Dal 6 al 10 Novembre 2013 al Teatro Le Salette – a Roma, in Vicolo del Campanile 14 – la Madier Group porta in scena “Le Richieste di Anton” per la regia di Leonardo Madier. Nel cast anche Elisa Josefina Fattori, attrice che la scorsa stagione estiva abbiamo visto in scena al “River Carpet” – c/o la manifestazione “Lungo il Tevere Roma” – in “Vizio di Famiglia” di Edoardo Erba e nel reading di poesie “Tenera è la Notte”.
Che spettacolo è “Le Richieste di Anton”?
“Uno spettacolo quasi vaudevilliano che unisce tre atti unici grotteschi di Anton Čechov. E per grottesco qui si può intendere “teatro dell’assurdo”: una situazione di apparente normalità si trasforma in maniera inaspettata ed esagerata, sfociando in una conclusione surreale. Infatti in questi atti unici – “L’Orso”, “Il tabacco fa male” e “Una domanda di matrimonio” – le richieste iniziali vengono puntualmente disattese e stravolte.”
Che ruolo interpreterai?
“Il ruolo di Elena Ivanovna Popova de “L’Orso”: un’inconsolabile proprietaria terriera rimasta vedova da quasi un anno. Sconsolata anche perché, dopo la morte del marito, ne scopre – in modo definitivo – tutti gli “altarini nascosti”: tradimenti, debiti, una doppia vita materializzatasi davanti ai suoi occhi per mezzo di una cassetta di lettere d’amore ritrovata nello scrittoio. Quindi al “lutto” per la perdita del consorte si aggiunge l’annientamento dell’immagine quasi idilliaca che ne aveva.”
Quindi è un ruolo drammatico o comico?
“Inizialmente il personaggio di Elena Popova potrebbe sembrare non solo drammatico, addirittura melenso e lagnoso. Ma nel grottesco di Čechov le situazioni si capovolgono, ed Elena Popova mostrerà un carattere molto diverso. Se inizialmente si crogiola in maniera autolesionista nel lutto, successivamente si rivelerà una donna determinata, incurante del pericolo e senza dubbio ribelle.”
Preferisci interpretare il Čechov leggero e vaudevilliano o quello drammatico?
“Čechov è nato come scrittore “comico”. Inizialmente scriveva racconti leggeri, atti unici e recensioni per riviste. L’incontro con Lev Tolstoj gli fece cambiare registro: il grande scrittore gli consigliò di dedicarsi al drammatico, perché solo così le sue opere avrebbero acquisito prestigio e sarebbero state ricordate nel tempo. Penso però che un “retrogusto comico” non abbia mai abbandonato i suoi testi, e per questo motivo amo la sua drammaturgia. Perché spesso nelle sue opere le situazioni più drammatiche sono raccontate in modo disincantato e con grande ironia: in Čechov anche i momenti più commuoventi svelano un lato surrealmente comico.”
Hai trovato qualche somiglianza caratteriale con il tuo personaggio?
“Penso che tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo sentiti come Elena Popova: annientati dalla fine di un amore ci siamo ripromessi che no, non ci saremmo ricascati più! E poi, puntualmente, ci si innamora. Di nuovo. Entrando nel personale, ho vissuto una situazione molto simile a quella raccontata ne “L’Orso”: stavo finendo l’Università, ero appena arrivata a Roma e lavoravo come cassiera in una famosa discoteca di Testaccio. Una sera nacque un’incomprensione con un cliente e – un po’ per la stanchezza di fine serata, un po’ per la confusione generale – l’incomprensione si trasformò rapidamente in battibecco, il battibecco in discussione e, con toni che si alzavano sempre di più e sguardi “assassini” d’odio, la discussione sfociò in un vero e proprio litigio. Ad un tratto però mi resi conto dell’assurdità del momento. E scoppiai a ridere. Quel ragazzo mi chiese il numero di telefono. E nacque così una storia d’amore durata quattro anni.”
Dopo “Le Richieste di Anton”, dove ti vedremo?
“È prossima la prima nazionale di “Adina riposa al buio” testo inedito di Luca Guerini prodotto dalla Skenèxodia Produzioni Teatrali. Interpreterò la protagonista, Adina.”