Elfo Puccini, tre volte teatro

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Elfo Puccini, tre volte teatro

L’Elfo riafferma la sua vocazione di teatro d’arte contemporanea e di luogo di pensiero e di emozioni, di vera fratellanza con artisti di diverse generazioni, dai grandi nomi fino alle più giovani leve. Il luogo del grande lavoro dell’attore, delle scoperte più sorprendenti, il luogo dove convivono il più autentico senso del tragico con il divertimento più intelligente e sfrenato, la socialità viva e la riflessione sul contemporaneo. Elfo Puccini, tre volte teatro: sala Shakespeare, sala Fassbinder, sala Bausch.

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Tocca a Il vizio dell’arte, primo titolo in programma (dal 21 ottobre), aprire questa nuova, ricchissima stagione. Il testo di Alan Bennett, da poco pubblicato in Italia, ha bissato in Inghilterra il successo di The History boys e ci parla – con l’inimitabile capacità dell’autore di affrontare la complessità con le armi della leggerezza e dell’ironia – dell’arte e dei suoi legami con la vita, della poesia, della vecchiaia e della morte. Ma soprattutto ci parla del teatro e della sua vitalità, attraverso l’espediente pirandelliano di mettere in scena la prova di uno spettacolo in cui si racconta dell’incontro immaginario (ma non impossibile) tra il poeta Wystan Hugh Auden e il compositore Benjamin Britten. Per Ferdinando Bruni, che cura traduzione e regia con Francesco Frongia, e per Elio De Capitani, due splendidi ruoli con cui confrontarsi. Per la compagnia e gli spettatori un esilarante gioco di teatro nel teatro.

In sala Shakespeare si alternano le produzioni della compagnia, i grandi interpreti della scena italiana e le compagnie storiche che hanno intrecciato legami solidi con l’Elfo.

Tra i successi della stagione appena conclusa, torna in scena Frost/Nixon di Peter Morgan, nell’interpretazione e regia di Bruni e De Capitani (dal 12 dicembre); mentre Morte di un commesso viaggiatore, che è valso a Elio De Capitani il Premio Flaiano alla regia e il Premio Hystrio all’interpretazione (per il ruolo di Willy Loman oltre a quello di Nixon), nella stagione 2014/15 sarà impegnato in un lungo tour che esclude Milano. Ma lo rivedremo nei prossimi anni perché le produzioni Made in Elfo hanno sempre lunga vita.

Infatti torna a Milano dopo due anni in tour Improvvisamente, l’estate scorsa di Tennessee Williams (dal 20 gennaio), protagoniste sensibili e ispirate Cristina Crippa e Elena Russo Arman, e per la prima volta all’Elfo Puccini la versione per attore, fantocci, figure animate e musica della Tempesta di Shakespeare (dal 5 maggio), adattata in forma di one-man show con un “esuberante, istrionico” Ferdinando Bruni.

Tra i grandi ospiti di quest’anno Umberto Orsini, divenuto produttore indipendente, è atteso con La leggenda del Grande inquisitore da Dostoevskij (dal 2 dicembre) mentre per la prima volta all’Elfo Puccini accogliamo Gabriele Lavia, che si lancia nella sfida di creare un teatro nazionale a Firenze partendo da Pirandello nel suo nuovo allestimento di Sei personaggi in cerca d’autore di cui è regista e interprete (dal 3 febbraio). Novità assoluta il grande jazz in sala Shakespeare: Paolo Fresu & Uri Caine per tre serate (dal 27 febbraio).

E si rinnova la fratellanza con due formazioni da sempre presenti sui nostri palchi: Ravenna Teatro con Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi (dal 3 marzo), dedicato alla leader birmana premio Nobel per la pace, e il Teatro Stabile di Parma con una nuova immersione nel teatro di Aristofane, Le nuvole (dal 17 marzo).

C’è un pezzo di storia del Teatro dell’Elfo nello spettacolo che propongono Renato Sarti e il Teatro delle Cooperativa: una versione tutta al femminile di Comedians (dal 17 febbraio).

E si tornerà a raccontare il teatro “dietro le quinte” con Amadeus(dal 9 gennaio), testo di Peter Schaffer da cui è stato tratto l’omonimo film di Milos Forman, dove Tullio Solenghi metterà al servizio dello spettacolo quella vena drammatica che tanti attori comici possiedono. E infine, sempre in sala Shakespeare anche il monologo La Misteriosa scomparsa di W di Stefano Benni (dal 9 aprile) con cui Ambra Angiolini ha definitivamente vinto la sfida del palcoscenico dopo quella del grande schermo.

