Dal 9 al 21 ottobre allo Spazio 18B va in scena Max&Max, diretto da Jacopo Bezzi e interpretato da Massimo Roberto Beato ed Elisa Rocca: oltre a essere il secondo capitolo di una saga esilarante, è una riflessione sull’identità e sui risvolti più estremi su cui non ci si sofferma mai abbastanza.
“Quindici anni dopo che fine hanno fatto Max e Max? Lui uomo d’affari di successo in America, lei attivista squattrinata in Inghilterra, sempre più agguerrita contro tutto e tutti. Riusciranno a ritrovarsi? Il loro legame sarà rimasto invariato e avrà superato il tempo e i confini geografici e sentimentali?”
Nell’attesa di vedere cosa combineranno, siamo andati a trovarli in camerino per saperne qualcosa in più!
Da quanto tempo interpreti Max?
LEI: Da dieci anni
LUI: Dieci anni
Dove nasce questa idea?
LEI: Dalla necessità di raccontare in prima persona, benché regista, una storia. E tutto questo insieme ad un amico.
LUI: Nella prima edizione del Festival Contaminazioni, promossa dall’Accademia … quando ancora eravamo allievi
Com’è cambiato …?
LEI: Molte cose sono cambiate. Innanzitutto, con il passare del tempo, alcune tematiche hanno guadagnato una rilevanza, sempre più attuale.
LUI: Il punto di forza di questo spettacolo è adattarsi ai vari contesti e maturare insieme ai suoi interpreti.
Come hai reagito…?
LEI: Sono stata io a proporre questo progetto a Massimo. L’unica persona con cui avrei potuto realizzarlo.
LUI: All’inizio con un po’ di diffidenza e timore… perché l’argomento mi toccava nel profondo. Poi, me ne sono innamorato
Chi è Max?
LEI: “Io sono Max”.
LUI: “Non puoi chiedermi chi sono, perché proprio non lo so”.
Qual è la sua identità, come la/lo definiresti?
LEI: Battagliera, auto-ironica, un po’ petulante
LUI: Confuso, ambizioso, americano
Più grande difetto?
LEI: E’ un’idealista.
LUI: E’ alla continua ricerca di una ricetta per piacere agli altri.
Il suo pregio?
LEI: Essere una donna idealista.
LUI: Coerente. Anche nel male.
In cosa si completano?
LEI: Max-Lui è capace di essere “normale”. Max-Lei resiste al massimo 5 minuti.
LUI: Sono i due “io” con cui ognuno di noi dovrebbe fare i conti.
Max ha un desiderio?
LEI: Trovare una persona della sua tribù.
LUI: Essere accettato.
Cos’è l’amore per Max?
LEI: Permettere all’altro di essere pienamente se stesso.
LUI: Essere una cosa sola con l’altra persona.
Il sesso?
LEI: Una danza, una seduzione, un modo per esprimere se stessi.
LUI: Un gioco, una necessità, il presente.
E l’amicizia?
LEI: Onestà.
LUI: L’unica cosa che conta.
La politica?
LUI: “Importante. Serve per fissare uno standard. Uno standard per la comunità”.
LEI: “Importante? Ma dai… tutti a dirti come vivere la tua vita e cosa fare…”.
Come concilia tutte queste realtà?
LEI: Non le concilia, le abita.
LUI: Enjoy your gender.
Perché è importante parlarne con Max?
LEI: Per non permettere a nessuno di soffocare quello che siamo.
LUI: Perché lei è uno specchio nel quale riflettersi.
Perché è uno spettacolo che non si può perdere?
LEI: Parla di tutti noi, con onestà e acutezza, nessun altro lo fa.
LUI: Racconta della nostra società, delle nostre paure, delle nostre confusioni, dei nostri sogni e delle nostre speranze. E soprattutto, perché tutto questo non ha nulla a che vedere con la sessualità.