Martedì 21 novembre il XXXII Festival del Cinema Latino Americano di Trieste apre i battenti al Teatro Miela e conclude una due giorni dedicata ai giovani presso l’Università di Trieste.
Si entra anche nel vivo delle proiezioni dei film in concorso, quelli relativi alle sezioni CONCORSO UFFICIALE e CONTEMPORANEA CONCORSO.
Il Festival, fedele alla sua storica ispirazione culturale, guarda al cinema come strumento di conoscenza e lettura critica della realtà.
In quest’ottica l’edizione 2017 propone FINESTRA SUL PRESENTE, una nuova sezione non competitiva che offre al pubblico la possibilità di avere uno spaccato su quanto accade oggi nel mondo latinoamericano. Se infatti la memoria è importante, ogni ricordo è utile in una prospettiva futura: sapere cosa accade in luoghi lontani, ma anche molto vicini culturalmente, come il continente latinoamericano, è quantomai importante.
A questa sezione si affianca un classico del Festival, gli EVENTI SPECIALI che presentano, di volta in volta, una pellicola di particolare interesse. In questi eventi è presente in sala il regista, che incontra il pubblico dopo la proiezione.
Infine, un’altra novità 2017: la mostra fotografica “Trieste latina (americana)” di Fulvio Rubesa, realizzata proprio in occasione di questo Festival.
Alcuni focus dal programma di martedì 21 novembre 2017
Programma completo su www.cinelatinotrieste.org
IUSLIT – via Filzi 14, Aula Magna
ore 13.00
EVENTI SPECIALI
A nuestros héroes di Alex Quiroga
Spagna-Argentina, 2016 – 108 min. Fiction
Lingua originale con interpretazione simultanea in cuffia
Ingresso libero
“La vita è come il teatro, ciascuno interpreta un suo personaggio”
Solo passando dalla visione, che è emozione visiva e interiore, è possibile godere appieno della poetica di questo film. Le immagini in bianco e nero, le musiche sospese tra il classico e il contemporaneo, passando dall’italianissima e vintage “Tintarella di luna”, creano e seguono un ritmo, incessante e lento ad un tempo, che rende quasi superfluo il parlato. Storie di donne e di uomini, di relazioni che corrono parallele.
Una donna ha poteri visionari: quando l’assassino sta pianificando il crimine, lei lo presagisce. Anzi, lo vede. La polizia ascolta le deposizioni, che sono visioni reali. Roma, Colosseo. Madrid, notte di Halloween, l’assassino è in azione.
Un solo volto, molte storie. O forse sempre la stessa. Due fratelli si arrovellano in una vita comune malata e senza futuro.
Il tema centrale del film è la relazione di affetto e amore. Ma anche l’incomprensione e, molto importante, la violenza sulle donne. Nel racconto tutto si complica, come è nella vita reale, ma niente è ridotto a cronaca dei fatti. Di violenza parla il film, in modo così efficacemente crudo, da rappresentare una denuncia diretta e senza mediazioni.
Un film sperimentale e coraggioso, una produzione indipendente (il regista Alex Quiroga ha fondato una piccola casa di produzione) che non cede mai alla tentazione del banale pietismo, che non cerca la complicità ma vuole scuotere lo spettatore e condurlo a una visione riflessiva.
Una volta scorsi i titoli di coda, il film non ci abbandona e ci accompagna con immagini e domande che continuano a stimolare la nostra mente.
Un omaggio, infine, del regista al maestro della suspence di tutti i tempi, Alfred Hitchcock, che per Quiroga è un vero “eroe” del cinema del Novecento e, in questo senso, ispira il titolo del film.
IUSLIT – Piazzale Europa 1
(Edificio H3, Aula 1A)
ore 18.30
FINESTRA SUL PRESENTE
La verdad no es suficiente di Favio Fischer e Mon Ross
Francia-Argentina, 2017 – 75 min.
(Lingua ESP e FRA, sott. ITA) Documentario.
Ingresso libero
Il Festival ha scelto di proporre questo film ai docenti e agli studenti dell’Università di Trieste, dove verrà infatti proiettato, con ingresso libero al pubblico.
Un film che apre questioni e dubbi etici e giuridici. Che offre una visione aperta sulla complicata questione del diritto internazionale.
