Una sedia. Una scritta: FRAGILE. Un solo attore. Così si presenta l’Edipus di Giovanni Testori per la regia di Leo Muscato, una rivisitazione moderna di un pilastro della tragedia greca.

Sembrano ancora più lontani i tempi in cui la crisi non era presente nel mondo del teatro, anzi, in cui era il teatro stesso a fungere da strumento di risoluzione delle discordie. In questo ideale ponte tra passato e presente la crisi ha toccato invece proprio quel potente mezzo che serviva ad affrontarla, consumando gli ideali di una compagnia che avrebbe dovuto portare in scena l’Edipus. A tentare l’impossibile è rimasto solo il Capocomico, interpretato dall’insostituibile Eugenio Allegri.

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Edipus
Allegri-ph ManuelaGiusto

L’attore cattura il pubblico e lo conduce nei meandri di Edipus, con una maestria e un carisma rari. Un linguaggio immediato e allo stesso tempo complesso, un miscuglio di latinismi, dialetti e volgarità scanzonate: avvicina e allontana, fa sorridere e rende perplessi.

Man mano allo spettatore si fanno sempre più lampanti le mancanze dovute all’abbandono di tutti quegli elementi che permettono la realizzazione di uno spettacolo: una musica che si interrompe bruscamente, una scenografia scarna, abiti di scena consunti, un megafono che serve all’attore principale ‒ all’unico attore – per comunicare con l’unico tecnico rimasto.

Tutto questo stride come stride il linguaggio, come stridono quei manichini appesi al fondale, come stride la storia di Edipus, la tragedia dell’incesto. La vera tragedia rappresentata è quella di un solo uomo rimasto a tentare di tenere uniti i lembi di un massacro.

Dice il regista, di questa edizione dell’Edipus,

Non è forse vero che il Massacro contiene un pò di Sacro?

In uno spettacolo e in un testo in cui sembra mancare tutto, in realtà è presente tutto quello che dovrebbe esserci: un inesauribile, immenso, insostituibile amore per il teatro. Una passione che la crisi rende fragile ma che rimane ostinatamente viva: tale ostinazione è la rappresentazione di un illuso o il canto d’amore – certo scanzonato, complesso, a tratti volgare – di un fedele?

«El teatro existe e rexisterà contra de tutti e de tutto, infino alla finis delle finis»

recita Allegri.

Edipus, in scena alla Sala Bartoli al Rossetti di Trieste fino al 14 febbraio

Per questo Articolo le immagini sono state fornite dall’ufficio stampa dell’artista/spettacolo. Si declinano per tanto ogni responsabilità relative ai crediti e diritti.

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