo, con i musicisti Beatrice Zanin e Niccolò Bottasso, che eseguono in scena le musiche di Nino Rota, alcune anche rielaborate in forma elettronica.
Al centro di un set cinematografico non più utilizzato, si svolge il viaggio onirico e visionario di una giovane Giulietta (Elisa Mutto), nel quale rivivono le proiezioni di personaggi (i performer Alexandre Duarte, Federico Ceragioli, Vladimir Ježić e Michelangelo Merlanti) che agiscono rincorrendo suggestioni che spaziano tra il glamour de La dolce vita e l’Italia contadina e ingenua raccontata ne La strada: ciascuno dei performer offre al pubblico una reinterpretazione personale del sogno di una Gelsomina contemporanea.
L’elemento narrativo, mai predominante, è caratterizzato dalle poesie di Louis Borges, spesso interpretate dall’attore Ivan Ieri. Questi “frammenti di teatralità” toccano tematiche care alla poetica felliniana: la finzione, il doppio, il sogno.
La comparsa sulla scena della piccola Nina Carola Stratta, nei panni di Gelsomina bambina, segna per tutti (pubblico compreso) la continuazione di un sogno, attraverso le più simboliche immagini (reali) della filmografia felliniana, che collegano il regista e Giulietta Masina al mondo circense.