“Esotici, erotici, psicotici” di Renato Palazzi
Il peggio degli anni Settanta in 120 film
Inviato dal “Corriere della Sera” tra il 1974 e il 1978 per recensire il peggio delle uscite cinematografiche del momento, Renato Palazzi coglie l’occasione non solo per demolire il filone del cinema trash, reo di riprodurre una “mezza misura ammiccante e sudaticcia, da buco della serratura, un po’ peccaminosa e un po’ parrocchiale, che non aveva nulla a che fare con l’autentica pornografia, per la quale è comunque necessario un certo ingegno!, ma anche di riflettere intorno al rapporto tra mero intrattenimento e cultura di massa.
Dalle tiepide sconcezze di “Emanuelle”, passando per melense pellicole come “Il venditore di palloncini”, fino ai finti pugni da spaghetti-western di “Cipolla Colt”, il libro (Cue Press, collana “I Saggi”, 156 pagine, con prefazione di Maurizio Porro) riunisce una serie di brillanti e ironiche recensioni dei “filmacci” italiani e stranieri più iconici degli anni Settanta.
Il testo, agile nella lettura e godibile negli argomenti, spazia dal voyeurismo casereccio agli spaghetti horror, passando per quel che resta del western, agli alini e mostri vari, ricordando Bruce Lee e dintorni, pugni e fagioli, coppole e lupare, furtive lacrime e molto altro, con una evocativa carrellata di locandine cinematografiche dell’epoca, e in chiusura con un saggio di Cristina Battocletti dal titolo “La Resistenza nel trafiletto”.
L’autore, Renato Palazzi, critico teatrale e giornalista, ha collaborato con Paolo Grassi e il Piccolo Teatro in numerose iniziative legate al mondo teatrale. Nel 1973 è tra i soci fondatori del Salone Pier Lombardo, oggi Teatro Franco Parenti. Dal 1986 al 1995 è direttore della Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi dove, tra l’altro, organizza un seminario tenuto da Tadeus Kantor. Nel 2011 diviene docente presso l’Università Bocconi di Milano nel corso di laurea in Economia dell’arte, della cultura e della comunicazione.