Dopo il convincente showcase del 30 giugno scorso in Piazza San Silvestro, i Fantasmi a Roma – una favola musicale appaiono in anteprima nazionale presso l’Aula Magna de La Sapienza di Roma e si confermano nella nuova versione.
Un adattamento teatrale nato da un’idea di Simona Patitucci, “Regina” estrosa nel ruolo come sul palco, ispirato all’omonimo film del ’61 che porta le firme di: Ettore Scola, Ennio Flaiano, Ruggero Maccari e Sergio Amidi, in una rilettura dei testi e liriche di Gianfranco Vergoni.
Il cast diretto dall’impronta indiscussa di Fabrizio Angelini, si compone di nomi e volti noti del teatro italiano che hanno ricoperto, senza far rimpiangere, i ruoli degli attori del calibro di: Marcello Mastroianni, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Sandra Milo, presente in sala.
Scene semplici e ben costruite, coinvolgenti e divertenti sia nei testi come nelle musiche che hanno ritmato e ripercorso le atmosfere degli anni ’60, accompagnate dal vivo dall’ orchestra del Palermo Art Ensemble in versione fantasmagorica sul palco, e la storia dell’antico palazzo abitato dall’anziano e solitario principe di Roviano, nobile di sangue e distinto sulla scena da Carlo Reali, alle prese con una convivenza non troppo ingombrante ma sentita dei suoi antenati.
Il fratello, Poldino morto bambino a causa di un’esplosione, Fra’ Bartolomeo (Toni Fornari) frate goloso e morto avvelenato che si aggira tra le stanze del palazzo e i fornelli del ristorante, Donna Flora (Renata Fusco) suicida nel Tevere, che esprime in tutta la sua potenza vocale una delusione d’amore. L’ironia di Reginaldo, Cristian Ruiz, dongiovanni precipitato da un balcone per sfuggire a un marito geloso e che continua a mantenere il suo ruolo anche da fantasma, ed ancora il Caparra, interpretato da Marco Gandolfi Vannini, pittore o, come sostiene Donna Flora, imbianchino, cinquecentesco.
Una vita apparentemente monotona e tranquilla quella del principe Annibale (Carlo Reali), che si svolge all’interno dell’antico e fatiscente palazzo di famiglia interrotta dall’Ingegner Tartina (Giancarlo Teodori), procacciatore di affari e dalla mazzetta facile, che tenta in tutti i modi di convincere l’anziano nobile a vendere la struttura per ricavarne un moderno supermercato, e da un incidente che gli costerà il ricongiungimento con i suoi antenati.
Il divertimento sulla scena oltre ad essere animato dai fantasmi, è movimentato da altri personaggi che caratterizzano lo stabile; la “professionalità” e la simpatia dei due stagnari: lo stagnaro primo di nome Secondo interpretato da Marco Rea e dal secondo stagnaro di nome Primo (Gianluca Bessi), la giovane portinaia Carletta (Gaia Bellunato) e dal nipote Federico, Andrea Croci, unico erede di Annibale che vive alle spalle di Elena soubrette e spogliarellista, amante della bella vita (Elisa Marangon).
Belli e divertenti i movimenti coreografici dei fantasmi cuochi, che pur avendo spazi ristretti si sono mossi con precisione e armonia sul palco. Altrettanto particolare è stata la scena delle cornici culminata in un duetto che ha strappato applausi a scena aperta.
Buona anche la scelta del Burlesque svolto in una versione non volgare ed elegante, come la stessa ideazione dei costumi e della scenografia essenziale ma di effetto.
Lo spettacolo, oltre i protagonisti come la Signorina Bizantini (Carlotta Maria Rondana) nel ruolo di esperta d’arte, si è avvalsa del contributo della COMPAGNIA DELL’ALBA per le varie scene coreografiche. Un successo ottenuto dai fantasmi, in attesa di una prossima apparizione, che sono stati in grado di esorcizzare una qualità di audio che non l’ha supportati nella maniera corretta.
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