Festival di Cannes, ieri e oggi

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A chi toccherà quest’anno l’ambita Palma d’oro? Ovvero, Il premio principale assegnato nel corso della manifestazione cinematografica del Festival di Cannes, uno dei più importanti festival cinematografici del mondo.

La Palma, viene assegnata al miglior film tra quelli in competizione. Introdotta nel 1955 dalla Grand Prix du Festival dalla commissione organizzatrice, dal 1939 al 1954 il premio principale era chiamato International du Film. Nel decennio 1964 – 1974 fu ripristinato temporaneamente il Grand Prix du Festival e l’edizione del 1947 non vide un unico vincitore ma furono introdotte ben cinque categorie e premiato un film per ciascuna di esse. Originariamente il premio era rappresentato da un’opera di un artista contemporaneo diverso ogni anno. Alla fine del 1954 gli organizzatori del festival fecero richiesta a dei gioiellieri ad inviare il disegno di una Palma per omaggiare lo stemma araldico della città di Cannes.

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A detenere il maggior numero di Palme, gli americani (19); al secondo posto l’Italia (13); seguiti a pari merito da Francia e Regno Unito che si contendono il terzo posto con quattro premi, attualmente.
Vale la pena citare alcune pellicole premiate nel corso degli anni:
• La dolce vita del 1960 di Federico Fellini (Italia)
• Taxi Driver del 1976 di Martin Scorsese (Stati Uniti)
• Apocalypse Now del 1979 di Francis Ford Coppola (Stati Uniti)
• Pulp Fiction del 1994 di Quentin Tarantino (Stati Uniti)
• Il Gattopardo del 1963 di Luchino Visconti (Italia)
• Il pianista (The Pianist) del 2002 di Roman Polanski (Francia – Polonia)

E quest’anno giunti alla 69esima edizione del festival ecco i protagonisti che dall’11 maggio scorso stanno calpestando il tappeto rosso. Tra volti nuovi, soliti noti e grandi attese.
In primis il direttore artistico del Festival Thierry Frémaux, dal 2001 alla guida della manifestazione, che ripropone la stessa formula: qualche regista nuovo, come la tedesca Maren Ade, che con il suo Toni Erdemann riporta la Germania in concorso dopo alcuni anni di assenza; ma soprattutto quelli che, pronto il film, un posto al festival ce l’hanno quasi garantito: Woody Allen, che l’ha aperto con Café Society appunto l’11 maggio; e Pedro Almodovar, il cui film, Julieta, è già uscito in Spagna.

Olivier Assayas con Personal Shopper, i fratelli Dardenne (La fille inconnue), Ken Loach (I, Daniel Blake), Nicolas Winding Refn (The Neon Demon), riammesso senza fare una piega dopo il criticatissimo Solo Dio perdona del 2013. E poi le attrici francesi, Isabelle Huppert, Marion Cotillard, Léa Seydoux, Bérénice Bejo, Juliette Binoche, presenti ogni anno in uno o più film; compresa Laetita Casta e Chloe Sevigny, alla Sémaine de la critique come registe di un corto (En moi e Kitty).
… E non poteva mancare l’onnipresente treno Hollywoodiano. Quest’anno infatti è toccato anche a Julia Roberts, a ritrovarsi sulla Croisette per la prima volta. Strano. Eppure per la diva più pagata di questi ultimi tre decenni non si era mai presentata l’occasione. È stata infatti la sua prima volta sul red carpet francese il 12 maggio con George Clooney e Jodie Foster, quest’ultima interprete e regista di Money Monster.

Ryan Gosling e Russel Crowe per The nice Guys, Susan Sarandon e Geena Davis che riceveranno il premio Woman in motion di Kering, oltre a tutte le francesi del paragrafo precedente; il 16 maggio sarà dedicato alla proiezione speciale del film di Robert De Niro Hands of Stone; Quasi certe le presenze di Charlize Theron per The last face, e del co-protagonista Javier Bardem.

Tra i film più attesi proiettati in questi giorni

Juste la fin du monde, di Xavier Dolan – Non può che essere l’ultimo film dell’enfant prodige canadese Xavier Dolan il titolo più atteso di Cannes 2016. Dopo aver emozionato due anni fa con l’ottimo «Mommy», Dolan punta alla Palma d’oro con questo dramma tratto da una pièce di Jean-Luc Lagarce. Protagonista uno scrittore malato terminale che torna a casa dopo una lunga assenza per comunicare alla sua famiglia che sta morendo. Nel cast Marion Cotillard, Léa Seydoux, Nathalie Baye, Vincent Cassel e Gaspard Ulliel.

Paterson, di Jim Jarmusch – Tra gli autori più importanti del cinema contemporaneo, Jim Jarmusch è un regista sempre capace di reinventarsi e stupire. A Cannes sarà presente con due film: il documentario «Gimme Danger», con protagonista Iggy Pop, e «Paterson», film di finzione inserito in concorso. Paterson è sia il nome della località in cui è ambientato, sia il nome del personaggio principale, un autista di autobus interpretato dal sempre più lanciato Adam Driver. Per gli amanti del cinema indipendente e distante dai canoni hollywoodiani, un titolo semplicemente imperdibile.

Il GGG – Il Grande Gigante Gentile, di Steven Spielberg – Ispirato al noto romanzo omonimo per ragazzi, questo film vede collaborare la Walt Disney alla produzione e Steven Spielberg alla regia. Inserito fuori concorso, è uno dei più importanti eventi di Cannes 2016 e uno dei pochi film del cartellone perfetti per tutta la famiglia.

Fai bei sogni, (fuori concorso) di Marco Bellocchio – Il nome italiano più importante a Cannes è proprio quello di Marco Bellocchio, il cui film è stato scelto per inaugurare la rassegna il 12 maggio scorso della Quinzaine des Réalisateurs che comprende una selezione di pellicole forse anche più interessante di quella ufficiale; il film è tratto dall’omonimo e importante romanzo di Massimo Gramellini, dramma coinvolgente e appassionante, valorizzato da un gruppo di attori affiatati: da Valerio Mastandrea a Fabrizio Gifuni, passando per Bérénice Bejo.

Un consiglio a chi di voi si trovasse nella splendida Cannes: se non potete accedere alle proiezioni dei film in gara, accontentatevi dell’atmosfera che si respira durante la “Cannes Classics”, una selezione sia di film del passato risistemati che di opere fuori concorso, che vengono proiettati gratuitamente, ogni sera, sulla spiaggia di Mace. E in attesa di conoscere il vincitore, buon festival a tutti.

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