Sono in programma in sala Fassbinder gli artisti più amati dal pubblico milanese e premiati dalla critica in questi anni: Laura Marinoni è in scena con il regista Nanni Garella in una versione di Marat/Sade allestita con gli attori di Arte e Salute onlus, che lavora nel campo della salute mentale; Danio Manfredini con Vocazione (dal 18 novembre); Mario Perrotta con Un bes sulla vita di Antonio Ligabue, spettacolo per cui ha ottenuto il Premio Ubu 2013 come miglior attore; Ricci/Forte con Still life (dal 14 dicembre), un contributo contro il bullismo omofobico e la discriminazione identitaria; Arturo Cirillo nel monologo Scende giù per Toledo (dal 16 dicembre); il ritorno a grande richiesta di Giuliana Musso con La fabbrica dei preti e un cult del suo repertorio Nati in casa (dall’8 gennaio). E ancora Saverio La Ruina, cui è dedicata una vera e propria personale (dal 20 gennaio): Dissonorata, La borto e Polvere declinano in varie sfumature il tema della violenza sulle donne. Fausto Paravidino (dal 4 febbraio), autore, regista e interprete de I vicini, commedia enigmatica e inquietante che racconta due coppie, le loro e le nostre paure quotidiane; César Brie autore e regista di una personale rivisitazione di Orfeo ed Euridice (dal 10 febbraio), Gianfranco Berardi in Io provo a volare, un omaggio a Domenico Modugno (dal 17 febbraio). Infine tra maggio e giugno Babilonia Teatri con Jesus, Le belle bandiere conBarnum, la compagnia Musella Mazzarelli con La società, i Motus con Too Late.

Il palco della Fassbinder ospita anche gli spettacoli dell’Elfo che vogliono parlare al pubblico in modo più intimo e complice. Elena Russo Arman ripropone la poesia di Emily Dickinson in La mia vita era un fucile carico (dal 10 aprile) e Ferdinando Bruni e Francesco Frongia ricreano l’affascinante allestimento de L’ignorante e il folle di Thomas Bernhard (dal 7 marzo), ambientato nel camerino di una soprano che sta per cantare nel Flauto magico. Interpretato dallo stesso Bruni, “travolgente nella sua esuberanza ottusa e un po’ satanica, e da Ida Marinelli, cantante-mummia sottilmente mostruosa” ci rapisce in un torrente di parole, per interrogarci sul senso – o il vizio – dell’arte, se sia solo “una prodigiosa forma di distrazione da noi stessi e dal nostro destino”. A Elena Russo Arman sono affidati due progetti in sala Bausch, luogo delle sperimentazioni, delle compagnie giovani e del teatro per i più piccoli: sarà regista e interprete (con Cristian Giammarini) di La palestra della felicità (dal 6 marzo), testo inedito di un’attrice e scrittrice torinese, Valentina Diana, attualmente in libreria con il romanzo Smamma, nel quale un uomo e una donna si fronteggiano in un flusso di eventi e situazioni grottesche, paradossali ed esilaranti. In Shakespeare a merenda (dicembre) la Russo Arman stimolerà la curiosità dei giovani spettatori verso i mestieri che si muovono intorno al teatro, suscitando in loro il gusto di storie affascinanti ed eterne come quelle raccontate da Shakespeare.

Agli artisti giovani e ai gruppi emergenti è riservata la programmazione di Nuove storie in sala Bausch, ma alcuni gruppi già in evidenza in altri teatri milanesi oltre, che nei maggiori festival, vengono programmati in sala Fassbinder: in autunno Cinque allegri ragazzi morti, il musical “a bassa fedeltà” tratto dall’omonimo romanzo a fumetti di Davide Toffolo (dal 28 Ottobre ) e Thanks for vaselina della Carrozzeria Orfeo (dal 25 novembre). Nel periodo delle feste di Natale una programmazione di due spettacoli comici in prima e seconda serata: Grasse risate, lacrime magre (proveniente da Nuove storie 2013) e Dopodiché, stasera mi butto di Generazione disagio.

La chiusura della stagione è affidata, come ormai tradizione, ad Alessandro Bergonzoni per vedere e rivedere il suo ultimo spettacolo Nessi.

Teatro ELFO PUCCINI

c.so Buenos Aires 33

20124 Milano

tel. 02 00 66 06 06

fax 02 36 75 59 04

 

www.elfo.org

 

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