Due grandi étoile della danza a confronto
al Festival “Musica e Parole”
Firenze
Carla Fracci e Eleonora Abbagnato saranno protagoniste di un confronto inedito al Festival delle Generazioni, sabato 4 ottobre dalle ore 11,30 alle 13,00 in Piazza della Repubblica a Firenze. Un incontro di “Musica e Parole” tra le due stelle della danza internazionale per riflettere sul rapporto tra due generazioni, sul passaggio di testimone, sulla scambio costruttivo che ci può essere tra giovani e anziani nella danza, come in tutte le discipline artistiche.
L’evento, ideato e condotto da Francesca Chialà, Consigliere di Amministrazione del Teatro dell’Opera di Roma, sarà impreziosito dalle voci di due Cori, “Armoniosoincanto” tutto al femminile e dalla Corale Polifonica “A.Antonelli”, diretti da Franco Radicchia e le musiche curate dalla direttrice d’orchestra, Cinzia Pennesi.
Il primo incontro tra la Fracci e l’Abbagnato è avvenuto nel giugno del 1992 quando Beppe Menegatti, marito della Fracci, scelse la giovanissima Abbagnato per lo spettacolo “Fedra, Leggenda e Mito”, andato in scena al Teatro Massimo-Politeama di Palermo, dove la Fracci impersonava i ruoli di Pasifae, Arianna e Fedra, con una Abbagnato appena quattordicenne dove impersonava il ruolo di Fedra giovanissima, alla sulla seconda esperienza in scena, dopo la Bella Addormentata di Roland Petit. Un’esperienza fondamentale per l’Abbagnato che aveva passato la sua infanzia a sognare di diventare una étoile guardando le videocassette di Carla Fracci nella sua interpretazione insuperabile di Giselle. E sono stati proprio la Fracci e Petit a consigliare alla giovanissima Eleonora di puntare all’Opèra di Parigi per entrare nella sua celebre e prestigiosa compagnia. Dopo 24 anni e due straordinarie carriere che hanno portato l’italianità nel mondo, le due étoile si rincontrano a Firenze per rimarcare l’importanza dei grandi maestri nel lavoro e nella vita.
L’evento fa parte della sezione del Festival “Musica e Parole”, diretta da Francesca Chialà, che vedrà dal 2 al 4 ottobre a Firenze confronti generazionali di grande spessore e forte intensità emotiva, nella Filosofia con Umberto Galimberti e il giovane Diego Fusaro, nella Musica con Mogol e Cristicchi, nel cinema con Dario Argento e Brando De Sica, nello Sport con i campioni del cannottaggio, padre e figlio, Giuseppe e Vincenzo Abbagnale e l’esilarante incursione di Dario Vergassola.
Con 60 eventi, 180 protagonisti, Il Festival delle Generazioni dal titolo “Né vecchi né giovani: cittadini”, intende avviare una confluenza sinergica delle migliori energie degli anziani e dei giovani pronte a impegnarsi creativamente nella soluzione della crisi che condiziona la nostra società. Nasce da un progetto che ha le sue radici in un’indagine previsionale su come evolverà il rapporto anziani-giovani da qui al 2020 ed è diventato l’occasione di incontro e confronto fra le generazioni, la sede in cui giovani e anziani possono affrontare congiuntamente i problemi comuni in un’atmosfera serena e festosa, segnata da una serie di eventi eccellenti, capace di creare, allo stesso tempo, il ruolo di un osservatorio permanente, laboratorio intelligente, Festival esaltante. Il rapporto fra le generazioni più giovani e quelle più anziane è un tema centrale del dibattito pubblico di questo Paese. Da molti anni a questa parte, un discorso ricorrente riguarda la (presunta) contrapposizione fra gli interessi economici e sociali dei giovani (gli attuali 20enni e 30enni) e quelli delle generazioni precedenti che, per motivi anagrafici, hanno potuto usufruire di un sistema pensionistico più favorevole dell’attuale. Chiedersi se gli interessi degli anziani e dei giovani siano in contraddizione fra loro o se invece possano conciliarsi, e in quali termini, è una questione decisiva per comprendere ciò che sta accadendo in Italia e soprattutto in quale direzione vada il nostro Paese, dove troverà le risorse per rilanciarsi e, quando il rilancio avverrà, come ne verranno distribuiti i benefici. Il principio ispiratore dell’edizione 2014 del Festival delle Generazioni è rovesciare l’assunto che oggi sia in corso una lotta tra generazioni e che lo strumento che i vecchi hanno per “picchiare” i giovani sia il debito pubblico che lo Stato accumula, sia attraverso l’imposizione fiscale, sia attraverso i risparmi frutto dei sacrifici delle generazioni passate, presenti e future. La realtà è un’altra. E’ impossibile che esista uno Stato in costante pareggio di bilancio. Lo Stato è un’entità in continua evoluzione e il pareggio di bilancio è o un’illusione o uno strumento ideologico per distruggere la spesa pubblica e gli investimenti pubblici. Invece del conflitto tra generazioni va posto in evidenza il principio di cittadinanza conquistato, dopo decenni di lotte, dai lavoratori e dalla cultura solidaristica di molti segmenti della borghesia internazionale, consapevole che non può esservi crescita senza pace e coesione sociali. Dobbiamo cominciare a smontare la macchina ideologica e menzognera del debito pubblico come lotta tra generazioni. Solo così facendo si può veramente aprire una prospettiva per le nuove generazioni, oggi annichilite dall’altissima disoccupazione e dalla crisi del sistema educativo.
L’evento è alla sua seconda edizione ed è il primo del genere in Italia. Momenti di riflessione si intrecciano con momenti di svago. Un Festival per condividere le esperienze di due generazioni. Un Festival pensato per progettare un modello di vita finalmente possibile. Il rapporto tra le generazioni verrà esplorato intrecciando momenti di analisi e riflessione, attraverso convegni, dibattiti e laboratori; momenti di sperimentazione diretta, attraverso lezioni, dimostrazioni; momenti ludici, attraverso mostre, concerti, teatro, recital. Sarà un Festival multidisciplinare, che si svilupperà in dieci sezioni principali: Lettura dei giornali, Tavole rotonde, Concerti, Mostre, Musica e Parole, Maratona di scrittori, Faccia a Faccia, Dono delle Idee, Eventi speciali e Grandi Eventi, ognuna delle quali curate da un noto professionista del settore.