Alla fine della seconda guerra mondiale molti rappresentanti del regime nazista furono giudicati e condannati per “crimini contro l’umanità” durante il Processo di Norimberga. Tuttavia questo importantissimo atto non fu sufficiente per sconfiggere una volta per tutte le ideologie totalitarie e i loro meccanismi distruttivi.
Dall’America Latina alla Cambogia, dalla vecchia Yugoslavia al Ruanda, i crimini contro l’umanità e i genocidi sono continuati negli ultimi 70 anni. Una situazione che sembra quasi essere paralizzante per il diritto internazionale. Ma che, come suggerisce apertamente il film, deve servire a spingere il potere giuridico, e tutta la società, a lottare contro l’impunità e a prevenire nuove tragedie.
LA RETROSPETTIVA 2017
Ignacio Agüero
“Yo soy libre de pensar y ganar la libertad”
(Sono libero di pensare e di guadagnare la libertà)
campagna “Franja del No”(Fronte del NO), 1988, Cile
Ogni anno il Festival dedica una retrospettiva a un regista latinoamericano che, con la sua opera, abbia contribuito a una visione lucida e avanzata sul suo paese o su contesti più ampi. Nel 2017 è la volta di Ignacio Agüero, noto documentarista che ha raccontato la storia contemporanea del Cile, anche con tutte le sue terribili contraddizioni.
Agüero è noto a livello internazionale per essere stato tra gli ideatori di una delle azioni di comunicazione più innovative e rivoluzionarie degli anni Ottanta, quella assunta dalla “Franja del no” che finì per ottenere la vittoria nel plebiscito indetto da Pinochet nel 1988.
La campagna elettorale a favore del NO divenne uno dei primi esempi di comunicazione partecipativa, costruita con il linguaggio orizzontale della condivisione. Nel buio di un regime che toglieva la libertà di oppressione, quel NO fu ribaltato in un desiderio di futuro e in un inno alla vita. Il claim della campagna, anche musicale, girava intorno alla frase “La alegría ya viene”. Ora è il momento dell’allegria.
Agüero è considerato uno dei maestri dell’impianto comunicativo basato sul binomio parola – immagine.
Il Festival vuole promuovere la conoscenza delle opere di questo speciale artista, proponendo la proiezione di una decina tra i suoi più noti documentari dedicati al Cile.
Il regista sarà a Trieste per l’intera durata del Festival.
Le proiezioni dei documentari iniziano martedì 21 novembre presso il Teatro Miela.
MOSTRA FOTOGRAFICA
“Trieste latina (americana)”: volti e storie sull’incontro
Inaugurazione martedì 21 novembre ore 18.00 Teatro Miela
Il XXXII Festival del Cinema Latino americano di Trieste ospita la nuovissima mostra fotografica di Fulvio Rubesa “Trieste latina (americana)”
Il Festival ha creato un ponte di cultura, di conoscenza e di svelamento delle paure che abbiamo dell’altro, del diverso e dello straniero. Il progetto fotografico “Trieste latina (americana)” racchiude un debito di riconoscenza verso coloro che continuano a spendersi promuovendo opere cinematografiche che svelano i molteplici e variegati paesaggi culturali anche della storia più recente dei paesi latinoamericani.
Le immagini proposte restituiscono l’estetica di uomini e donne latinoamericani che a un certo momento delle loro vite hanno sentito un’attrazione verso Trieste dove sono venuti per studiare, lavorare, conoscere. Oggi continuano a vivere qui e io sono felice di sottolineare la loro scelta con la mia arte fotografica.
Fulvio Rubesa, triestino, è fotografo freelance specializzato in fotografia di danza, teatro e ritratto. Nel 2004 ha conseguito un Master in Fotografia al London College of Communication di Londra. I suoi progetti “Il corpo è l’anima” e “aequilibrium” sono stati esposti internazionalmente.
Collabora con il Teatro Miela, il Teatro Stabile del FVG e il Festival Invisible Cities. www.fulviorubesa.com
Informazioni e programma completo del Festival su www.cinelatinotrieste.org
Questo è un comunicato stampa, pertanto le immagini sono fornite dall’Ufficio Stampa dell’artista/manifestazione. Si declina ogni responsabilità riferibile ai crediti e riconoscimento dei relativi diritti.