Da Hugo Pratt col suo celebre Corto Maltese, alla sensuale Valentina di Crepax, passando per Le avvenure di Penthotal di Andrea Pazienza, fino ai giorni nostri con la sagacia di Zerocalcare e l’arte di Gipi, Fumetto italiano. Cinquant’anni di romanzi disegnati in mostra al Museo di Roma in Trastevere fino al 24 Aprile è un viaggio introspettivo a fumetti nell’Italia degli ultimi 50 anni.

Fumetto

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Romanzi disegnati”, recita il nome della mostra curata da Paolo Barcucci e da Silvano Mezzavilla. Colpisce molto questa definizione che riesce a cogliere, al di là dell’anno di creazione, dell’argomento trattato e del formato editoriale – a puntate su periodici e quotidiani, singoli pamphlet oppure volumi unici – la capacità di tutte le opere in mostra di raccontare un periodo storico e una società in continua mutazione, con l’esclusivo uso di poche didascalie ed il tratto del disegno.

La scelta dei 40 artisti, i cui fumetti originali sono esposti al museo di Trastevere, è caduta su fumettisti con lunga esperienza e più specificatamente su opere firmate da un autore unico, creatore sia dei testi che dei disegni. Come spiega il curatore Silvano Mezzavilla,

«si è privilegiata l’autoralità come espressione di una singola volontà: quella dell’artista che tiene le redini di linguaggi paralleli, in modo che il suo disegno esprima le atmosfere e le emozioni che la parola evoca, e che la parola definisca situazioni che il disegno completa».

FumettoInsieme ai classici, da Una ballata per mare salato (1967), storia a fumetti di Hugo Pratt in cui compare per la prima volta Corto Maltese, a Cuori Pazzi (1979) di Altan e Valentina nel metrò (1975) di Crepax, tanti altri autori più o meno conosciuti dai non cultori della “nona arte” si avvicendano nelle sale del museo trasteverino.
Nonostante una sola tavola sia dedicata alle Straordinarie avventure di Penthotal (1977) di Andrea Pazienza, fumettista dalla produzione copiosa e geniale, gli appassionati possono trovare pane per i loro denti nell’ammirare la Sheraz-de dal tratto pieno di Sergio Toppi, in cui i personaggi diventano atmosfere e paesaggi orientali, oppure i colori accessi ed il futurismo di Massimo Giacon con il suo Fuzzi Bugsi è un uomo brutto.

Ed ancora, degne di nota Le avventure Orientali di Giuseppe Bergman (1988) di Milo Manara, in grado di connettere con sapienza tre storie su piani narrativi totalmente diversi, e opere al femminile di grande forza e sensibilità quali Ciao ciao bambina di Sara Colaone (2010) e Cronache dalla Palude (2011) di Francesca Ghermandi.
A concludere il percorso, uno Zerocalcare introspettivo in Dimentica il mio nome (2014), che fa ridere e riflette in occasione della perdita di una persona cara, e un inedito di Gipi dal tratto drammatico ed essenziale, il percorso interiore di un uomo – Walker (2016) – che vuole ritrovarsi, come un relitto in fondo al mare.

Osservando le tavole esposte al museo di Trastevere si respira satira, erotismo, dolore, solitudine, rabbia: racconti e sentimenti senza filtri come ci pare essere un’arte ancora incontaminata dalla censura.

Fumetto italiano. Cinquant’anni di romanzi disegnati
Museo di Roma in Trastevere – Piazza S. Egidio, 1B – Roma
27 febbraio – 24 aprile 2016

Questo è un comunicato stampa, per tanto le immagini sono fornite dall’Ufficio Stampa dell’artista/manifestazione. Si declina ogni responsabilità riferibile ai crediti e riconoscimento dei relativi diritti.

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